IL MIO AUGURIO

da Camminiamo Insieme - anno 23, n.17 del 25 dicembre 2005

 

Ancora Natale con la ripetizione di riti e auguri familiarità e estraneità senza i pensieri di sempre, l'Avvento ha disposto l'animo a nuovi orizzonti illuminati da Lui, luce per le mie tenebre. Mi sento desiderato, tenuto presente preso in considerazione. Da lontano, da là, dalle stelle giunge questa certezza che mi avvolge e accoglie in un'immensità calda e viva per un altro Natale sempre più vicino all'incontro con colui che si occupa di me. Questa tensione è la povera risposta alla sua premura. Una percezione che si è chiarita passando di casa in casa. Fuori il freddo, il buio e il timore dentro accoglienza, luce e tepore. La casa in ordine, il televisore spento, le luci e le porte aperte un fiore, la tovaglia bella, un accenno di albero o presepe il sorriso con il benvenuto, la stretta di mano e l'augurio, la preghiera e lo sguardo alla foto di chi manca: sono atteso e desiderato perché Lui ha aperto i cuori. In questa luce riconosco i miei desideri, e li trovo ristretti e meschini poveri e ripetitivi come il presepio di sempre. Accanto al Bambino di gesso, quest'anno, ci starà anche quel Gesù che voi mi avete aiutato ad accogliere e custodire per questo Natale più vivo e vero.

don giorgio

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