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"Il Giubileo incontro con Gesù Cristo, tempo di riconciliazione 
e impegno per la Giustizia, la pace e diritti umani"

Con l'apertura della porta Santa il Grande Giubileo dell'anno 2000 è entrato in piena fase celebrativa. 
Celebrare il Giubileo, significa riscoprire la fede, aprirsi alla speranza, impegnarsi nella carità per un nuovo millennio segnato finalmente dalla civiltà dell'amore. 
Il Giubileo è un grande evento per la Chiesa perché è il tempo di conversione profonda, tempo di riconciliazione tra gli uomini, di ritrovata concordia tra le nazioni. 
Il Giubileo ci dà la possibilità di cominciare da capo la nostra esistenza, iniziando il nostro cammino attraverso la fede. Una fede vera che nasce dal profondo del nostro essere, una fede che ci fa sentire vivi e amorevoli gli uni verso gli altri, non indifferenti, una fede in forza della quale ognuno di noi, giorno per giorno ha un compito specifico, una missione da compiere, qualcosa da dare e qualcosa da ricevere, arricchendo questa fede sempre più. 
La vera essenza della vita è la gioia di esistere, sapendo che non si è soli e che in qualunque momento in ognuno di noi c'è Dio, che ci incoraggia, che ci spinge al bene e ad amare. Attraverso l'amore l'uomo è vincente ed è capace di superare tante barriere come l'odio, la violenza e l'ingiustizia. 
Il giubileo ci pone un interrogativo sul futuro, perché nessuno sa dire come sarà il duemila, ma tutti pensano e credono sia migliore perché tutti hanno bisogno di sperare specialmente in questo arco di storia dove si intrecciano speranze e delusioni, boati di guerra e aneliti di preghiera. 
Molti sono i problemi insoluti in ogni settore: dal sociale al politico, dalla fame nel mondo alla disoccupazione di massa, dalla violenza contro la vita alle ingiustizie. 
La storia ci insegna che a questo genere di questioni c'è rimedio con la collaborazione di tutti. 
Più problematico è il problema del sacro. 
Da chi verrà la chiarezza e la luce? Basterà la voce della Chiesa? E non verrà soffocata dai mass media? 
Sono questi i primi a determinare la confusione, e la verità è guardata con scetticismo. Allora si spera che il terzo millennio sarà l'era del Cristianesimo e dell'abbraccio tra scienza e fede, la speranza di un mondo migliore. 

 

(Manuela Sardella - IV Magistrale)

Giovanni Battista gridava nel deserto:
"convertitevi perché il Regno di Dio è vicino... 
Fate dunque frutti degni di conversione..."

(Mt 3.1-8)

  

 

Quadro in Chiesa Matrice in tela m. 2,30x3,4 del pittore ARONICA ROBERTO, palermitano, donato al Parroco Mons. Giovanni Cipolla in data 6.11.1950. 
Restaurato dal Prof. S. Dolce in data 5.6.1963.

Preghiera povera ma sincera

 

Affresco nella Chiesa S. Antonino.
(Ha posato RALLO Michela Ved. Campo. Nata a Favignana il 23.5.1894, deceduta il 3.10.1976).

Signore, devo essere sincero,
con te non posso barare,
non ho voglia di cambiare,
mi piace fare i miei comodi, 
e cercare il mio interesse.

Voglio essere sempre al centro di tutto,
gli altri sono per me strumenti 
da sfruttare per il mio piacere,
successo, e da gettare via
quando non servono più.

Signore, dico di credere in Te,
ma vivo come se tu non esistessi,
e resti ai margini della mia vita.
Tutto preso dalle cose,
che si vedono, si toccano
e che danno
una soddisfazione immediata.

Signore, non ho voglia di cambiare,
perché cambiare è fatica.

Capisco che per cambiare
devo rinunciare a me stesso, 
dare la precedenza agli altri, 
sentire i loro bisogni
come più urgenti dei miei.

Signore ho paura di cambiare, 
perché intuisco che cambiare
non è questione di un momento, 
significa assumersi un impegno che 
dura tutta la vita.

Signore, da solo
non ce la faccio a cambiare.
Voglio aprirmi
al tuo amore che rinnova,
accetto di incontrarti
nel Sacramento della Confessione
attraverso il quale tu vuoi cambiarmi
per rendermi sempre più
figlio tuo e fratello di tutti. 
Amen
 

(A.C.)