"FORTE È L'AMORE"

da Camminiamo Insieme - anno 25, n.30 del 30/03/2008

di Don Piergiorgio Solbiati

 

Strano, enigmatico l'uomo forte del vangelo che in casa tiene il bottino di guerra. Solo uno più forte riuscirà a vincerlo e a strappargli quanto ha razziato. Cristo è colui che può vincere satana. Se mi riferisco al Cantico dei Cantici, trovo che l'amore è più forte della morte.

La Pasqua è proprio questa vittoria dell'amore che arriva fino al dono supremo di sé perché altri vivano. Il nome di Gesù risorto è unicamente e realmente l'amore che si è fatto uomo per arrivare alle estreme conseguenze. "Forte è la morte che è capace di privarci del dono della vita. Forte è l'amore che è capace di donare di nuovo la possibilità di una vita migliore". Il passaggio da una vita comoda e scontata ad una sganciata dai vincoli della mediocrità e capace di andare verso la pienezza è già una vittoria sulla morte. Nonostante la cura che dedico al corpo perché si mantenga in buona salute, il declino biologico è in atto da tempo e prima o poi avrà la meglio su questo involucro. So però con certezza che, mentre si disfa questo corpo mortale, l'animo può vivere quella giovinezza che si afferma in chi vive con amore e per amore.

Un giorno, io lo credo, mi sarà restituito un corpo in perfetta sintonia con lo spirito e con un'impensabile capacità di tradurre anche ciò che ora riesco solo ad intuire e sono incapace di esprimere. E' impossibile resistere alla morte, in tanti ci hanno provato per ritirarsi sconfitti. i La percentuale degli anziani può alzarsi a dismisura, a Luino siamo al 23% i della popolazione. Ho toccato con mano che l'amore riesce ad inventare una nuova stagione che presenta i suoi frutti contro ogni aspettativa e previsione. Non sono gli incoscienti che giocano con la morte o che la sfidano nelle gare più strane ed insensate ad avere la meglio, ma quanti giorno dopo giorno continuano a costruire la propria identità secondo quanto dice San Giovanni nella sua prima lettera a proposito dei cristiani: "noi siamo quelli che credono all'amore".

Non credo all'amore se il pessimismo mi accompagna, il brontolare staziona sulle labbra, il fatalismo è eterna conclusione, l'uno vale l'altro è valutazione costante... Credo all'amore quando sono alla ricerca di tutto ciò che è giusto, buono, dignitoso, incoraggiante, sereno, positivo, propositivo e quando sento di non aver venduto la mia anima al denaro, all'interesse, al comodo, all'utile. Ho voglia di crescere in umanità lasciando alle spalle meschinità e conformismi, piccolezze e manie, ripetitività e passività perché tutto questo corteo mi rende disumano.

Ad una persona che, come tante, avverte, dopo tanto tempo, la mancanza di una persona cara, suggerisco di accorgersi del grande dono ricevuto e della possibilità di un amore che si alimenta, nell'Eucaristia, per inserirsi nella comunione dei santi e nella vita eterna.

don giorgio

Archivio


Torna alla pagina iniziale