Lo
scenario di questo periodo vede contrapposti da una parte la repubblica
fiorentina con i suoi alleati i Malatesta e dall'altra lo Stato Pontificio
che con i Visconti di Milano sono impegnati per la conquista delle terre
di Romagna.
Fiumana è situata in zona di confine e si trova coinvolta spesso
in conflitti locali per il dominio della bassa valle del Rabbi, la quale
svolge un importante ruolo nell'ampio ventaglio degli interessi forlivesi:
essa costituisce un cuscinetto fra la città e i signorotti della
montagna che cercano di allargare la propria influenza, ma nello stesso
tempo è un punto fermo per arrestarne l'invadenza. Ma l'importanza
è anche economica in quanto questi territori costituiscono uno
dei maggiori fornitori di derrate per la città. L'olio di
Fiumana acquista un'importanza economica rilevante sia come alimento
che come combustibile. La misura dell'olio fiumanese sembra essere la
misura normale in uso nella città di Forlì (ad currentem
fialam Flumane).
Alcuni secoli prima i faentini avevano attaccato il castello incendiando
alcuni borghi.
Successivamente il controllo della vallata (Predappio Alta -Preda d'Appi-,
Rocca d'Elmici -Rocca de'Mici, Fiumana -Fiomana-) passa prima sotto il
dominio delle truppe del cardinale Albornoz (1359) poi di nuovo agli Ordelaffi
(1410).
Ma torniamo al 1424, mese di giugno, allorché le truppe di Pandolfo
III,- da non confondersi con suo figlio Sigismondo Pandolfo (1417-1468)
divenuto poi signore di Rimini,- e Carlo Malatesta (alleati con i fiorentini
e Tebaldo Ordelaffi), pongono l'assedio al castello di Fiumana. Vediamo
come alcuni cronisti dell'epoca ci tramandono i fatti:
"Avendo gl'anni del nostro Signor mille quattrocento vinti quatro
de zugno di vintisie, in di de lune a ore XX esendo uno castellano a Fiumano,
stando messo fima al tenpo del signor Zorgio e puoe al tenpo de madonna
Lucrecia e TibaIdo e puoe al tenpo che Forlì era sotto el regimento
del duca, el ditto Domenego no ne volse insire, fo refermado. Intanto
comenciando la guerra dal duca ai fiorentine, siando i Malatesti con gle
fiorentine e aviando con loro Tibaldo degl'Ordelaffe e uno comessario
di fiorentine senpre con gli soldati in ogne canpo, avenne che le ditte
zente de fiorentine siando in persona el signor Carlo e miser Pandolfo
di Malatesti aviando Tebaldo con loro, poxeno canpo al castello de Fiumana
tanto che tolto i burghi e rotto el muro de la rocha, non voglando el
ditto castellano rendere la ditta rocha, ancho dixea che la volea tenere
a posta del duca de Milano in nome de Tibaldo, e costoro dixea che domandava
per Tibaldo; a tanto avvenne che non fo socorso, intorno dentro per forcia
e prexello per forcia e apicollo a uno merlo de la ditta rocha. Avea nome
Domenego del Scrivano da Roncho... Spaciando el fatto de Fiumana, fogle
messo per castellano Cohanne del Bolognino de Foronpuole. In quello dì
fo vedudo 1'eclisso del sole del quale ne fo fatta grande amiracione".
E ancora :
"El dicto exercito (di Carlo e Pandolfo) era de noue milia persone
tra pie e cavallo. E poi lo dicto exercito si levò da Forlinpolo
e andò verso Belfiore; deinde andò poi a Fiomana castello
de Forlivio e quello per forcza presero e octenero e inpiccoro el castellano
del dicto Fiomana, el quale era chiamato Rondono fratello de Zohan d'Ogolino
perchè era stato duro e resistente e non se volea rendere ".
L'esercito di Pandolfo Malatesta si era accampato nelle vicinanze di Fiumana
in un luogo dove attualmente sorge la "Villa Pandolfa" che si
dice abbia preso il nome proprio da questo evento storico.
Il possesso del castello di Fiumana dura però poco come viene documentato
da un altro scritto:
"Adì quatro del mexe d'agosto fo sencia bataglia prexo
i burghe de Fiumana e fo dada a Paolo de Franceschino et al Secho da Montagnano
a posta del ducha de Milano; adì V del ditto mexe fo renduda la
rocha de Fiumana a posta del ducha. Eragle castellano uno Zoanne del Bolognino
da Foronpuole, el qual gl'entro adì XXVI de zugno quando se perde
per lo duca de Milano; e fo dado ducate cento al sitto Zohane: disse che
era per le sue paghe".
Questa volta, sembra, senza battaglia.
Successivamente (anno 1434) Antonio Ordelaffi riceve dal papa Eugenio IV
il riconoscimento della signoria forlivese, fra i castelli in suo dominio
vi è anche quello di Fiumana.
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