IL CAMMINO SARÀ BENEDETTO

da Camminiamo Insieme - anno 25, n.1 del 2/9/2007

 

 

Come ogni anno, prima della processione del Carmine, mi ritrovo in santuario per un po' di raccoglimento. L'altare, circondato con roselline bianche e gialle, è la roccia sulla quale due coppie di sposi hanno fondato la propria casa. Il vescovo chiama ogni famiglia a testimoniare l'amore che l'ha unita e formata. Nel quotidiano è racchiuso il grande successo di una famiglia che, con costanza, sa rendere straordinario anche il fatto più ordinario come il mangiare e l'incontrarsi. La presenza in casa può essere ritenuta dovuta e scontata, ma chiede di essere valorizzata, capita attraverso delle relazioni che si fanno sempre più vive e cordiali o meglio umane. Non è mia intenzione indicare modalità e stili di vita familiare, è invece mio compito coltivare la certezza che c'è l'opera di Dio, non lo vediamo, è in azione.

Lui pone il suo angelo sul nostro cammino. E' ogni persona e situazione che lavora con e per il bene della famiglia.

Sono passato, nel pomeriggio, in ospedale, e ho detto ai nostri infermi che li avrei portati in processione con tutti, affidandoli in modo particolare a Maria. Toccare con mano tanta sofferenza blocca, con un'insorgere fitto di domande. L'imbarazzo e la sofferenza di noi vistatori sani fanno dimenticare la speranza che anima i malati che avvertono nel breve passaggio del sacerdote un segno della benevolenza del Padre. Anche qui la scelta di stare con, di essere presente invece che essere altrove, è motivo di conforto e sostegno. L'oratorio feriale ha coinvolto tanti ragazzi, una cinquantina delle medie e superiori sono in vacanza con don Marco. Credere nell'azione educativa proposta da pesone e ambienti, è andare oltre il servizio compiuto da generosi volontari. E' accogliere l'invito a stimare, partecipare, lasciarsi coinvolgere perché il nostro vivere già parla, manifesta ai ragazzi la forza della speranza, le radici della fede.

"I baracconi" questa sera tacciono per il dovuto rispetto alla processione. Di mezzo ci sono dei soldi, ma anche per i giostrai forse non tutto è denaro, c'è altro, c'è un al di là che chiede di essere considerato.

Un altro anno si apre davanti a noi, dopo le vacanze estive. Non nego che il divertimento sia importante, fa riprendere energie, ritrovare amicizie, recuperare positività. A me fa veramente bene vivere con questi obbiettivi i momenti di relax. Affanno e agitazione non giovano a nessuno. Il tempo è sempre in anticipo e come la salute diventa sempre più esile.

La fiamma divora attimo dopo attimo la cera della candela.

Sostare davanti al Signore, questa sera e tante altre volte, è un vero vertere-da, voltare la mia vita come un guanto per ritrovare con le scorie e gli strappi anche la tranquillità e serenità di essere coperto anche per ripararmi dal gelo.

Avere adesso il cuore un po' più aperto, caldo, benevolo mi farà incamminare in processione, riconoscendo che, nel vicino, è quel Gesù che ai discepoli di Emmaus pareva uno straniero.

E' terminata la processione e mi fermo nel santuario mentre le persone sfilano davanti all'amata Madonna del Carmelo che, con il capo chino, ascolta ciascuno e a tutti porge Gesù. Con questa compagnia, il camminino sarà benedetto.

don giorgio

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