Chiedere e non solo donare

da Camminiamo Insieme - anno 21, n.32 del 11 aprile 2004

Qualche migliaio di persone camminano per le vie di Gallarate, seguendo la Croce con canti, riflessioni e invocazioni. Lo sguardo segue il percorso di case, negozi, edifici pubblici, la mente si sblocca dalle solite catene di pensieri, progetti, considerazioni per lasciare spazio al nuovo orizzonte della Pasqua, 11 aprile. Una persona annota: come l'11 marzo di Madrid e l'11 settembre di New York. Tornano le immagini di corpi devastati da ferite, sepolti da macerie, bloccati in carrozze ferroviarie il corteo di parenti e amici fissati nel marmo del dolore. Quale Via della Croce toccherà ancora all'umanità? II sangue ha reso sempre più numerosa e genere dedicata alla causa della pace, giustizia e solida Eppure c'è sempre sangue, non diminuiscono i condannati, anche se l'amore donato è eroico. Una figlia, ormai sposata, chiede alla madre: cerca di volermi bene come a mia sorella. Ci vuole un po' di dignità, quello che devi fare, compilo e basta, è la reazione di chi ha formulato considerazioni sull'undici. Guarda oltre! Questa figlia ci insegna che: è più amore chiedere amore che dare amore. Noi, convinti sostenitori di un amore che si dona sempre, rimaniamo spiazzati da questo amore che chiede. Lo scorrere dei quadri della Via della Croce mostra un Gesù che chiede amore a Pietro con uno sguardo, a Giuda con la parola arnico, a Erode con il silenzio, a Pilato con il suo stare, alle donne, a Maria, a Giovanni... a tutti e a ciascuno chiede. E ora chiede anche a me di agire ma anche di lasciarmi condurre, di pensare ma anche di accogliere un altro pensiero, di cercare ma anche di lasciarmi trovare, di confortare, sostenere, proteggere, avvicinare, ma anche di imparare a chiedere senza nascondere la mia fragilità. E' Pasqua di vita che si rinnova, se accetto di accogliere il dono di Dio e di altri per uscire da una sterilità e accedere ad una fecondità ricca di possibilità. Con Gesù erano in dodici, rimasero in undici. Ma non fu la fine perché ebbero il coraggio di chiedere ad un altro di avere bisogno della sua presenza.

don giorgio

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