AUGURIO PER L'ANNO
NUOVO
da Camminiamo Insieme - anno
25, n.19 del 13/01/2008
di Don Piergiorgio Solbiati

In questo ultimo
giorno dell'anno sono in chiesa con la compagnia del Signore, la presenza
luminosa dell'albero e il caro presepe davanti all'altare. Il Signore ci ha
accompagnato dal Natale alla Pasqua e poi alla Pentecoste cercando con la
sua grazia di plasmare la nostra vita per condurla a quella perfezione che
il Padre si attende da ciascuno di noi. Ci ha custodito e fatto crescere come
Chiesa, riunendoci ogni domenica per la messa, donandoci la gioia di battesimi,
prime comunioni, cresime e matrimoni e confortandoci nel momento del commiato.
Ci ha chiesto di vivere nel suo amore, aiutandoci a compiere passi di fraternità,
gesti di attenzione che hanno soprattutto evidenziato l'opera che la Cooperativa
"La Rosa Blu" di don Isidoro Panetti cerca di realizzare per i ragazzi brasiliani.
Ci orienta oggi, con l'invito del nostro vescovo, a porre al centro la famiglia,
chiedendoci di far sì che per tutti sia evidente questa realtà di comunione
che, come dice Benedetto XVI, ha un compito insostituibile di educatrice alla
pace. L'albero con le sue luci mi suggerisce pensieri di profonda speranza.
Mi affido a quelle piccole luci che interagiscono e mostrano aspetti che si
alternano a vivacizzzare il verde intenso dell'albero. A molti la fede risulta
un insieme di pratiche di pietà che, alternandosi, offrono una suggestione
spirituale. Dimenticano che affidandosi alla luce che è Cristo in modo nuovo
emergono certezze che prima erano sfuocate, intrise di perplessità e dubbi.
Lo Spirito di Cristo con il suo amore renda sempre più vivo questo albero
della nostra vita perché, nella sua crescita, mantenga verde quella speranza
che non nasce da illusioni ma da Cristo che è con noi tutti i giorni fino
alla fine del mondo. Tra poco, durante la messa di questo ultimo giorno dell'anno,
leggerò il vangelo di Luca con l'accorrere dei pastori che trovano il Bambino
nella mangiatoia. Il legno di questo attrezzo da stalla, evoca già nei Padri
della Chiesa, il legno della Croce che accoglierà colui che ora riposa in
questa culla. Il nostro presepio, posto ai piedi dell'altare, è richiamo immediato
a Gesù che offre la sua vita in dono, fino ad arrivare un giorno al gesto
supremo. Ogni messa è l'incontro con l'amore di Cristo che ci salva dal narcisismo,
tornaconto, interesse, per aiutarci nella donazione di noi stessi. Venendo
a messa, lasciamoci coinvolgere oggi dalla Sua presenza che, come ai discepoli
di Emmaus un giorno, a noi svela il senso della Bibbia e per noi spezza il
pane. Un nuovo anno ci è donato per testimoniare che, non anagraficamente,
ma realmente siamo cristiani. San Paolo ci offre una descrizione forte del
cristiano, quando dice: "Chi ci separerà dall'amore di Cristo? Forse la tribolazione,
la nudità, il pericolo, la spada? Nulla ci separerà dall'amore che è in Cristo
Gesù". Un anno nuovo ci presenti tanti momenti buoni e belli, soddisfacenti
e utili, per incoraggiarci nella nostra crescita. Di fronte alle difficoltà
si confermi quell'amore che è tornato a rinascere in noi in questo Natale
di Gesù.
don giorgio