ALLA RICERCA DI CIO' CHE FA BENE

da Camminiamo Insieme - anno 22, n.25 del 27 febbraio 2005

La messa feriale presenta i primi capìtoli della Genesi: la creazione del mondo e dell'uomo, il soggiorno nel Paradiso terrestre, il peccato originale. Rimango affascinato da quel periodare semplice e musicale che mi apre alla lode di fronte al creato. Mi sento coinvolto, chiamato a cercare ogni elemento della natura dalla luce alle tenebre, dalla terra che fiorisce alle acque che si popolano di pesci, dagli alberi alle montagne, dagli animali all'uomo. Non trovo la luce bella e chiara ne' la notte con il suo buio; l'una è rattristata dallo smog che staziona sul lago, l'altro mi offre le stelle sfuocate dalla luce della città. Ogni elemento della natura lo trovo marcato dal dominio dell'uomo, nella bellezza di un lavoro che garantisce la vita, nella cordialità di uno stupore che si fa gioioso e significativo incontro con Èva; nell'armonia che coinvolge tutto, piante e animali, cielo e terra, acque e monti.

Quaresima è tempo in cui la creazione torna a rivivere per il tocco della primavera ma anche per la nostra scelta di vita che conosce nuovi riferimenti. Non ho la pretesa di portare chissà quale contributo, solo proporre qualche piccola esperienza che mi fa bene. Siamo in un territorio stupendo, scopriamolo con salutari camminate, superando la premura dettata dal tempo che sarà sempre poco perché più veloce di noi.

Accanto alla ricerca del risultato, dell'utile, della comodità proviamo a sperimentare: il gesto gratuito di una piccola vicinanza; la calma di una sosta breve, sufficiente a percepire di essere vivi e sani; la semplicità degli ambienti che abitiamo senza la pesantezza e l'ingombro di tante cose, l'austerità capace di favorire il controllo ds istinti perché non prendano il sopravvento; il desiderio di parole nuove capaci di ridonare serenità e fiducia a chi vive con noi, riscoprendo il significato di frasi ed espressioni, da sempre usate in modo piatto.

Mentre propongo questi piccoli suggerimenti avverto le tante giustificazioni per un vivere ormai abitudinario che sorgono in me e mi fanno ripetitivo. In ogni epoca storica ci sono stati uomini e donne che hanno lasciato un' impronta chiara e inequivocabile, capace di esprimere il modo diverso di stare al mondo. Mentre i potenti schieravano eserciti, distruggevano campi e foreste, bruciavano raccolti, razziavano bestiame, uccidevano; uomini miti e pazienti ricostruivano, piantavano, coltivavano, ridavano speranza e vigore. Quando questi a loro volta acquisivano potere, sorgevano altri a testimoniare il vangelo cioè Gesù che passò facendo del bene e sanando. Anche oggi restiamo sorpresi dalla semplicità francescana, dall'austerità trappista, dalla laboriosità benedettina, dall'entusiasmo salesiano, dalla fedeltà gesuita, dalla disciplina e dedizione per i poveri delle sorelle di Madre Teresa, dall'ospitalità e accoglienza dei monasteri.

Sono uomini e donne come noi che entrano nel creato come in un tempio, rendono grazie per il pane di ogni giorno, anticipano il sole per intercedere per la nostra attività, dedicano se stessi alla solitudine per fare famiglia senza legami di sangue, producono per loro e per gli altri con una sapienza antica. In questo anno arriverà sopra Luino, in località Pradecolo, la comunità benedettina della Santissima Trinità, ci sarà da imparare un modo antico di stare al mondo e anche tanto vero e saggio perché evangelico

don giorgio

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