ARIEGGIARE

da Camminiamo Insieme - anno 24, n.28 del 18/3/2007

 

 

"Agire nel nome del Signore" significa agire al posto di Gesù, rendendo a Lui lode con la mia vita. Io, nel nome del Signore, dovrei essere una benedizione in qualsiasi posto arrivi. Noi, come cristiani, dobbiamo essere coloro che agiscono proprio al posto di Gesù e fanno ritornare a Lui le persone. Se sono aggressivo non sono uno che agisce nel nome del Signore, punto sulla forza per farmi valere e non sulla comprensione. Rendere presente il Signore è frequentare la sua Parola perché il mio pensiero, il mio desiderio sia sempre più illuminato da questa Parola, cambi. Agire nel nome del Signore vuoi dire anche pensare che non sono l'unico che agisce con questo riferimento, ma che ci sono tanti altri. Se collaboro, mi sento corresponsabile con chi si impegna per una civiltà dell'amore evangelico, opero in modo coerente con la mia fede, ma se urto con tutti e con tutto, devo mettermi in discussione. Signore, donami di avvicinarmi al Tuo pensiero, alla Tua Parola, al Tuo cuore, perché possa essere, come sei stato Tu, una piccola benedizione per le persone che sono accanto a me e che frequento. Non c'è una persona uguale a un'altra. Questa vastità è una risorsa, non posso vederla male, ma c'è di che rallegrarmi per i doni che Dio dispone e distribuisce, pronto a collaborare con tutti. Difficilmente considero il rischio di cadere nell'invidia. Se sottolineo sistematicamente ciò che manca, se noto solo i difetti, se non apprezzo anzi sminuisco l'operato di altri, se ingigantisco, ironizzo, derido atteggiamenti, parole, fatti... l'invidia sta dentro di me. Pensa quante persone il Signore mette vicino alla tua vita. Queste persone in un modo o nell'altro ti presentano qualcosa di Gesù perché anche loro agiscono e vogliono agire nel bene, aiutando il regno di Dio a affermarsi. Tutti siamo segnati da debolezza, incapacità, sbagliamo, ci confessiamo, mettiamo lì il nostro peccato e dopo un tempo più o meno lungo siamo come prima. Direi che bisogna arieggiare più il nostro spirito, renderlo più solare, più limpido, più contento di ricevere luce e bene non solo da Dio, ma anche dalle persone vicine. Quindi lodare il bene, incoraggiarlo, stare come coloro che fanno sempre posto e spazio a tutto ciò che è buono e merita lode. Quando un pensiero è negativo, cattivo, carico di sospetto, pesante, diffidente nei confronti dell'altro, imparerò a chiedere perdono, formulando subito un pensiero positivo, generoso, aperto, solidale, riconoscente, cogliendo ogni minimo elemento che dia lode a Dio, faccia crescere la stima e torni a mio vantaggio.

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