UN ASCIUGAMANO PER BANDIERA
da Camminiamo Insieme - anno 23, n.9 del 30 ottobre 2005
Ho già scritto della nuova Via Crucis nel suo insieme; e soprattutto
il libro del professor Giovanni Reale, che vivamente raccomando, è una miniera
di sapienza e per ogni "stazione" propone e collega brani di scrittori e teologi,
filosofi e poeti. Da più persone è chiesta una lettura del significato di
ogni singola scultura. Mi accingo a questo commento con la premessa che, accanto
alla mia lettura, possano fiorirne altre.
Nella prima stazione Gesù è condannato da Filato. La scheda
biografica di Floriano Bodini lascia intravedere il valore di questo scultore,
che raffigura Papa Paolo VI nella maestosa opera in bronzo al Sacro Monte
di Varese. Già la scelta del materiale, la dura pietra di Saltrio, lavorata
con maestria, impone un'attenzione che si applica a cogliere con stupore particolari
collocati non certo a caso. L'opera è divisa da un immaginario piano. Per
la gloria, significata dalla striscia di alloro, il potere umano è pronto
a usare ogni mezzo violento, il flagello, o il diplomatico, lavarsi le mani.
Il gesto di Filato è assunto dalla sapienza popolare per indicare noncuranza,
disimpegno nei confronti del debole o dell'innocente. C'è sempre qualcuno
pronto a versare acqua sulle mani, e a far tacere la coscienza con incoraggiamenti,
giustificazioni, ragioni di stato.
Il pedone è su quel piano che divide ed è chiaramente il mondo,
inteso come scacchiera su cui ogni persona, che ha un qualsiasi potere, gioca
la sua partita, cercando di evitare 10 scacco, anzi usando ogni mezzo per
arrivare a dare scacco matto all'avversario.
Qui l'avversario è rappresentato dall'asciugamano, vistosamente
appeso, quasi in contrasto con la subdola striscia di alloro. Nessuno manifesta
ambizioni di potere, mentre il servizio è visibile nello stile di vita del
servo, pronto ad eseguire gli ordini.
La proposta che uno passa, facendo del bene e salvando i poveri,
non è accolta da chi usa e sfrutta i deboli. Per il Cristo sono persone e
non pedoni nelle mani di qualcuno.
Lui rimette in piedi le persone, le aiuta a riscoprire la propria
dignità, Lui chiama, se uno vuole, a vivere in questo mondo, facendo di un
asciugamano la propria bandiera. L'ingenuità che il potere attribuisce ad
ogni persona che opera per l'umanità è visibilmente espressa da quel volto
giovane, quasi da fanciullo, del Cristo che si riconosce per la corona dì
spine, emblema di Lui mite e umile di cuore.
Il potere riuscirà a togliere di mezzo colui che già nell'Antico
Testamento veniva considerato, per la condotta giusta, come un rimprovero
per il malvagio: "togliamo di mezzo il giusto perché con la sua condotta è
un rimprovero per le nostre azioni". Tertulliano, uno degli antichi scrittori
cristiani del III secolo, scrive: "il sangue dei martiri è seme dì cristiani".
Tocca a noi oggi staccare quell'asciugamano dal chiodo e compiere il gesto
di Gesù che asciuga i piedi ai discepoli: "se io vostro maestro e Signore
ho lavato i piedi a voi, anche voi lo farete per gli altri" {dal vangelo di
Giovanni). Non vorrei asciugare le mani ad un altro Pilato.
Mi rimane un interrogativo: non sono riuscito a capire la
stranezza del mignolo ritorto di Filato, c'è qualche suggerimento?
don giorgio