Oratorio e Capitello di Pradespin
Oratorio e Capitello di Pradespin
L´oratorio di Pradespin ricorda il prodigioso scampato pericolo di Lendinara dalla rotta dell´Adige del giugno 1837.
In quei giorni, il fiume ingrossò minacciosamente il suo corso e l´arginatura cominciò a manifestare segni di cedimento.
La popolazione di Pradespin cominciò a rafforzare gli argini con ogni mezzo, ma tutto fu inutile e le autorità diedero l´ordine di sgombero.
Molta gente si radunò allora in preghiera presso la chiesa della Beata Vergine del Pilastrello e grande fu la gioia quando la mattina del 22 giugno si resero conto che il pericolo era cessato. A detta degli stessi ingegneri, quella liberazione ¨aveva del miracoloso¨ e crebbe la convinzione che in tutto questo ci fosse la mano miracolosa della Madonna.
Nei giorni a seguire si raccontò che nel momento di massima piena alcune sentinelle videro una vecchietta che incurante del pericolo si bagnava le mani nell´Adige e a coloro che tentavano di dissuaderla disse: ¨Non temete figlioli, l´acqua non ha mai inondato né inonderà mai il pavimento della chiesa del Pilastrello¨.
Questo racconto animò i devoti che si adoperarono immediatamente per la costruzione di un oratorio votivo a Pradespin.
Costruito sulla sommità dell´argine verso la fine del 1837, abbattuto il 13 settembre 1892 per i lavori di rafforzamento della riva destra dell´Adige, fu riedificato nel luogo dove ora si trova nel 1893.
Nel 1929 il quadro della Madonna del Pilastrello fu sostituito con una magnifica statua in legno opera dello scultore Antonio Muner della Valgardena.