NASCE UNA NUOVA PARROCCHIA 


   Dopo quasi un secolo, negli anni attorno al 1950, la questione della nuova chiesa in centro a Favaro ritornò di attualità. Nell’immediato dopoguerra il paese aveva visto un grande sviluppo demografico e una notevole espansione edilizia, in particolare nella zona verso Carpenedo, a nord di Via S.Donà.
   Il Patriarca Agostini mise alle strette il parroco don Romano Lazzarato esortandolo in modo deciso ad acquistare il terreno. Il signor Malvestio, proprietario di terreni ed immobili a Favaro, si era dichiarato disponibile a donare l’area occorrente (sita all’ingresso dell’attuale Via Passo S. Boldo, a destra per chi entra da Via S.Donà).
   Ma Don Romano non aveva, tra le sue numerose qualità, anche quella di instancabile edificatore di nuove opere. Già la costruzione e i successivi ampliamenti dell’asilo di S. Andrea lo avevano notevolmente impegnato a più riprese a partire dal 1948. Così i progetti furono per il momento accantonati.
   Ma all’inizio degli anni sessanta il Card. Giovanni Urbani, nuovo patriarca dopo che il Card. Roncalli era stato eletto Papa Giovanni XXIII, ritornò a promuovere l’iniziativa. Finalmente don Romano Lazzarato, debitamente autorizzato dalla Curia, avviò le trattative e siglò un preliminare di acquisto con i fratelli Scaramuzza.
   Il contratto fu poi perfezionato col signor Dorella, che aveva nel frattempo acquisito tutta la proprietà dei fratelli Scaramuzza (17.000 mq) e aveva poi rivenduto la parte destinata alla costruzione della chiesa al prezzo già fissato nel preliminare (4120 mq, al costo di £ 2200 al mq, per un totale di £ 9.064.000).
   Lo stesso don Romano aveva voluto che il terreno risultasse un po’ interno rispetto al fronte della piazza: non gli pareva opportuno che la casa del Signore avesse la facciata subito a lato del municipio, dove è ora la Banca Unicredit, ma sorgesse in un posto più tranquillo e raccolto. 
   Il vecchio parroco era risultato decisivo anche per la scelta del nome del patrono. Un tempo esisteva nel territorio della parrocchia di S. Andrea di Favaro la chiesa di S. Pietro di Terzo, località situata appunto al terzo miglio da Altino, sul tracciato della vecchia Via Anda Altino, sul tracciato della vecchia Via Annia, tra l ’attuale nuova chiesa di Tessera e l’ingresso dell’aeroporto.
   Don Romano aveva già voluto ricordare questo santo quando si era trattato di dare il nome all’attuale Via Borgo S.Pietro. Quando si parlò della nuova parrocchia gli parve naturale proporre il nome del primo Vicario di Cristo in terra, che era inoltre fratello di S. Andrea, patrono della prima parrocchia di Favaro.
   Nell’agosto del 1963 il vicario cooperatore don Vincenzo Agnoletto venne incaricato di avviare la formazione della nuova parrocchia. Con l’aiuto del funzionario della Curia furono definiti i confini,e con decreto patriarcale fu eretta la nuova parrocchia in data 1° settembre 1963. 
   E qui chiediamo scusa se ci lasciamo prendere da una suggestione certamente poco “storica”, ma l’assonanza dei cognomi ci fa venire in mente uno dei più famosi vecchi parroci di Favaro, quel don Francesco Agnoletti che nel 1741 scrisse in latino la prima storia del nostro paese (in un manoscritto la cui perdita aveva oltremodo rattristato don Romano Lazzarato, ma di cui in anni più recenti è stata ritrovata una copia e curata la traduzione e la stampa da parte di studiosi locali). “Nomen omen”, dicevano i latini: il nome a volte contiene in sé un presagio!