La vita è un cammino
da Camminiamo Insieme - anno 21, n.24 del 15 febbraio 2004

Si sta affermando sempre più una società sedentaria. Per noi
il fenomeno è ancora più vistoso, considerati i tempi per gli spostamenti
in auto o in treno, ore trascorse invariabilmente seduti. Gli automatismi
le robotizzazioni i computers negli ambienti di lavoro, gli elettrodomestici
in casa, la televisione con spettacoli o partite, i drinks nei bar, i pranzi
e le cene, il riposo e il sonno requisiscono il nostro corpo tra sedie poltrone
divani banchi letti panche sgabelli sdraio... Perfino i ragazzi conoscono
una stagione sempre più breve per corse partite allenamenti sport giri in
bici, presto, troppo presto, scelgono motorini giochi elettronici bar muretti,
anche loro sistematicamente stanno.Trovo in giro per la città persone che
camminano ben oltre i piccoli e necessari spostamenti verso negozi uffici
poste chiese, sono però persone precettate dal medico. C'è chi cammina buona
parte del tardo mattino, chi nel pomeriggio e qualcuno arriva fino a 10 chilometri
al giorno. Verrebbe voglia di incolpare la stagione che, con i rigori invernali,
non invita ad uscire ma a restare in casa al caldo. Ma la situazione non si
modifica di molto in altre stagioni. Personalmente desidero, anche con il
freddo intenso, alle 7.40 dì ogni domenica, percorrere la strada verso S.Pietro
in Campagna o, in altri momenti, spostarmi verso altre chiese passare a scuola
all'ospedale all'oratorio, con una buona andatura. E' così bello osservare
la geometria del tessuto urbano e il gioco di luci nei vari momenti del giorno,
intravedere l'accurata disposizione dì vetrine o i manifesti con gli annunci
più diversi, sostare per una piccola considerazione sul clima o rispondere
ad un saluto, accorgersi della cura o del disordine dell'ambiente, respirare
in sintonia con il profumo di un calicanto o portarsi il fazzoletto al naso
per la violenza inquinante degli automezzi, lasciare sospesi i pensieri sui
rami dei platani o curare il susseguirsi di case sparse sull'altra sponda,
ascoltare il silenzio di una chiesa o indugiare tra le tombe del cimitero,
cercare il dedalo del centro storico con i suoi vicoli o spaziare con lo sguardo
sulle colline... Il caro cardinale Martini con le sue passeggiate sul Lema
o sul Tamaro ripeteva che un giorno mi avrebbe chiamato, alla mia rinnovata
disponibilità rispondeva: so che sei occupato, non ti voglio disturbare, ma
da lassù vedo il Luìnese e vi benedico. Il cardinale attuale invece mi dice
che il suo relax è stare tra la gente e salutarla. Gli faccio notare che,
appena posso prendo e vado a fare quattro passi per Luino o in montagna, perché
è bello stare con se stessi e in certi momenti è salutare ubbidire, come Abramo,
a quell' "esci dalla tua terra e va"; fai bene. E' proprio vero, ciascuno
deve trovare il suo relax che non può essere uguale per tutti. Io continuerò
a camminare anche perché voglio capire che la vita è una strada, con i suoi
incontri e soste.
Fondamentalmente è andare, camminare, stare insieme di popolo,
accorgersi del mondo e della vita, accogliere il prossimo con la sua gioia,
giovinezza il bisogno di aiuto, esporsi al sole e al vento sentendoli fratelli,
avvertire la stanchezza e desiderare il riposo, andare verso la pienezza con
la propria precarietà, proprio come quando, piccolo, arrivo su di un monte.
don giorgio