TRAPPOLE E PALUDI

da Camminiamo Insieme - anno 25, n.22 del 3/02/2008

di Don Piergiorgio Solbiati

 

I giornali a volte si capisce che sono a corto di notizie, ma a metà gennaio le pagine si sommano alle pagine, gli articoli di fondo analizzano, commentano con forza, mentre le foto si uniscono a titoli ad effetto. La questione rifiuti in Campania non si placa e già insorge la polemica per l'invito al Papa di partecipare all'inaugurazione del nuovo anno accademico all'Università della Sapienza. Ce n'è d'avanzo, e invece il Ministro della Giustizia da le dimissioni. Mi ritrovo con una decina di persone impegnate nel socio-politico e la serata trascorre senza pause perché ciascuno ha la sua lettura. Per strada se ne parla e mi accorgo che persino i bambini della scuola materna si sono accorti del problema spazzatura. Non scrivo per una particolare competenza, né pe far scorrere i classici fiumi di inchiostro ma perché non mi va che si butti tutto in espressioni che possono favorire abbandono, sfiducia, fatalismo ma perché attraverso simili pesanti fatti si continui a lavorare per il bene comune ciascuno al proprio livello. Ho trovato citata una frase di Voltaire che riporto: "non condivido il tuo pensiero, ma sarei pronto a dare la vita perché tu possa esprimerlo". L'importante è non cadere nella trappola dei pregiudizi, dei dogmatismi: è così e non sento ragioni, dell'imposizione o ricatto. E' possibile un sereno confronto animato dal desiderio di aprire un altro spiraglio luminoso verso la verità. Muoversi in questi spazi discorsivi è possibile, ricordando che una posizione non è mai solo di testa o di riflessione, interagisce sempre con la vita. Fa riflettere il detto: "medico cura te stesso". Questo passare dalla teoria alla pratica, ci conduce verso un'altra importante acquisizione. Entro in un'aula della scuola materna e l'insegnante sta richiamando i bambini perché qualcuno non ha riposto un gioco. Mi accorgo che anche loro capiscono che è ben diversa un'aula riordinata, da una disordinata e sporca. La collaborazione di tutti rende bello e godibile un ambiente senza che sia "profanato" da fazzoletti di carta usati e buttati per terra e dalla incuria nel compiere la raccolta differenziata. Già gli antichi romani mettevano in guardia dalle scuse e giustificazioni perché non si dimenticasse il valore delle leggi che, se osservate, permettono anche qui un buon vivere. Le tentazioni in questo campo sono a non finire perché il vantaggio, l'interesse, il prestigio mettono in campo attese notevoli che, a volte possono essere soddisfatte a dispetto delle leggi. Sono troppe le questioni e le litigiosità, i tentativi di "farla franca", ritagliarsi dei privilegi, forzare la mano, chiedere favori, "chiudere un occhio", pretendere eccezioni, lasciare ad altri di fare quello che noi abbiamo trascurato. Si sta avvicinando la Quaresima e l'invito alla sobrietà e alla giustizia è presente con particolare insistenza. Prima di tante rinunce, è importante confrontarci con questo quadro che, pur con i suoi limiti, può contribuire al bene nostro e dei nostri ambienti. L'invito di San Paolo può diventare programmatico: "vinci il male con il bene" per portarci lontano dalla palude del non pensarci, recriminare, distribuire colpe, aspettare dall'altro. Lo sappiamo tutti che c'è una grande gioia nel toccare con mano che qualcosa o qualcuno, anche per il mio sì al bene, migliora.

don giorgio

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