CI VUOLE DISCIPLINA?
da Camminiamo Insieme - anno
25, n.15 del 9/12/2007
di Don Piergiorgio Solbiati

Il percorso natalizio
non può ignorare l'austera figura di Giovanni Battista. In due domeniche di
Avvento la Chiesa ci propone questa figura che, accanto a tante possibili
riflessioni, ne impone una particolare. E' un uomo che vive secondo una chiara
disciplina.
Una parola da tempo
caduta in disgrazia per lasciare spazio aperto alla spontaneità, socializzazione,
improvvisazione, sensibilità, estro, fantasia. Queste doti in una persona
sono importanti, ma se manca la disciplina il carro della vita è senza meta,
spinto da energie e vitalità che non tollerano moderazione. Al di là dell'immagine
mi sembra importante cogliere che disciplina viene dal latino "discere", cioè
porre le condizioni per imparare. Non è mia intenzione impiantarmi a lodare
i tempi passati dove un'eccessiva accentuazione posta su questa parola, ha
provocato reazioni ad un sistema militaresco, ad un livellamento generale,
ad un'esecuzione senza motivazione, a monologhi esortativi o imperativi senza
confronto. Ogni assolutizzazione è rischiosa sia su di un versante come sull'altro.
Spesso si dice
che sono venuti a mancare determinati valori e quindi occorre riattivarli.
Ma senza l'incontro con la disciplina questi valori rimangono lettera morta.
Il valore del tempo non può essere colto senza esercizio e disciplina. Anche
il senso di responsabilità, il dovere, l'esercizio dei diritti, la libertà,
il lavoro lo studio, la ricerca... Tutto può essere raccomandato, reclamato,
richiesto, ma senza metodo non si ricava nulla.
La disciplina è
l'arte che insegna quando è tempo di ridere e scherzare o prendere sul serio
e con impegno un'attività; non è possibile arrivare a una capa- cità di scegliere
se ci si è sempre sostituiti ai figli; ogni sbaglio o caduta sarà un dramma
se non si è imparato a vivere la delusione; il tutto subito garantito dal
denaro impedisce di capire che non tutto è commerciabile; anche l'amore deve
conoscere un suo percorso perché il fermarsi all'innamoramento sarà sempre
adolescenziale. La vita spirituale senza un'attenta disciplina ondeggerà sempre
senza concludere mai. La vita non fa sconti e puntualmente presenta un conto
salato a chi procede a umori. Non si tratta di imporre ma proporre un metodo,
uno stile che non crei illusi o spostati, ma persone che sanno fermarsi, riflettere,
chiedere consiglio e applicarsi con calma e coerenza a quanto ogni giorno
la nostra crescita umana e cristiana richiede.
Un giorno Gesù viene
messo a confronto con Giovanni Battista, gli contestano una certa libertà
di fronte a digiuni e penitenze. Lui però ha un suo ben evidente e chiaro
modo di vita, diverso da quello di Giovanni, ed è così valido da affascinarmi
ancora,
don giorgio