LINGUA E SAPIENZA

da Camminiamo Insieme - anno 24, n.16 del 17/12/2006

 

 

Ci riferiamo al vangelo che ci dice: "Questo vi darà occasione di rendere testimonianza". Ogni momento della vita, ogni età è l'occasione, ci viene data l'opportunità di rendere testimonianza di quell'amore che sta in noi, di quella fedeltà che sentiamo essere la concretezza della fede che diciamo di avere, di quella speranza che va oltre ogni nostro desiderio. E "questo"? E' il Vangelo vissuto in ogni età. Fino a quando tutto va bene è possibile dire: Signore ti voglio bene. Passando di casa in casa per la benedizione, ascolto tanti problemi. Ci sono anche tante belle cose, tante gioie. La difficoltà grossa sopravviene quando una persona si trova bloccata in casa sua, quando si accorge di essere dipendente, tocca con mano il regredire delle proprie capacità e facoltà. Qualcuno mi dice: ma cosa ho fatto di male perché il Signore avesse a provarmi così? E io dico: il Signore le è stato vicino per tanto tempo, adesso è il momento in cui rendere testimonianza. Di che cosa? Della speranza che sta dentro di noi, della fedeltà a quell'amore che abbiamo detto di avere. Se incontri una persona che si lamenta, che si dispera, che continua a dire: guarda che cosa mi è capitato, questa persona rende testimonianza della sua insoddisfazione, della sua frustrazione, della sua delusione, della sua mancanza di fede nel Signore e negli altri. E' il momento di rendere la mia bella testimonianza: ho fede e spero proprio in te Signore. Nella prova ti dico: Signore, io rimango nel tuo santo volere, metti in me la tua pace, aiutami a vivere con serenità questa prova. Con senso profondo di abbandono, con un cuore che torna ad amare, che non si chiude, con una capacità di sorridere anche se i muscoli della faccia vanno a rischio di tirarsi sempre di più. Fermiamoci a pregare perché in noi la testimonianza sia un qualcosa di concreto e possiamo aiutare chi è in particolare difficoltà. Abbiamo visto che nella prova c'è un momento particolare di testimonianza, ed è in quel momento che si diventa credibili, si diventa veri. Le prove sono di tantissimi tipi, sono legate ai nostri ambienti familiare e sociale, alle amicizie e al vicinato, a situazioni personali. Per superarle il Signore ci da "lingua e sapienza". La lingua da sola fa disastri, se manca la sapienza. Più si va avanti negli anni, più si ha bisogno di trovare qualcuno con cui parlare. Molti rispondono sbuffando, lamentandosi che siamo prolissi, che non finiamo mai di parlare. Probabilmente ci manca la sapienza. A volte attuiamo quella che si dice "la migliore difesa è l'attacco", perché si usa la lingua a sproposito. E ancora "lingua e sapienza", se sono ben unite edificano. Le parole fanno bene e aiutano a vivere bene. Il Signore ci deve donare di attuare questo meraviglioso matrimonio tra lingua e sapienza. Il tacere diventa virtù, ma il tacere con serenità. "Lingua e sapienza" ti permetteranno, anche nei momenti difficili, nei momenti in cui sarai più provato, di rendere la tua bella, cordiale, viva e serena testimonianza.

don giorgio

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