da Camminiamo Insieme - anno 24,
n.7 del 15/10/2006
Mi fa paura leggere
e accettare senza fiatare espressioni che non inserirei mai nel mio quotidiano.
Cerco di sottolineare con la voce questa frase del vangelo di Marco letta
domenica 1 ottobre: "se il tuo piede ti scandalizza taglialo...", così per
la mano e per l'occhio, ma nessuno fa il minimo cenno di sorpresa o lascia
l'assemblea per guadagnare la porta.
Eppure né io che
leggo né alcun altro sarebbe pronto a compiere un simile gesto. O meglio un
fondamentalista potrebbe anche compierlo visto che lui si blocca sulla lettera.
Noi non fuggiamo perché pensiamo che sono parole d'altri tempi, che occorre
tenere un giusto equilibrio determinato dal buon senso e via di questo passo.
Certamente Gesù ha
usato un linguaggio paradossale per colpire l'attenzione del pubblico, ma
premuroso poi nell'offrire, dietro il clamore dell'immagine, una ben più ampia
prospettiva.
In effetti un piccolo
che crede, cioè che si fida e affida, è uno che si è fatto talmente piccolo
da stare nelle mani, tra le mani di colui in cui ha posto la sua fiducia.
Quindi non conserva
per sé né occhio, né mano, né piede ma tutto sta a disposizione di chi è il
suo bene.
Ho appena incrociato
una questione tra marito che intrattiene un'amicizia virtuale, via internet,
senza conoscere età e aspetto dell'altra e la moglie fuori di sé perché non
sa capacitarsi che il marito la trascuri per confidarsi con una sconosciuta.
Un tempo questo signore si è posto nelle mani della sua signora, si è fatto
piccolo per farle spazio e ora è lì che reclama la propria libertà, il proprio
diritto.
E' dura spuntarla
quando la fiducia se ne va, quando il desiderio ti porta da un'altra parte.
A questo punto occorre il coraggio di tagliare, di riconsegnarsi, di tornare
a credere che mette conto stare con e non giocare più al compromesso.
Il Regno di Dio,
che Gesù è venuto a far timidamente affiorare tra le zolle di questa terra
contesa da troppe avidità, è una realtà che o ti prende tutto e ti fa spendere
tutte le energie o se no rimane ancora accantonato e a fare da padrone c'è
un altro signore ingannatore, violento, astuto e col pelo sullo stomaco.
E' proprio qui la
forza del vangelo di Cristo, è la sua persona completamente dedicata a compiere
quella missione che darà nuovo volto alla terra e all'umanità. C'è un grosso
inconveniente, che noi incorniciamo profeti a animatori di un mondo nuovo
per continuare poi a seguire la nostra via, non facile perché piena di compromessi.
C'è da invocare:
ripetimi, Signore, la Parola, che ha suscitato in me la speranza e fammi capace
di tagli giusti per una vita nuova.