C'è amicizia e amicizia

da Camminiamo Insieme - anno 21, n.4 del 21 settembre 2003

 

"Bisogna trovare qualcuno che ha tempo"; questa affermazione è ben radi- cata in chi è catturato dal lavoro e dalla famiglia. Infatti, a ben guardare, si trovano nonni capaci di dedicare attenzioni e premure che non hanno offerto ai figli. Il lavoro ha un potere tale da polarizzare l'attenzione e azzerare energie; eppure si trovano interessanti eccezioni di persone che ritrovano in attività liberali dalla lettura alla pittura, dalle bocce al bar, dalla caccia al ricamo un'occasione importante per rigenerarsi.

Anche il volontariato va di pari passo coll'esperienza familiare e lavorativa. Qualcuno ha coniato un immediato proverbio: " in un sacco di grano c'è posto ancora per un sacco di miglio", dimenticando forse il rischio e il pericolo dì finire nel vicolo dello stress o sul sentiero dei pressapochismo o nella situazione di essere una sorta di uomo per tutte le stagioni. Non sono assolutamente praticabili ne il tentare di contare il tempo nelle tasche altrui ne il distribuire rimproveri, capaci di produrre solo irritazione. E' doveroso testimoniare un'idealità, illustrare un progetto, prospettare un'occasione, valorizzare una potenzialità, promuo- vere un'attenzione anche quando mi manca il tempo.Un primo gesto da scongiurare è la delega ad altri di quello che per noi è importante. Non basta toccare con mano la bellezza e il fascino di una idea, per lasciarla poi nei buoni propositi o nei pii desideri, occorre praticarla a qualsiasi costo e assumerla in solido.

Da un po' di tempo sto riflettendo sull'incisiva forza dell'amicizia cristiana. Non è una sorta di simpatia da inaugurare con chi, come noi viene in chiesa, ma è un affiatamento con chi cerca di risolvere i problemi piccoli o consistenti che segnano il nostro percorso familiare, sociale, scolastico, lavorativo, ecclesiale, politico, associativo... Il Liceo Scientifico ha recentemente ricordato Don Nagel, prevosto di Luino, e la Ragioneria il professor Volontè perché hanno creduto nella realizzazione di questi preziosi istituti. Anche la Casa di Riposo Monsignor Comi e l'Ospedale affondano le radici nella generosa dedizione di alcune persone. Sarebbe interessante passare in rassegna associazioni e gruppi e sempre avremo persone che non hanno delegato ad altri ma hanno cercato quell'amicizia vera e concreta, generosa e aperta, attenta e premurosa che da forza e speranza al futuro della città.

Anche oggi l'amicizia con chi ha il coraggio di lavorare alla soluzione di un problema è decisiva per non lasciare disperdere una sorgente capace di rivitalizzare anche chi ha assunto, con il passare del tempo i connotati del "non vale la pena".

Solo chi conosce una ragione per cui vale la pena di dare la vita, conosce anche una ragione per cui vale la pena di vivere.

don giorgio

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