Il Papa e l'Eucaristia
da Camminiamo Insieme - anno 20, n.42 del 22/6/2003
La Festa del Corpus Domini, cioè la gioia riconoscente e lo
stupore rinnovato nei confronti della presenza di Gesù nell'Eucaristia, ci
porta a valorizzare la Lettera Enciclica di Giovanni Paolo II: La Chiesa dall'Eucaristia.
Accanto alla proposta ,già chiaramente espressa nel Catechismo
della Chiesa Cattolica, ci sono le norme che hanno attirato l'attenzione della
stampa.
Lungo il percorso della solenne processione cittadina proporremo
dei brani di questa Lettera.
Qui mi è parso bello porgere la testimonianza del Papa con
due brani, uno dei quali posto come apertura e l'altro a chiusura, quasi ad
offrire a tutti la chiave di lettura della sua esistenza.
"Quando penso all'Eucaristia, guardando alla mia vita di sacerdote,
di Vescovo, di Successore di Pietro, mi viene spontaneo ricordare i tanti
momenti e i tanti luoghi in cui mi è stato concesso di celebrarla.
Ricordo la chiesa parrocchiale di Niegowic, dove svolsi il
mio primo incarico pastorale, la collegiata di san Floriano a Cracovia, la
cattedrale del Wawel, la basilica di san Pietro e le tante basiliche e chiese
di Roma e del mondo intero.
Ho potuto celebrare la Santa Messa in cappelle poste sui sentieri
di montagna, sulle sponde dei laghi, sulle rive del mare; l'ho celebrata su
altari costruiti negli stadi, nelle piazze delle città...
Questo scenario così variegato delle mie Celebrazioni eucaristiche
me ne fa sperimentare fortemente il carattere universale e, per così dire,
cosmico. Sì, cosmico!
Perché anche quando viene celebrata sul piccolo altare di una
chiesa di campagna, l'Eucaristia è sempre celebrata, in certo senso, sull'altare
del mondo.
Essa unisce il cielo e la terra.
Comprende e pervade tutto il creato. Il Figlio di Dio si è
fatto uomo, per restituire tutto il creato, in un supremo atto di lode, a
Colui che lo ha fatto dal nulla ".
"Pochi anni or sono ho celebrato il cinquantesimo anniversario
del mio sacerdozio.
Sperimento oggi la grazia di offrire alla Chiesa questa Enciclica
sull'Eucaristia, nel Giovedì Santo che cade nel mio venticinquesimo anno di
ministero petrino.
Lo faccio con il cuore colmo di gratitudine.
Da oltre mezzo secolo, ogni giorno, da quel 2 novembre 1946
in cui celebrai la mia prima Messa nella cripta di San Leonardo nella cattedrale
del Wawel a Cracovia, i miei occhi si sono raccolti sull'ostia e sul calice
in cui il tempo e lo spazio si sono in qualche modo " contratti " e il dramma
del Golgota si è ripresentato al vivo, svelando la sua misteriosa " contemporaneità
".
Ogni giorno la mia fede ha potuto riconoscere nel pane e nel
vino consacrati il divino Viandante che un giorno si mise a fianco dei due
discepoli di Emmaus per aprire loro gli occhi alla luce e il cuore alla speranza.
don giorgio
