AVRETE FORZA DALL'ALTO
da Camminiamo Insieme - anno 23, n.42 del 25 giugno 2006

In occasione della Patronale anche la città vive il riposo
festivo con uffici e attività che si fermano, non solo per un'attenzione nei
confronti di un consistente numero di cittadini credenti, ma anche per riconoscere
che la fede ha dato vita alla città. Sono possibili alcuni esempi. Il nostro
Liceo ha ricordato, nel quarantesimo di fondazione, l'azione determinante
di don Naghel, il prevosto di allora, anche il ricovero Mons. Comi, l'ospedale
e tante altre istituzioni trovano all'origine la decisa e illuminata dedizione
di credenti.
I cattolici sono uniti tra loro dalla stessa fede in Gesù
crocifisso e risorto e subito di seguito dalla grande certezza che ogni uomo
è un fratello e quindi degno di stima per il mistero di bene che porta con
sé. Lavorare in favore di ogni vita, interloquire e collaborare, sostenere
e accompagnare ogni esistenza sono fatti non solo motivati dalla fede cristiana,
ma anche dalla passione per la vita. Animati da questa disponibilità si può
trovare come risposta indifferenza, ostilità, pregiudizio. La vita di fede,
sempre più cosciente e responsabile, conduce a ripetere, oggi come ieri, un'autentica
e vera vita civica che si riconosce attorno a valori che non rivendichiamo
come esclusivi, ma siamo contenti di condividere. Mentre stiamo con notevole
impegno restaurando, per il vanto di tutti la chiesa di San Pietro in Campagna,
non viene meno l'attenzione alle emarginazioni con la Caritas, all'educazione
dei ragazzi con la scuola Maria Ausiliatrice l'attività oratoriana e scoutistica,
al mondo del lavoro con le ACLI. Da tempo si sta pensando di attuare una cooperativa
per offrire posti di lavoro e continuare in quel solco di fraternità che vuole
aiutare chi è in difficoltà, non solo con la temporanea assistenza, ma con
la gioia di inserire in modo dignitoso, nella realtà sociale. Anche i due
gruppi missionari, GIM e Amici del Madagascar ci aprono sulle necessità del
mondo.
I valori non sono quindi affermati solo da documenti, ma vissuti
e testimoniati ogni giorno da tante persone. Per dire con chiarezza che il
credente lavora per il bene della città e riconosce il lavoro di quanti nei
modi più diversi vi operano, nelle sere che precedono la festa del Carmine,
invito nel nostro Santuario forze dell'ordine, operatori sanitari, sociali,
scolastici, amministratori.
Conta riconoscersi attorno a quel bene che crea nostalgia
e attende di affermarsi perché c'è chi lo fa entrare in azione. Il lamento
di alcuni che sottolinea sempre ciò che manca non è nel nostro linguaggio
che vuole incoraggiare, coinvolgere, incontrare, fare spazio, dialogare, condividere,
affacciarsi sull'inedito, credere nella proposta altrui, salvare il territorio
dal degrado, valorizzare le risorse, promuovere la cultura. Crediamo che la
civiltà dell'amore avrà la meglio su indifferenze e stanchezze per portare
al perdono che ci faccia uscire dal rischio di essere lupo per l'altro. Per
me, benedire la città nella sera del 29 giugno è chiedere al Signore di ricordare
le parole degli Angeli ai Discepoli: "perché cercate Gesù in cielo, tornate
in città e avrete forza dall'alto".
don giorgio