La Parrocchia di San Martino in Vescia fa parte dell'Unità Pastorale di San Giovanni Profiamma,
Vescia e Pievefanonica,
progetto pastorale chiesto dal Vescovo di Foligno, Mons. Arduino Bertoldo nell'anno 96.
Questa Unità Pastorale si estende a nord della città di Foligno, nella bassa valle
del Topino. I confini estremi distano circa 20 chilometri. Per altre notizie visita il
sito di Città Viva
Il progetto dell'Unità Pastorale prevede per ora la sola realizzazione delle indicazioni
conciliari e della Conferenza Episcopale Umbra cercando di abbandonare piano piano le
devozioni a favore della liturgia, l'accontentare la gente a favore delle sagge regole
della Chiesa, il campanile e il parroco-papà a favore di comunità cristiane belle da
vivere e da vedere.
L'Unità Pastorale è di 3273 persone (il 23% con più di 65 anni), 1104 famiglie, con un
tasso di denatalità alto (nel 2000 31 decessi e 23 nati).
I responsabili sono Padre Claudio Montolli - Parroco in solido, Tony Antonelli
- diacono Permanente, don Luigi Bonollo - Parroco Moderatore.
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San Martino MONACO e Vescovo
di Tours
(Savaria,
Pannonia 315 ca. - Candes, Turenna 397), vescovo di Tours e santo patrono di Francia,
istituì il monachesimo in Gallia. Figlio di un soldato romano, Martino fu convertito al
cristianesimo all'età di dieci anni. Congedatosi dall'esercito romano, si recò a
Poitiers, dove divenne discepolo di sant'Ilario, vescovo di Poitiers e strenuo oppositore
dell'arianesimo. Trascorso un periodo in Italia, Martino raggiunse Ilario e fondò il
primo monastero in Gallia, a Ligugé. Nel 371 Martino, acclamato dal popolo, venne
nominato vescovo di Tours e in tale veste fondò, a Marmoutier, un monastero che divenne
un importante centro religioso. Martino proseguì la sua opera missionaria nella Turenna e
in tutta la Gallia. Gli vengono attribuiti molti miracoli. La tradizione vuole che offrì
metà del suo mantello a un mendicante di Amiens e che in seguito ebbe una visione di
Cristo che riferiva il gesto caritatevole agli angeli.
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LA PARROCCHIA DI SAN MARTINO
E' una
parrocchia di 1108 abitanti che vivono in 385 famiglie. Nel 2000 si sono avuti 11 decessi
e 9 nascite. L'età media della popolazione è di 44.99 anni. 258 persone superano i 65
anni.
Nel tessuto urbanistico non rimangono significativi reperti di età antica. Sembra più un
borgo nato attorno ad una fiorente attività molitoria che sfrutta le abbondanti acque del
Menotre e che riguarda ancora grani e oliva.
Piccola nella sua estensione, ora defilata rispetto alla grande circolazione, è comunità
ben fornita di servizi (carabinieri, farmacia, posti letto, posta, negozi di varia natura)
a differenza dei paesi limitrofi.
E' stata politicamente protetta da significativi investimenti statali; carnificio militare
(ora in demolizione), magazzino militare, deposito nazionale materiali postali, tipografia
postale interna.
La chiesa parrocchiale finita nel 1696, non pesantissimamente devastata dal recente
terremoto, è uno dei rari esempi di barocco presente in diocesi di Foligno, per quanto di
modestissima fattura. Questa decorazione fu pesantemente compromessa dal sisma del 26
settembre 1997. Per i lavori di recupero della Chiesa non sono ancora prevedibili tempi
certi. Attualmente la vita liturgica si svolge in un bel prefabbricato dono della Caritas
Nazionale.
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