da Camminiamo Insieme - anno 24,
n.19 del 14/1/2007
Natale e l'Epifania
sono feste dì luce e luminosità. La nostra vita sta tra due luci: la luce
dell'alba, del nostro sorgere, e la luce del nostro tramonto. Siamo figli
della luce, viviamo come in pieno giorno. Sia che siamo all'alba che al tramonto,
stiamo nella luce Cristo. Lo splendere nelle tenebre mostra ciò che è da lodare
e ciò che non vorremmo compiere. La nostra luce splenda, sia posta sul candelabro
così che faccia luce a tutti quelli che sono nella casa. Il Signore ci invita
a riappropriarci della sua luce, non solo nel sacramento della confessione,
ma anche aderendo alla sua voglia di vivere in comunione con noi. In noi ci
siano ogni bene, l'attesa della sua venuta, i volti delle persone che abbiamo
vicino, il mondo interiore con luci e ombre. La luce del Signore arrivi anche
là dove non vorremmo mai guardare. Spesso diciamo: " Ho deciso. Posso sentirmi
a posto anche così". Signore, vieni con la tua luce, mostrami che ogni angolo
della mia vita deve essere aperto, arioso, luminoso. Possa essere visto con
serenità da tutti, e da Te. A tante persone da fastidio la luce. Una persona
depressa sta in casa, molte volte si mette a letto, chiude le finestre, anche
in pieno giorno. La luce da fastidio perché dentro c'è come una nebbia. E'
quello che dice Gesù nel vangelo quando parla di essere affaticati, stanchi,
oppressi, demoralizzati. Non c'è più la luce dentro, c'è un senso di rassegnazione,
di sopportazione. Tante persone vivono stanche, sfiduciate, ormai tirano a
campare, tanto non cambia niente. Ritrova la luce, altrimenti il mondo sarà
sempre più brutto, e gli altri saranno sempre tanto difficili, impossibili,
l'avranno sempre con te, non ti capiranno... Ci sono persone che affrontano
fatiche notevoli e lo fanno con serenità, altre sono nel pieno delle forze
e sono svogliate e stanche. E' inutile dire "devi fare questo, quest'altro...".
Accompagna con tanta preghiera, cerca di mostrare qualche barlume di luce
perché entri nel loro cuore. Per credere alla luce, Gesù indica la strada:
la luce non si impone, si propone. "Venite a me, io vi ristorerò perché sono
mite e umile di cuore". La mitezza e l'umiltà sono luci piccoline ma presenti,
che uno vede e vede volentieri. Comincia con questa piccola presenza, che
è la tua, e poi a poco a poco arriverà dentro di te e negli altri la luce
del Signore. Cammineremo come figli della luce, sereni, fiduciosi anche nelle
difficoltà. Alla luce che è Gesù anche la tenebra più pesante, quella della
morte, non farà male ma ci renderà certi che, chiudendo gli occhi alla luce
di questo mondo, ci apriremo alla grande luce che è Dio