L'arcivescovo con noi
da Camminiamo Insieme - anno 21, n.22 del 1 febbraio 2004

L'Arcivescovo al telefono chiede notizie sulla salute, ringrazia
per gli auguri natalizi, dice della sua intenzione di venire a trovare i sacerdoti
del decanato, si scusa per la disponibilità imminente. Rispondo che sono contento,
lo aspetto e altrettanto i sacerdoti; con ciascuno di loro fisso tempi e modi
dell'incontro. Lunedì 12 gennaio alle 14.30 l'autista trasferisce in casa
gli effetti personali dell'Arcivescovo e con lui, dopo una breve sosta, sono
in auto per iniziare il giro del decanato da Pino. Dedicata la mattinata alle
udienze, alle 13 è partito da Milano ed ora con naturalezza è al mio fianco
in una conversazione che non accusa alcun segno di stanchezza. L'auto dei
carabinieri che ci precede facilita il percorso, rimane però bloccata dagli
uomini che smontano il presepe sull'angusta piazzetta di Pino. Nessun problema
a scendere un poco discosto dalla chiesa con il disagio di una portiera che
richiede qualche contorsione. E' naturale per lui scambiare familiarmente
quattro parole con questi uomini, come a Maccagno con due donne trovate in
chiesa prima di entrare dal parroco che gli offre un poco di torta, presa
con estrema semplicità. Se a valle inizia una pìoggerellina fine, su ad Armio
è la neve che ci accompagna fino alla casa di don Maurizio che chiede un augurio
per un compleanno e una foto. La luce di una casa propone un saluto sulla
porta, per l'imbarazzo della donna; è invece affabile l'incontro con i pochi
uomini che alle 17 sono nella trattoria dei paese. A sorpresa Monsignor Parapini
si trova davanti il Cardinale e gli ospiti dì Fonteviva dicono la loro provenienza.
La parrocchia di Germignaga è gremita per la messa e altri appuntamenti impediscono
quel a tu per tu che vorrebbe vivere. La preghiera in casa di un malato, l'incontro
con don Vincenzo di Castelveccana e con don Walter di Domo, la sosta per la
cena, per chiudere con Brezzo di Bedero. Don Domenico ci accoglie verso le
22 con i giovani del coro che propongono canti natalizi. Non è per nulla ne
affrettato il suo procedere, calmo e attento ascolta quattro canti e sì apparta
con il parroco. Il rientro è per le 23, in auto abbiamo continuato la conversazione
e il rosario, ora ci ritiriamo per il riposo. E' difficile prendere sonno,
è più immediato stare a rivisitare le emozioni. Il risveglio è presto con
un cordiale scambio di saluti, una veloce colazione, lo sguardo ai giornali,
rincontro con un sacerdote e alle 8 in prepositurale per la messa. La chiesa
è piena. Ai ragazzi delle elementari e medie del nostro Istituto parrocchiale
parla della scuola, dei libri, della vita e di Gesù.Il linguaggio è limpido,
la celebrazione è partecipata, la familiarità dei saluti è evidente e calda.
Riprende l'itinerario con Cunglia dove il parroco chiede l'incontro con la
scuola elementare la bidella, la maestra e sei alunni. Uno di loro riconosce
l'Arcivescovo e indicandolo ai compagni dice: "quello lì è di Milano". La
visita a don Carlo Rossi che risiede in paese, lo spostamento ad Agra, e suore
di clausura lo accolgono con il canto: "Benedetto colui che viene nel nome
del Signore ', passaggio a Dumenza e al!e Motte per arrivare alle 13 a Creva
per il pranzo con tutti i sacerdoti. Si riprende a ritmo serrato con Voldomino,
Montegrino, Bosco, Grantola e Mesenzana per chiudere con la visita a don Claudio
nel nostro oratorio. Alle 18 prendo commiato e mi sento dire un caro ringraziamento
con una scusa per avermi dato poco tempo. Anch'io una volta al mese vado a
confessarmi, e questa mattina ho vìssuto la mia confessione con un bei grazie
al Signore perché mi ha fatto percepire alcuni battiti del suo cuore nella
premura concreta e generosa dell'Arcivescovo.
don giorgio