NON AVERE PAURA
da Camminiamo Insieme - anno
25, n.2 del 9/9/2007

La bella, utile
e preziosa pausa e sosta estiva ci riporta con settembre una importante e
doverosa ripresa di quel feriale che giorno dopo giorno favorisce la nostra
crescita umana. A volte determinati avvenimenti riescono a minare la fiducia
e speranza che sono gli autentici motori per il nostro sviluppo. Le gravi
inondazioni che hanno costretto milioni di persone a lasciare tutto nel sud
dell'Asia o il catastrofico terremoto del Perù ci interrogano non solo dal
punto di vista della solidarietà, ma anche ci fanno percepire la precarietà
dell'esistenza. I fatti di cronaca nera e finanziaria di quest'e state non
ci lasciano tranquilli in casa né rendono garantiti i risparmi. Iniziare un
cammino con un simile bagaglio è faticoso. Per molti scatta l'idea brillante
a che prò svilupparsi e crescere se poi sei "come l'erba del campo che è verde
al mattino e a sera dissecca", sull'altro versante si leva una voce saggia
"intanto che abbiamo tempo e forze operiamo il bene". Questo è il sottofondo
di pensiero che mi ha portato a rinnovare la proposta di alcuni incontri.
Se lo scorso anno in settembre è stato il Carmine ad ospitarci ora la rinnovata
chiesa di San Pietro in Campagna ci attende.
I nostri concittadini,
i professori Reale e Radice, hanno offerto la loro disponibilità. L'attore
Rivolta domenica 16 settembre alle ore 16 reciterà il libro di Giobbe, il
personaggio biblico che si ritrova avvolto dalla miseria e dall'infermità.
Venerdì 14 e sabato 15 alle 20.45 la relazione del professor Radice ci porrà
di fronte al fatto che non siamo noi i primi ad affrontare il dolore, il male,
i pericoli e le disgrazie, già altri nel passato hanno preso posizione. Il
professor Reale ci intratterrà sull'urgenza di una efficace terapia per l'animo,
pena il ritrovarsi impreparati e senza futuro nei momenti difficili. Non c'è
la pretesa di risolvere ma di offrire spazi nuovi da percorrere, orientamento
per il cammino, certezza di non essere soli, e soprattutto arrivare a considerare
le ultime realtà della vita. E' facile parlare di fede quando sto bene perché
ho tante vie d'uscita e posso fare appello a tante opportunità, ma di fronte
al crollo di ciò che era sicurezza, di ciò su cui avevo impegnato tutto me
stesso, di fronte all'unico ineluttabile "devo" come mi comporterò? Allora
Ti chiedo come il ladro in croce: "Gesù, ricordati di me", tienimi caro nel
tuo cuore e aiutami a ripetere il tuo affidamento "Padre, nelle tue mani consegno
il mio Spirito". Tema impegnativo ma decisivo.
Mi dicono che alcuni
frequentano in internet siti che illustrano il futuro del mondo e dell'uomo.
Noi ritroviamoci insieme per prendere coscienza, per non smarrirci nei dubbi,
ma con la voglia di vivere con amore e per amore questa meravigliosa avventura
che è la vita.
don giorgio