C'è chi annuncia il giorno
da Camminiamo Insieme - anno 21, n.15 del 7 dicembre 2003

Sabato 20 novembre partecipo all'inaugurazione del nuovo Centro
di Aggregazione Giovanile in via ! Bernardino Luini. Mi spiegano che dai zero
ai 18 i anni qui bambini, ragazzi e adolescenti troveranno spazi e persone
attente a rispondere alle esigenze di ogni età per aiutare a superare le inevitabili
difficoltà. Mentre trascorro da un'aula all'altra, os- servando attrezzature
e posters, arredi e disposi- zioni, mi viene spontaneo pensare alle attenzioni
che la società civile e religiosa, scolastica e spor- tiva, riserva alla gioventù
e subito mi aggrediscono le immagini di un film americano che esplora l'uni-
verso di tredicenni trasgressive, desiderose di vi- vere tutto e subito. Nel
pomeriggio nonostante una noiosa pioggerella, dei ragazzi corrono da un capo
all'altro del campo di calcio dell'oratorio, sotto lo sguardo compiaciuto
dei genitori. All'inizio della settimana, al Teatro Sociale, c'è tanta gente
per il Recital "II sogno di Giuseppe". Mi rallegro nel constatare l'abilità
e la genialità di una trentina di attori, dall'infanzia all'età adulta, che
offrono una immagine stupenda di come piccoli e grandi, giovani e anziani,
possano essere insieme per operare qualcosa di bello. Ogni mattina, per il
"Buon giorno" guardo negli occhi alcuni bambini delle elementari e ragazzi
delle medie, li trovo attenti e desiderosi di accogliere un piccolo pensiero
su cui lavorare, una frase da assimilare nella giornata. Forse è proprio questo
il punto: offrire un pensiero. Noi adulti non riusciamo a fare comunità o
società perché diamo e riceviamo dei prodotti già pronti per l'uso, non offriamo
più attrezzi o ingredienti con cui lavorare per presentare un'idea. La televisione
offre lo spettacolo che stupisce ma già confezionato. Ritrovare la gioia di
veder nascere un pensiero, prendere forma e aspetto, diventare chiaro e sincero,
assumere i tratti di un ideale che chiede di concretizzarsi e non è poi un
qualcosa di impossibile. Ce lo dimostrano il Centro di Aggregazione Giovanile
e l'Oratorio, il Recital di Colmegna e la scuola. Viene per fissare l'orario
per la messa della mamma defunta e racconta che, dopo il lavoro, torna a casa
e prepara tutto ciò che serve per una famiglia. L'ascolto mentre mi parla
del fidanzato, della comunanza di valori e mi pare che il pensiero di fare
una propria famiglia non se ne stia lì ozioso o infarcito solo di bomboniere
e inviti. E' ben assimilato e sostenuto dalla responsabilità di stirare la
camicia di papa o di preparare la cena. Tanta gente fa' questo senza avere
nel cuore il pensiero di Dio: fare del mondo una famiglia. La Madonna Immacolata
ci aiuti a concretizzare, giorno dopo giorno, con gesti e parole, una fraternità
solidale. Tanti attentati terroristici, con urgenza, ci chiedono di vivere
questa solidarietà che prenda consistenza, nonostante le difficoltà. Non vogliamo
lasciare un futuro di incubi e paure da allontanare e dimenticare con il clamore
di un meraviglioso e incantato fuoco di artificio che esplode nella notte
senza annunciare il giorno.
don giorgio
