UN AUGURIO PER PUNTARE OLTRE

da Camminiamo Insieme - anno 22, n.5 del 3 ottobre 2004

 

Sono riconoscente a chi, accogliendo un desiderio espresso su questo foglio, mi passa una preghiera, un detto, una riflessione, un documento del passato della nostra città. Questa volta un insegnante, visto la responsabilità di condurre una scuola, mi ha passato un articolo. Lo trovi in seconda pagina, è un modo per augurare buon anno, anche se un poco in ritardo. Non è mai tardi per auguri che si ricevono sempre volentieri.

Settembre è un mese che si tinge dei ricordi delle vacanze, mantiene negli occhi l'incanto della natura, suggerisce di ripetere la calma di una sosta, popola le labbra di racconti. Con ottobre si riprende sul serio sia a scuola che al lavoro. L'augurio si fa importante e comincia dalla tua persona per passare poi agli ambienti e infine fa i conti con il tempo o meglio l'orario.

Buon anno a te piccolo uomo che ti avvii a scuola sotto il peso dello zaino che piega le spalle, ma porti con l'orgoglio di riuscire a reggerlo. Mi piace chiamarti discepolo, viene dal latino discere: imparare. Sii uno che non smette di rivolgere domande a chi è più grande di te: imparare a domandare. Impara dal vangelo che è zeppo di domande rivolte a Gesù dalle persone più diverse.

Buon anno, a questo punto, a te insegnante. Offri gradualmente, a chi ti è affidato, quell'aiuto a stare in piedi e a camminare che Gesù offriva come risposta al cieco e allo zoppo, al ricco e al povero, al saggio e all'ignorante. In tutti si può manifestare la gloria di Dio.

Buon anno per te che frequenti la scuola e quindi sei uno scolaro. Non è solo un luogo con pavimenti e muri, cattedra e banchi, insegnanti e bidelli, è un ambiente in cui, come mi diceva una bambina, incontro degli amici e per questo ci va volentieri ed è contenta. Vivere la scuola come luogo segnato dall'amicizia è creare un ambiente dal clima caldo, atteso, desiderato, interessante, cordiale, aperto. Amici sono tutti ragazzi e ragazze della stessa classe con insegnanti e bidelli, dirigente scolastico e portinaio, con quelli delle altre classi. Tutti scolari che, frequentando uno stesso luogo, lo vivono con la voglia di imparare a stare bene insieme.

Buon anno a te che sei studente e trascorri tanta parte della tua giornata a studiare. Per rendere più vivo questo augurio ti racconto di un saggio ebreo che trascorre il proprio tempo nello studio della Bibbia e affronta anche i commenti di tanti saggi che l'hanno preceduto. A volte nelle brevi soste sogna il Paradiso come un luogo di delizie. Un bel giorno finalmente vi arriva e, con sorpresa, vi trova un grande tavolo con attorno i saggi che prima di lui hanno studiato la Bibbia. Deluso vorrebbe allontanarsi, quando un saggio alza dal rotolo il volto pieno di luce e di serenità e gli fa notare che il Paradiso è in loro. Ti auguro di provare la gioia e la soddisfazione di superare il trascorrere del tempo per esclamare: "è già passata un'ora?".

Con gli opportuni aggiustamenti penso che questo augurio possa riguardare l'ufficio e la fabbrica, la casa e il municipio, la chiesa e la palestra, l'adulto e l'anziano, il malato e il sano, il pensionato e il volontario perché tutti siamo persone che hanno bisogno di un augurio per trasformare ogni luogo in un ambiente dove stare bene insieme e vivere il tempo con la serenità del contemplare.

Termino con una frase che mi hanno donato: "una risposta è il frutto di strade che ti sei lasciato alle spalle. Solo una domanda può puntare oltre". (J. Gaarder)

don giorgio

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