Gruppi Parrocchiali
Consiglio Pastorale
Cos'è il Consiglio Pastorale Parrocchiale? Leggiamo insieme un brano tratto dal Direttorio per il Consiglio Pastorale Parrocchiale (C.P.P.) della Diocesi di Milano che ci aiuterà a comprenderlo meglio.
Il Consiglio Pastorale Parrocchiale (C.P.P.) rappresenta l'immagine in formato ridotto della stessa comunità parrocchiale e costituisce anche lo strumento della comune decisione pastorale che si attua mediante il confronto delle opinioni e la deliberazione comune. Il C.P.P. ha il compito di studiare i problemi pastorali inerenti alla vita della comunità parrocchiale. (Sinodo art.391). Il C.P.P. ha un triplice impegno: studiare in spirito di comunione il piano pastorale della diocesi; esaminare la situazione della parrocchia; individuare il modo di tradurre concretamente le indicazioni diocesane.
Quanto sopra esposto ci aiuta a capire l'importanza del Consiglio Pastorale Parrocchiale, strumento comunitario per vivificare la parrocchia e coinvolgere maggiormente e in modo diretto noi parrocchiani. E' un'opportunità che non dobbiamo sottovalutare.
In tutta la Diocesi i Consigli Pastorali Parrocchiali verranno rinnovati mediante elezione durante le S. Messe di sabato 20 e domenica 21 ottobre 2001.
Confraternita
Partecipando alla Messa della Notte, del S. Natale scorso, si è nuovamente costituita nella nostra parrocchia la "Confraternita del SS. Sacramento S. Maria Maddalena". Le persone che con entusiasmo, hanno da subito aderito all'iniziativa sono: Edoardo Veronelli, Fiorenzo Vismara, Flavio Frigerio, Franco Rizzi, Giuliano Maggioni, Luigi Fusi, Michele Brambilla, Pietro Cremona, Rinaldo Rigamonti e Tommaso Rizzi; successivamente, in data 27 febbraio 1994 il gruppo si è ampliato con l'ingresso di Maurizio Dell'Oro e Mauro Molteni. Nel giorno dell'Epifania la Confraternita ha organizzato il presepio vivente, che avrebbe dovuto svolgersi con armenti e personaggi in costume dell'epoca, partendo dalla chiesa di S. Giorgio per poi dirigersi in varie vie della nostra parrocchia in modo da coinvolgere la popolazione per rievocare la natività di Nostro Signore e la visita dei Magi. A causa del cattivo tempo la rappresentazione si è svolta in chiesa, il risultato è stato comunque sorprendente. Domenica 16 gennaio, in occasione della festa di S. Antonio Abate, la nostra Confraternita si è resa partecipe, insieme alle Confraternite di Buccinigo, Longone, Sormano ed Erba, per solennizzare la S. Messa nella chiesa di S. Maria degli Angeli a Villa Amalia. Ci siamo ritrovati alle 9.30 presso la parrocchiale di S. Marta, quindi in processione ci siamo recati nella chiesa di Villa Amalia; la S. Messa è stata celebrata dal prevosto di Asso, Mons. Gian Antonio Bernasconi, insieme a Don Alessandro, Don Valerio e Don Luigi; la partecipazione dei fedeli ha superato ogni aspettativa, la chiesa era stracolma di gente. Al termine della funzione, alcuni confratelli hanno distribuito il pane e il sale benedetto, i restanti, sempre in processione, sono tornati alla chiesa di S. Marta. Visto il consenso dei fedeli, la stessa manifestazione verrà riproposta anche il prossimo anno, partendo presumibilmente dalla nostra chiesa parrocchiale. Lo scorso 27 febbraio abbiamo ricevuto insieme alle altre Confraternite della zona, il nuovo prevosto di Erba, Don Antonio Corbetta. Inutile ricordare che chiunque può far parte della Confraternita, lo accoglieremo a braccia aperte.
Michele, Marzo 1994
Intervento delle Confraternite del Decanato di Erba e Asso al 48° Sinodo Diocesano
L’esistenza di congregazioni laicali è documentata già nei primi secoli dell’era Cristiana, testimonianze storiche più precise e numerose ci confermano la loro presenza nell’alto e basso medio evo. Tuttavia il Concilio di Trento e l’applicazione integrale dei suoi decreti ad opera di San Carlo sono motivi per una rinascita e riqualificazione di queste antiche intenzioni nella Arcidiocesi di Milano. La centralità, anche topografica, dell’Eucaristia nella concezione Borromeica è la premessa per lo sviluppo e la diffusione delle Venerande Compagnie o Scuole del SS. Sacramento.
Un censimento recente, raccolto a corredo di una tesi di laurea, ha permesso di contare in Diocesi circa trecento sodalizi che mantengono l’uso dell’abito. Calcolando per difetto una media di dieci iscritti ad ognuno, possiamo ragionevolmente stimare un totale di tremila persone che credono ancora in questa forma di pietà. Non è perciò né lecito né tantomeno intelligente ignorare questa realtà e trascurare un’assistenza spirituale o una pastorale mirata.
In un clima di comprensione e di vera amicizia queste associazioni raccolgono individui di estrazione e di generazioni diverse, e non è raro, il caso che il genitore vi conduca il figlio, o che il nipote segua l’esempio del nonno. L’abito, in particolare, è il segno di appartenenza ad una Confraternita che è pubblica associazione nella Chiesa e che dalla Chiesa riceve la personalità giuridica, nonché la missione per il fine che intende perseguire in nome della Chiesa stessa (Can. 313 Cod. di Diritto Canonico).
Le Confraternite hanno tra i suoi scopi quello rilevante dell’incremento del Culto pubblico. L’uso dell’abito nelle celebrazioni ha sempre costituito motivo di grande decoro e solennità, è un segno di volontà e di partecipazione attiva alla Sacra Liturgia ed esemplare espressione di essa. Gli aggregati indossano l’abito con la consapevolezza di chi vede in esso l’immagine simbolica delle veste battesimale. Nelle scuole, inoltre, l’abito è distintivo di un servizio di carità. I Confratelli lo indossavano mentre correvano a soccorrere gli ammalati, ad assistere i bisognosi, per assolvere il dovere di solidarietà nelle molteplici forme di volontariato. Il camice bianco del personale sanitario nei luoghi di cura è spesso la derivazione del sacco delle Confraternite, che nei secoli hanno dato vita a innumerevoli ospedali. Spesso la veste è dotata anche di un cappuccio che ricopre il volto del fratello ed assicura l’anonimato delle opere buone e l’annullamento delle distanze di classe. Con esso non si è riconosciuti, nessuno sa chi deve ringraziare per il bene ricevuto, ed è garantita la fedeltà alle esortazioni di Gesù: "Non sappia la tua sinistra quello che fa la tua destra", "Guardatevi dal fare le vostre opere buone per essere veduti dagli uomini... Il Padre vostro che vede, nel segreto li ricompenserà." (Mt. 6, 1-6)
L’abito quindi, destinato ad un servizio liturgico, è anche l’insegna del Buon Samaritano. I valori spirituali in esso contenuti e riconosciuti da Santi Arcivescovi Milanesi, oltre che dall’attuale Pontefice, sono così profondi da meritare tutt’ora le considerazioni e le attenzioni di un Pastore zelante.
Filippo
Arcivescovo
Arcivescovo della Chiesa di Milano
per Grazia di Dio e della Santa Sede Apostolica
L'immensa e ineffabile bonta' di Gesu' Cristo nostro Salvatore, mentre era sulla terra ci si manifesto' molto chiaramente istruendoci in tutte le cose, rifulge soprattutto e si mostra in maniera singolare nell'ammirabile e augustissimo Sacramento dell'Eucarestia, nel quale Egli stesso si offre a noi Ostia viva, cosa gradita a Dio Padre, affinche' con inesplicabile disegno, questa sua natura divina riunisca insieme noi, noi con Lui e per Lui, con indissolubile legame. Per cio', fra tutti gli altri eccelsi appellativi di questo sacramento la Comunione e' detta, con giusta ragione, Eucaristia sia dalla chiesa che dai S.S. Padri, poiche' da questa unione spirituale con Cristo e da quella col Suo Corpo ci viene comunicata ogni sorta di bene. Essa ci da': la remissione dei peccati, valida difesa contro le insidie del Demonio, capacita' di raziocinio, splendore dell'anima, forza delle virtu', attenuazione del dolore, aumento della speranza, incremento della devozione, perfezione della carita' ed infine ogni altro tipo di beneficio. Questo ricordo di tutte le cose meravigliose e' il piu' bello, avendo il Signore istituito il Sacramento di tutti i sacramenti: quindi impegnamoci con tutte le forze in questo amore per offrire il debito culto a cosi' grande Sacramento e spesso ricevere il bene che da esso sprigiona. Giustamente a questo scopo, e sollecitando cio' con zelo di devozione, il Parroco e il popolo di Crevenna del borgo di Incino, della nostra Diocesi di Milano, umilmente chiesero a Noi, con preghiera, affinche', per l'incremento del culto divino e la maggior venerazione della S.S.: Eucaristia, per la ricompensa e la salvezza delle anime, ratificassimo la Confraternita dell'augustissimo Sacramento e confermassimo come unico luogo per il raduno e la protezione la chiesa Parrocchiale del predetto luogo di Crevenna, fino a quando sara' necessario e opportuno costruirne una nuova. Noi accogliamo di buon animo il pio e santo desiderio per un nostro intervento pastorale e con la nostra autorita' ordinaria, nel miglior modo possibile, con giustizia, metodo, forma e causa, con questo nostro scritto, che avra' valore per sempre, istituiamo e creiamo insieme la Pia Confraternita di fedeli di Gesu' Cristo e la sede del S.S. Sacramento che e' chiesta nel nome del Signore e sara' amministrata per la lode di Dio onnipotente e per il bene spirituale dei fedeli di Cristo. La sede sara' nella sopracitata chiesa Parrocchiale del luogo di Crevenna senza alcun pregiudizio dei diritti parrocchiali, presso l'Altare Maggiore di quella fino a quando ne sara' necessaria l'edificazione di un'altra. Concediamo alla stessa Confraternita e alla compagnia la facolta' di ricevere ogni genere di elemosine e offerte, secondo le sanzioni sinodali e provinciali e quelle che sono in uso, per le necessita' della stessa Confraternita dopo aver trasferito a Noi quanto di nostra spettanza e percio' abbia per se' l'usufrutto e riceva con gioia ogni indulgenza, grazia, privilegio, immunita', prerogativa e tutte le altre cose simili gia' concesse o che saranno concesse nel tempo alla compagnia del S.S.: Sacramento conformemente alla Minerva di Roma secondo il decreto della Sacra Congregazione degli Eminentissimi Cardinali della Santa Romana Chiesa emesso il quindici febbraio milleseicentoottanta. Nella cui fiducia rendiamo esecutiva la presente da Noi firmata e sottoscritta dal molto Reverendo Signor Cancelliere arcivescovile e munita del Sigillo Arcivescovile di Sant'Ambrogio.
Dal nostro Palazzo Arcivescovile di Milano in giorno trentuno maggio millesettecentoottantacinque.
Confraternite del SS. Sacramento
Caritas
PERCHÉ?
COS'È?
COME OPERA?
E A CREVENNA LA CARITAS PARROCCHIALE?
La Caritas parrocchiale a Crevenna nasce alla fine del 1995.
In questi anni ha avvicinato gli anziani, invitandoli in Parrocchia in occasione della "Giornata Mondiale del Malato" ed in occasione del Natale, in collaborazione con il gruppo catechisti, ha portato loro gli auguri. Seguendo poi il programma della Caritas diocesana, è presente nei periodi forti dell'anno liturgico con le iniziative "Avvento di Carità" e "Quaresima di Fraternità".
Durante la giornata della Carità promuove una raccolta di viveri ed indumenti a favore dei paesi poveri; in questi anni la raccolta è stata destinata alla popolazione della ex-Jugoslavia.
Abbiamo molti progetti, ma abbiamo bisogno della mano di tutti e…. SE VUOI CONOSCERCI, O SAPERNE DI PIÙ OPPURE VUOI OFFRIRE LA TUA DISPONIBILITÀ, VIENI A TROVARCI! … INTERPELLACI! CI TROVI IN PARROCCHIA.
Di norma il Gruppo Caritas si ritrova in Parrocchia il secondo giovedì di ogni mese.