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San Bernardo riparte da Chicco Bassani l'ex difensore della Cremonese (articolo tratto dal quotidiano “Il Cittadino” del 16/6/2003) Un'impresa storica, di
quelle che rimarranno impresse a lungo nella memoria di tutti i tifosi granata.
Dopo aver concluso il girone d'andata con la miseria di 6 punti, il San
Bernardo ha sovvertito ogni pronostico raggiungendo una salvezza che anche ai
più ottimisti sembrava una chimera. E rimanendo in Prima Categoria può ancora
giovarsi del titolo di “seconda squadra di Lodi”, dopo il Fanfulla. La
celebrazione della salvezza è avvenuta lunedì all'Isola Caprera. «Vorrei
ringraziare tutti - ha detto il presidente Costante Ceresa -: credo che la
salvezza sia una delle più grandi imprese della storia del San Bernardo. In
particolar modo un sentito ringraziamento va ai giocatori arrivati alla fine
dell'andata, Rossi, Scotti, Magagnotti e Bassani, che hanno contribuito in
modo determinante alla permanenza in Prima». Lo stesso Chicco Bassani è stato
premiato in qualità di primo giocatore della storia del San Bernardo ad aver
giocato in Serie A. Quanto al futuro del difensore, è ormai certo che anche
nella prossima stagione vestirà ancora la casacca granata. «Gli amici dicono
che ho messo su la pancetta, quindi devo trovare qualcosa da fare…», ha
scherzato l'ex giocatore della Cremonese. Anche gli altri grandi “vecchi”
Sesini e Livraghi dovrebbero rimanere, mentre Rossi probabilmente cercherà
fortuna al Brembio, dove seguirà l'amico Giorgi. Dopo tanti anni di esemplare
condotta fuori e dentro al campo, lascerà il club lodigiano anche De Santis,
che ha deciso di dare una mano alla “rinascita” della Nuova Lodi. Ricky Negri
invece passerà nel gruppo dirigenziale. Sul fronte arrivi ancora nulla di
certo, ma si parla con insistenza dell'acquisto di tre pedine provenienti
dall'Azzurra, l'ex squadra di De Vecchi: si fanno i nomi del portiere
Cavalleri, del difensore Maggi e del centrocampista Luca Guarnieri, fratello
del più noto “Rume”. Anche don Peppino Bertoglio ha voluto ringraziare tutti
per la stagione, sottolineando inoltre i valori che da sempre fanno parte del
Dna della società granata: «Il San Bernardo - ha detto il parroco di San
Bernardo e padre spirituale della prima squadra da 10 anni - è una delle
poche società che non paga i giocatori. Viviamo con l'aiuto dei nostri 60
volontari che quotidianamente lavorano sia per il calcio che per la
pallavolo. Crediamo che innanzitutto dobbiamo trasmettere ai ragazzi i veri
valori dello sport». |