LIBERACI DAL MALE

da Camminiamo Insieme - anno 23, n.14 del 4 dicembre 2005

 

I vangeli non parlano dell'incontro di Gesù con la Veronica. E' un'antica tradizione a collocare lungo la salita al Calvario questa donna che trova impresso il volto di Gesù che con attenta premura, ha voluto asciugare, liberandolo da sangue, sudore e polvere.

L'opera di Lucchi non presenta altro che le figure di Gesù e della donna che prende nome dalla vera icona del volto di Gesù che diverse località ritengono di possedere.

Il rosso del cotto spazia per ogni dove e tutto avvolge senza soluzione di continuità.

Rosso di tanto sangue versato, rosso per tanto male, rosso di vergogna, rosso per l'amore. C'è tutto questo rosso a tenere sveglio il nostro stupore.

Lo spessore, il peso, la gravita, l'enormità del male e del peccato si concretizza in quel tronco esagerato, legato sulle spalle del Cristo. L'andatura sotto questo peso è incerta, quasi goffa, fissa il corpo in una posizione precaria, mentre il capo si protende avanti, lasciando le gambe smarrite e inerti. Gesù è completamente sbilanciato verso la donna che, in ginocchio, lo guarda, mentre le mani spiegano un lembo della veste pronta a ricevere la misura di grano da collocare poi gelosamente nel terreno.

Questo incontro vibra per una domanda che si impone urgente e inevitabile: "che cosa puoi fare tu, donna, di fronte a tutto il male del mondo?". Lo sgomento di Cristo, è la nostra identica reazione dì fronte ad immagini violente e crudeli, alle statistiche della fame nel mondo, a famiglie dissacrate dall'insensato gesto omicida di uno di casa. In queste circostanze, per non diventare insensibili e volgere lo sguardo e la mente altrove e importante assumere la posizione di Veronica. In ginocchio uno è già vinto, sottomesso, non è in piedi pronto a lottare, ne seduto a riprendere le forze. In ginocchio Veronica dice la sua fede nel Dio fatto uomo, lo riconosce come colui che ha preso su di sé tutto il male e il peccato del mondo e ringrazia in ginocchio. Il volto è proteso verso Gesù non solo per offrire una risposta, ma soprattutto per affidargli il proprio peccato, desiderosa di essere invitata ad alzarsi per seguirlo in piena libertà.

Ora non può fare altro che offrirgli quel lembo del mantello per un piccolo sollievo. E' una sorta di grembo in cui trovare riposo, ricomporre i lineamenti, riprendere carne, ritrovare la voglia di nascere un'altra volta . Non risolve, ma allontana sofferenza e morte, ingiustizia e violanza, offre solo un poco di prosimità e vicinanza, umanità e partecipazione, attenzione e sensibilità, premura e disponibilità. E' il poco che può offrire ma diventa tanto perchè dato per amore e con amore. Gesù ebbe a dire:" I poveri li avete sempre con vo, non sempre avrete me" e lo disse per un altro gesto, compiuto ancora da una donna che gli versava sui piedi un unguento prezioso già valutato da Giuda in termini di denaro.

Non c'è panorama, ma sullo sfondo sembrano comparire ad uno ad uno i grandi Santi della Carità, ma anche le innumerevoli folle di persone gentili e premurose, capaci di sfamare, vestire, istruire, seguire, capire e incoraggiarechi è preda di ogni tipo di male. Occorrono tanti piccoli gesti per guariree, ginocchia piegate, per implorare:" liberaci dal male".

don giorgio

Archivio


Torna alla pagina iniziale