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MADRE GIUSEPPINA BAKHITA, SUORA CANOSSIANA,
 SARA’ PROCLAMATA SANTA A ROMA L’1 OTTOBRE 2000

LA SANTA SEDE lo ha annunciato pubblicamente: "Madre Moretta ossia Giuseppina Bakhita sarà CANONIZZATA". 
Nata nel 1869 a Darfur, in Sudan, a nove anni fu rapita e venduta come schiava, approdando a Venezia. Quando i padroni decisero di ritornare in Sudan rifiutò di seguirli, ed il procuratore del Re le diede ragione. 
Ricevuto il Battesimo nel 1890, tre anni dopo entrò nel Noviziato dell'Istituto delle Figlie della Carità Canossiane, e nel 1902 venne assegnata all'Istituto Canossiano di Schio, dove sarebbe rimasta fino alla morte avvenuta l'8 febbraio 1947. 
Ha dato testimonianza di fede autentica, di forte coraggio e di grande libertà interiore. Visse in umiltà, ma con una carica interiore, la sua vita di religiosa canossiana, sempre protesa a far conoscere Gesù nel suo quotidiano apostolato da vera Figlia di Santa Maddalena di Canossa. Una vita spesa generosamente al servizio di Dio e dei fratelli. 
La Madre Generale Canossiana così si esprimeva nel dare la notizia: "Condivido con voi la gioia e l'emozione nel sentir proclamare ufficialmente dal Santo Padre la santità della nostra Sorella Giuseppina Bakhita e la conferma della sua canonizzazione il 1° ottobre 2000. Questo grande evento ci interpella e ci rilancia sulle strade della santità canossiana, per camminare con rinnovata consapevolezza e più grande amore, verso il compimento del Regno del Padre in noi e nei nostri fratelli. 
Con cuore grande custodiamo la preziosa eredità del carisma di Maddalena di Canossa, e lasciamo che l'energia vitale della Spirito continui a far crescere in noi frutti di bontà, di comunione fraterna, di passione apostolica e insieme camminiamo verso l'anno del grande Giubileo".
 

Il Cristiano è il cittadino del mondo
Anche la politica è un dovere

Le parole di Paolo VI sulla politica come "una maniera esigente di vivere l'impegno cristiano a servizio degli altri" credo che siano di strettissima attualità, visto che in una società come quella attuale l'impegno politico è sempre più visto con disinteresse e indifferenza. Nonostante l'invito di Giovanni Paolo II che sprona i fedeli laici a "non abdicare alla partecipazione politica", poiché "l'opinione non poco diffusa che la politica sia un luogo di necessario pericolo morale, non giustifica minimamente né lo scetticismo, né l'assenteismo dei cristiani per la cosa pubblica", la partecipazione dei cristiani alla vita politica diminuisce sempre più. Ci lasciamo sedurre dalla prospettiva di tradurre il nostro impegno sociale soltanto nel volontariato, nella catechesi in Parrocchia... ma non riusciamo a capire che, essere uomini o donne capaci di misericordia, oggi significa anche accettare il rischio della CARITA' POLITICA. 
La società ha bisogno, oggi più di ieri, di uomini che siano SALE, LIEVITO... che riescono a dare sapore a tutta la pasta. L'obiettivo credo sia quello di promuovere, alimentare, corroborare una cultura della partecipazione. Più la politica è partecipazione, e più realizza perfettamente se stessa. 
C'à nella politica un'esigenza etica che non può essere gettata via, né derisa. 
Perciò anche la politica, se vuole essere pienamente umana, non può fare a meno di Dio. 
"Padre che sempre ci ascolti". 

 

Affresco nella sagrestia della Chiesa Matrice dello STEMMA del "casato" PALLAVICINO-RUSCONI padroni delle Isole Egadi dal 1640 al 1874.