CON TE SI STA BENE

da Camminiamo Insieme - anno 25, n.37 del 18/05/2008

di Don Piergiorgio Solbiati

 

Uno dei temi ricorrenti nelle omelie è l'amore per Dio e per il prossimo. Papa Giovanni Paolo II ha tentato di attualizzare questo comandamento con la "civiltà dell'amore". A parte la suggestione di un'umanità riconciliata, fraterna e solidale, rimane la pesante realtà di guerre, violenze, scandali, omicidi persino tra le mura domestiche.

C'è chi dice che il cristianesimo è fallito perchè il comandamento di Cristo non è mai stato realizzato, anzi dopo duemila anni di cristianesimo, con l'aggravante delle cosiddette guerre di religione, l'odio e l'inganno sembrano sempre più pesantemente presenti.

Eppure trovo sempre persone che stanno bene insieme. Ho già presentato la forza e la bellezza della compagnia non certo riconducibile ad un generico "vogliamoci bene". Mi accorgo che è possibile incontrare persone con cui si sta bene. Quando vado alla scuola materna mi rassereno e godo a vedere quegli occhi, a sentirmi chiamare, ad ascoltare la cordialità dei sorrisi. Allora una voce si fa avanti e mi fa constatare la bellezza di un momento e la fatica di una giornata condivisa con tanti bimbi pieni di energia, zeppi di vitalità, desiderosi di incontri. Questa sera sono stanco di incontrare persone al punto da desiderare di starmene solo. In certi momenti sto bene con me stesso. Sarà per tanti strano, per me è così. Sopravviene un pensiero che mi blocca con l'amara constatazione della brevità e caducità di tutti gli incontri, anche quello con me stesso.

Allora non sto bene con nessuno? Allora è impossibile stare bene?

E' solo una questione di euforia che viene smaltita del sopravvenire dell'abitudine del feriale?

Osservando la mia e la vita di tante persone mi accorgo che è possibile rinnovare e riproporre l'entusiasmo e una certa passione solo se ho ben presente l'obbiettivo da raggiungere.

Se a partire dal titolo di questo articolo, mi pongo l'obbiettivo di far sentire all'altro, chiunque esso sia, che con lui sto bene, ne deriva che prima o poi anche l'altro esclamerà che con me si sta bene.

Altro è lo star bene in famiglia, a scuola, sul lavoro con compagni e colleghi, ed altro è lo stare bene con le relazioni brevi ed immediate.

C'è però un comune denominatore, nell'uno e nell'altro caso, una passione per l'obbiettivo. Ci saranno sempre situazioni e persone che ti fanno cascare le braccia, perdere la pazienza, stare sulla difensiva: l'importante è richiamarsi all'obbiettivo. Tutti desideriamo vivere in ambienti, climi, relazioni e situazioni segnate da ariosità, trasparenza, serenità, accoglienza, stima, calore, simpatia, intesa. La mia faccia, parola, gesto, occhi possono raggelare e allontanare tutto o essere il primo timido segno di uno star bene.

Penso infine che sia gratificante, anche se difficile, riconoscere con la voce, almeno qualche volta, "con te si sta bene".

don giorgio

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