"VI HO CERCATO"

da Camminiamo Insieme - anno 22, n.31 del 10 aprile 2005

La televisione ripropone il pontificato di Giovanni Paolo secondo mentre chiude la sua esistenza. Anche le nostre campane con quelle di tutto il mondo accompagnano, con le preghiere di tantissime persone, il suo ritorno al Padre.

Dopo un senso di tristezza e malinconia, suscitato dall'assillante serie di servizi televisivi, scelgo di staccare, per vivere la mia revisione di vita con l'aiuto di questo grande cristiano. Proprio dal suo grido: "non abbiate paura di Cristo" mi sembra importante partire per mettermi vicino a Colui che, " ricco di misericordia", accoglie, considera, chiama ad essere sempre giovane e a stare come sentinelle per questo nuovo millennio.

Il Papa è "testimone lieto, convinto e generoso" di Cristo" mentre sta con giovani o anziani, abbraccia un malato o stringe tra le mani un bambino, accoglie la confidenza del suo feritore o rivendica il rispetto per la vita umana dalla nascita alla morte, non si sente menomato dal Parkinson o dall'impossibilità di parlare perché operato alla gola. Rende presente Cristo, incontrato ogni giorno nel segno del pane e della sua parola, nelle tante messe celebrate. In questo anno da lui voluto come Eucaristico, ha offerto se stesso sul letto del suo lento ma progressivo consumarsi.

Dopo aver detto tante volte a nome di Cristo "questo è il mio corpo dato per voi" arriverà il momento in cui anch'io sarò chiamato a dire ora è questa mia vita sull'altare come sacrificio, gesto di donazione totale: "nelle tue mani, o Dio, consegno la mia vita. E' possibile arrivare ad una simile reale partecipazione per la grazia di Dio e per un conti- nuo esodo da quella terra segnata dai confini di un io sempre più possessivo. Bellissima è una sua espressione: " la libertà è per l'amore", quell'amore che ha portato Cristo fino al punto da offrire la propria vita per l'altro e da qui questo dono è continuato attraverso i martiri. Anche l'insistenza sulla libertà che ricerca e sceglie il vero bene non vuole porsi solo come denuncia di tante scelte utilitaristiche ed edonistiche, ma intende volgersi a Cristo il Redentore perché compia in ogni persona la vera liberazione per camminare, come figli di Dio e fratelli di tutti, per le strade del mondo.

Non è possibile tralasciare quel "Totus Tuus" scritto su un foglio al risveglio dall'anestesia. Tutto tuo è l'espressione che il Papa ha accolto, volgendo lo sguardo a Gesù in croce, mentre affida a Maria sua madre il discepolo Giovanni.

Sono illuminanti le ultime parole ai giovani, dal letto di morte "vi ho cercato e voi siete qui da me e vi ringrazio". E' un po' come il testamento di un uomo tutto di Cristo, libero, capace di un amore vero che ha guidato e permeato tutta la sua vita. Un testamento da raccogliere, una fiaccola consegnata da portare e consegnare, una gioia da ricevere e comunicare.

Una persona che ha accompagnato tanta parte della mia vita con la sua fede e continuerà ad accompagnarmi e a farmi volgere non solo lo sguardo ma tutto me stesso, lo spero, a Cristo con l'aiuto della Madonna.

don giorgio

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