La Chiesa della Madonna del Buon Consiglio


Si è celebrato quest'anno il trentennale deUa nascha di Lariano come Comune autonomo. Come tutti sanno, infatti, fino al 1967 questo territorio faceva parte del Comune di Velletri.
Ma facciamo un salto indietro nel tempo di ben 223 anni e arriviamo cosi al ~774, quando la nostra regione faceva parte dello Stato pontificio. Nell'Archivio di Stato di Roma - fra i documenti della Congregazione del Buon Governo, esiste un breve carteggio che riguarda appunto Lariano e la sua popolazione, all'epoca formata di poche centinaia di coloni, che si sostentavano con le loro famiglie, lavorando la terra e allevando qualche animale domestico.
Ma esaminiamo le due lettere, il contenuto delle quali può essere interessante per la storia locale.

La prima è un'istanza, redatta dai Conservatori della Comunità di Velletri ed indirizzata ai componenti la Congregazione del Buon Governo, alla cui competenza era devoluta ogni decisione di spesa dopo la morte del Cardinale Guidobono Cavalchini Vescovo Governatore della Città, avvenuta il 7 marzo 1744. il papa Clemente Xw aveva deciso, nel febbraio dello stesso anno, a favore della Congregazione del Buon Governo su una controversia con il Cardina' Decano in materia di giurisdzzione sulla Comunità di Velletri. L'esecuzione della sentenza era stata però sospesa, considerando i meriti del vecchio Cardinal Cavalchini. Alla sua morte però la Congregazione del Buon Governo pretese di esercitare le sue prerogative, tanto che nè il Cardinal Decano Gian Francesco Mbani, nè il Cardinale Emico Benedetto Duca di York, sotto Decano, vollero accettare la cattedra di Ostia e Velletri, orbata della giurisdizione temporale. Quando fli scritta la lettera che segue il Cardinale Cavalchini era quindi morto da soli tre giorni e ancora non si conosceva il suo successore. Venne poi norninato alla fme di marzo del 1774 il Cardinale Fabrizio Serbelloni e bisogna aggiungere che dopo poco più di un anno, il nuovo papa Pio VI, con un breve in data 18 novembre 1775, annullò la precedente sentenza resùtuendo al Cardinale Decano, Vescovo di Velletri, la piena giurisdizione sulla Città.
Ma veniamo al testo:

10Marzo 1774

Li Coloni e Lavoratori della Tenuta del Lariano spettanti all 'Jlt ma Comunità di Velletri C(onservato)ri Umi~issimi) dell 'EE. vn ossequiosamente Le representano, che per mancanza della necessaria Chiesa Rurale in una si vasta tenuta V~5t~ta' di numerose Vigne, selvareccio, Pascoli, e seminati di grano, Granoturco, e Legumi, i poveri Coloni Contadini, e Lavoratori in tempo di pio ggie, Nevi, giacci, ed altre intemperie restano, se non tutti, almeno buona parte senza udire la Santa Messa nei giorni Festivi, come è cosa pubblica, e notoria attesa la lontananza di quattro e cinque2 miglia dalla Città, ed in molti la mancanza delli vestimenti, e scarpe, che per il viaggio sono troppe necessarii; L 'esempio delle altre Tenute molta meno grandi, ed anche più vicine ai Paesi

Rivestita.
2 ~ miglio romano era di circa m. 1500, quindi 617 chilometri.
poco vestiti3 e pratticati da Coloni Contadini, e Lavoratori, potrebbe servire di stimolo alla detta Com(muni)tà Padrona, mentre in esse da per tutto vi sono le Chiese Rurali ove si celebra la Santa Messa nei giorni Festivi per commodo di quelli pochi Lavoratori e Custodì di bestiami, che per lo contrario nella vasta tenuta del Lariano oltre questi, vi sono tanti poveri Vignajuoli con numerosa Famiglia ivi sempre dimoranti; e tutti vendono buona entrata annua a detta Communità.
Una simile supplica fu dagli C(onservato)ri trasmessa nella chiara memoria dell' E(minentissi)mo Sig. re Cardinal Cavalchini4 nello scorso mese di Febraro, e stimando giusta la richiesta ordinò per rescritto che se ne facesse prima lo scandaglio, ed infatti il Magistrato dando esecuzione ad un tal ordine fece fare il richiesto scandaglio, che ascendeva alla somma di scudi 494, e trasmesso questo all 'Eminenza sua tre, o quattro giorni prima della di lui morte, non ha perciò potuto avere effetto una tanta opera Pia; che però li medesimi Conservatori ricorrono alla somma clemenza dell 'EE. VV: acciò voglino benignamente degnarsi ordinare a quel MagistratQ che colle previe notificazioni faccino fare detta Chiesa Rurale, che rispetto all 'elemosina delle Messe si esibiscono gli C(onservato)ri stessi farle dal proprio senz'altra spesa e cura di essa Comm unità. Che della grazia (segue firma illeggibile).




La secondo lettera è del mese successivo e rafforza il contenuto della prima. E' scritta dal Vice- Governatore, Angiolo Paganucci, ed inviata al Cardinale Fabrizio Serbelloni, che era stato eletto, alla fme di Marzo del 1774, come già detto sopra, Vescovo e Governatore della Città. Da quanto si legge il Cardinale aveva inviato al Vice-Governatore la prima lettera pregandolo di dare il suo parere e di riferire in merito, cosa che questi si affretta a fare. Notiamo infatti il breve periodo di tempo intercorso tra l'una e l'altra missiva.

Em(minentissim) o R(everendissi) mo Sig re P(adro)ne Col(endissi) mo
Sussiste che una buona parte delle sue entrate la percepisce questa Comm unità dalla Tenuta del Lariano ad essa spettante, e sussiste ancora, che le Persone tutte, le quali dimorano in essa Tenuta o per motivo della Custodia del Bestiame, che si fa pascolare in quelle Macchie, o per caggione della Cultura delle moltissime Vigne, che vi sono non hanno certamente modo di potere ivi ascoltare la 5. Messa nei giorni Festivi per la totale mancanza di Chiesa, che ne presti il commodo, onde non và dubio, che spesse volte occorrerà, che molte di quelle non soddisfino al Precetto della Chiesa nei suddetti giorni, o sia per qualche cattivo tempo, o per la distanza di quattro migli circa, che passa fra la succennata Tenuta, e questa Città. Sarebbe pertanto desiderabile è vero, che nella Tenuta medesima vi fosse una Chiesola da potervi celebrare la Messa in detti giorni di Festa, acciò tutta quella povera Gente avesse il comodo di


E' un lapsus: vo1~a dire visttatt.
4 Carlo Àlberto Gtìidobono Cavaichini fii Vescovo e Governatore di Velletri £ia~ ~763 al 7 Marzo 1744.
ascoltarla, e parrebbe, che rimaner dovesse a peso di questa communità I 'ed'ficarvela, giacché come P(adr)ona della suadetta Tenuta ritrae da essa un considerabile fruttato colle fatiche di quelli che la coltivano, oltre di che verrebbe con ciò a provedersi al maggior Culto d'Iddio, ed alla coscienza di quelle anime; ma altresì necessario sarebbe a mio debol credere, che si pensasse a fissare un stabil mezzo, per cui avesse a conseguirsi la continuata celebrazione della Messa nei giorni tutti di Festa in detta Chiesa un41cata, che sia. Osservo che i Coloni supplicanti si esibiscono di far ciò seguire a proprié spese con una volontaria loro contribuzone, mà potrebbe anche succedere , che la pietà de medesimi. o di parte di essi si raffreddasse col tempo, e vi fosse poi inutilmente la Chiesa senza la Messa. Converrebbe anche pensare alla provvista della Sagri Arredi necessari al Sagrificio, ed alla manutenzione di essi, e finalmente al Sito preciso, ove avesse a fabbricarsi la predetta Chiesola, perchè l 'accesso alla medesima riuscisse commodo alla maggior parte di quei, che devono intervenirvi. Ciò quanto posso ossequiosamente nferire all 'E. V sul mem(oria)le benignamente rimessomi, quale ritornando compie gato faccio all 'E(minenza) profondissima riverenza.
Di V E. Velletri 25 Aprile 1774
Angiolo Paganucci


In basso vi è una annotazione, probabilmente del cardinale, che dà seguito alla pratica chiedendo l'invio di un Visitatore che si rechi sul posto, per riferire in merito.

3OAp(ri)lij 1774 D Visitatore







Le due lettere sono contenute scritto, sulla coperta:

in una cartellina, che formava la pratica, sulla quale è

= VELLETRI=


Il Visitatore crede, che l 'istanza fatta dalli Coloni, e Lavoratori della Tenuta del Lariano si debba far proporre in Consiglio unitamente a quel tanto, ché si dice dal Vice Governatore manu lineat. E quante volte dal Consiglio si approvi l'istanza, si faccia formare la Perizia della spesa occorrente, per edificare la Chiesa, di cui si tratta, ed unitamente alla medesima, si mandi la risoluzione consigliare in 5. Con g(re gazio) ne, la quale poi prenderà più espedi&nti.
L'annotazione riporta il giudizio del "Visitatore", che non sappiamo chi sia' ma che indubbiamente era stato incaricato dal Cardinal Serbelloni di dare corso alla istanza, recandosi di persona sul posto. il parere è favorevole e la pratica viene inoltrata per le ulteriori decisioni.

Nel rovesciò della cartellina troviamo:

7Ma~ 1774

Scribatur visita...
D(omini) Vis (italo) riy


Non vi sono documenti successivi a questi ma possiamo, ritengo, riferire questo carteggio alla piccola chiesetta della Madonna del Buon Consiglio che come riportato a pag. 150 del volume di D. Fernando De Mei, "La Terra di Lariano e le sue Chiese", edito a Lariano net 1984, venne edificata nel 1785 sul Colle Mastrangeli o Cupellone. Ci vollero quindi ben undici anni prima che questa chiesetta venisse costruita e, in ogni caso, fin quando, molti anni dopo, non entrò in fiurzione la chiesa parrocchiale, rappresentò l'unico edificio dedicato al culto nella "Tenuta del Lariano". Probabilmente un sacerdote di Velletri si recava la Domenica e le altre feste comandate a celebrare la Messa, evitando così agli abitanti det luogo il lungo tragitto fino alla città.
Nel succitato htro esiste anche un bel disegno del bravo artista veliterno Aldo Cupellaro che rappresenta la Chiesetta della Madonna del Buon Consiglio.
Sarebbe però interessante se qualcuno volesse aggiungere altre not½Àe inedite su questo piccolo edificio, che per tanti anni ha assolto alla sua ninzione di luogo di devozione popolare.


Vincenzo Ciccotti