Riscopri il piacere

da Camminiamo Insieme - anno 21, n.1 del 31 agosto 2003

 

Ormai non si parla d'altro, per strada o all'uscita dalla chiesa, in attesa dell'ascensore o nelle corsie dell'ospedale, alla televisione o sui giornali: il caldo torrido fa notizia, ma soprattutto da giugno sta mettendo ineso- rabilmente a dura prova i nervi delle persone più compassate e calme.

Non si sa più quale anziano interpellare per avere un parere diverso, tutti dichiarano: un caldo simile, per tanti mesi, non si è mai visto.

C'è chi mi aggredisce subito alle sette del mattino con il comando dì "gestire San Felicissimo e di promuovere processioni al Lazzaretto di via Dumenza".

Cala la saracinesca su San Felicissimo, subito parte la reazione che sostiene debba essere aperta; per grazia di Dio a qualche preghiera, durante le messe, fa seguito un temporale più o meno sostenuto.

Tutti sembrano aver dimenticato che la piovosità di Luino è tale da porla in cima alle più umide località della penisola.

A me non par vero di poter vedere arretrare ostinate macchie di umidità dai muri delle nostre secolari chiese e di non sentire parlare di cervicali più o meno fastidiose.

In un simile contesto mi capita tra le mani una frase di San Tommaso d'Aquino, il domenicano che nella sua Summa Teologica ha lasciato una mirabile e profonda saggezza teologica: "ciò che fa riposare l'anima è il piacere. Occorre rimediare alla fatica dell'anima, accordandole alcuni piaceri che interrompano la tensione dello Spirito".

Leggo e rileggo, trattengo lo stupore, ma è proprio così che trovo scritto e per di più dal profondo e oscuro Medio Evo.

Il sollievo non tarda ad arrivare quando mi ritrovo a provare questo detto cercando di leggere, nelle ore più calde, un buon libro, compiendo alla sera una breve passeggiata sul lungolago, gustando il fruscio dell'acqua nella gola riarsa, lasciando la carne per frutta e verdura, pregando al mattino presto in chiesa mentre se ne esce l'afa.

Non voglio continuare con la bellezza dì spostarmi in motorino o salire a cogliere il fresco delle nostre montagne, perché mi preme, in questo caldissimo primo pomeriggio di sabato 9 agosto, mentre scrivo questi pensieri, parlare del piacere che ci attenderà tutti al rientro dalle vacanze.

Mi pare di vedere gesti scaramantici, di avvertire espressioni imprecatorie ma con tutto questo, mentre leggi questo scritto, le ferie sono ormai un ricordo, la tintarella si attenua e la ripresa del lavoro o dello studio è imminente.

E allora per ridare tono alla tua anima, per non incominciare da vìnto e da sconfitto, ascolta qualche consiglio che ti offre uno che si è sorbito a Luìno il caldo senza "soluzione di continuità".

Riscopri il piacere di stare nella tua casa e dì frequentare la tua chiesa, di tornare a strìngere la mano ai colleghi di lavoro o di passeggiare e sostare con gli amici pensionati, di stare davanti al nostro lago che, anche nei momenti più caldi, non ci ha deluso con i suoi colori, dì accogliere tutta quella tonalità dì verde che ci circonda; di riprendere una vita regolata da appuntamenti e da attese pause; di scambiare quattro chiacchere mentre il passo continua ostinato verso la meta o di sorbire il frettoloso cappuccino nel bar di fiducia; di poter stare con i rumori e gli odori delle nostre strade sempre troppo piene di traffico; e a sera di poterti ancora ritrovare con la tua famiglia a scambiare le solite ma indispensabili domande con le immancabili risposte.

Ben tornato con il piacere di incontrarti

don giorgio

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