DON CARLO PARROCO DI CREVA

da Camminiamo Insieme - anno 24, n.5 del 01/10/2006

 

 

All'alba di oggi, lunedì 18 settembre, mi raggiunge la telefonata della morte di don Carlemilio ed è subito rammarico perché in mattinata sarei andato all'ospedale di Varese. Ci si prepara insieme al sacerdozio e poi si va dove una comunità ti attende. Melegnano prima con l'entusiasmo dei primi 12 anni di sacerdozio, per esprimersi a Crenna dal 1977 al 1983, è allora la parrocchia di Creva ad accoglierlo, conoscerlo e sentirlo pastore per 23 anni.

Quando nel 1998 da Desio arrivo per i primi incontri con Luino, è spontaneo indovinare la strada che sale a Creva per ricevere con il suo caro augurio la certezza di un buon riferimento per il mio ministero.

Otto anni non sono solo gli incontri settimanali con i sacerdoti, a cui non manca mai quando è in buona salute, ma a sorpresa ci raggiunge in piena malattia a Curiglia e a Mesenzana.

Alcuni punti per lui sono chiari e irrinunciabili da perseguire costi quel che costi: la formazione e la precisa organizzazione.

La chiesa sempre pulita e in ordine, il gusto delle cose semplici, la gioia del canto con la simpatia per alcuni autori, la proprietà e distribuzione dei chierichetti nel servire all'altare, la corale, i lettori ed animatori della liturgia ti portano ad entrare in sintonia con la celebrazione eucaristica, mentre lo sguardo sosta sulla canonica di Brezzo di Bedero, incorniciata dal portale di ingresso. L'oratorio è una passione che affonda le radici lontano ma continua a riproporre una linfa capace di alimentare questi ragazzi che, mentre pregano per il loro don, hanno gli occhi segnati da una luce commossa.

La festa dell'accoglienza ad ogni inizio di settembre porta con sé il calore di una comunità che fa spazio e invita a riconoscere che è bello stare insieme nelle processioni che si snodano per il quartiere, per la messa, per l'organizzatissimo e l'affollato pranzo per i tanti momenti ricreativi.

Nei nostri incontri sacerdotali, prima del pranzo, è lui a guidare la preghiera dell'AngeluSi Domini, immancabilmente siglato dall'invocazione: nostra Signora di Lourdes prega per noi.

E' la stessa preghiera che gli propongo negli incontri durante la malattia, prima di prendere congedo e così rivedo l'orgoglio dei suoi frequentati rosari nel mese di maggio e gli annuali pellegrinaggi a Lourdes.

Ogni festa ha la sua doverosa preparazione, particolarmente viva la novena di Natale al mattino presto, che, con il momento di preghiera, conosce anche l'impegno nel realizzare l'artistico e sempre rinnovato presepe.

Ora ci precedi nella casa del Padre, siamo certi della tua compagnia in questo nostro adesso, portiamo nel cuore quella passione di bene che ti ha animato e che non possiamo dimenticare.

Ora mi sento diverso. Il foglio mi ha permesso di rivelare una parte e di porre ordine nell'altra che custodisco come lo scriba del vangelo che sa trarre dal tesoro del cuore ciò che serve per il cammino della vita.

don giorgio

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