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UNA CHIESA RINNOVATA PER UNA COMUNITA' VIVA

Sono le ore 18.00 in punto di venerdì 10 Aprile 1992 quando, P. Marcello che guida la processione dei fedeli, bussa per tre volte al portone centrale della Matrice. Subito si spalanca e, finalmente, riappare l'interno rinnovato di quella chiesa alla quale, ciascuno di noi favignanesi, lega diversi ricordi di vita. 
Si entra dentro per l'inaugurazione. 
La comunità ha aspettato per mesi e mesi questo momento, ha pregato per questo momento! 
I muri sanno ancora di pittura fresca e le diverse tonalità fanno risaltare, in tutta la loro bellezza, gli stucchi che impreziosiscono i soffitti e le pareti. 
Il pavimento è lucido a specchio, sembra quasi un peccato camminarci sopra! Ed i banchi sono tirati a nuovo come fossero appena usciti dalle mani del falegname!  
Le campane suonano a lungo e fanno risaltare la solennità del momento. E' festa per tutto il paese perché la Casa di Dio si è fatta più accogliente. 
Durante la concelebrazione, alla quale presenziano anche le autorità civili e militari, viene ricordato l'impegno, profuso da più parti, perché potesse essere raggiunta questa meta e l'unanime soddisfazione dei partecipanti dà il senso dell'attaccamento del popolo di Dio alla sua Chiesa. 
La Comunità è in festa, dicevamo! Ed anch'essa fa propositi di rinnovamento! Rinnovamento e nuove energie occorrono: nell'ascolto e nell'approfondimento della Parola di Dio (può essere amato solo ciò che si conosce); nella meditazione e nella preghiera, che danno all'uomo equilibrio interiore e sostegno; nell'impegno verso i fratelli, che ci fa crescere nella fede facendoci comprendere che solo attraverso l'amore e la solidarietà verso di loro, possiamo degnamente avvicinarci alla dimora del Padre! 
Ecco perché possiamo dire che: una chiesa priva di una comunità viva, attiva, fattiva, va bene soltanto per una fede contemplativa, che è un aspetto della fede, ma non basta! 

La nostra comunità, in particolar modo, ha bisogno di collaboratori che sviluppino e portino avanti iniziative; ha bisogno dell'impegno di tutti per far crescere la comunità religiosa e di quel coraggio che fa crescere quella civile. 

 

 

La Chiesa Matrice messa a nuovo

 

Non è più possibile per un cristiano, che tale si professa, stare ad aspettare. Deve agire!...  
"Voi siete il sale della terra!..."  
Accantoniamo, quindi, le critiche e le faziosità: siamo disponibili con semplicità ed amore. 

E' così la Matrice "con il look rinnovato" ha spalancato le porte ai suoi fedeli. 
Anche noi spalanchiamo le porte della nostra vita al Cristo principe della pace! 


14 GIUGNO FESTA DELLA SS. TRINITA'

(P. Damiano ha celebrato il XXV di Sacerdozio)

"Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi", dice il Signore (Gv. 20,21), e aggiunge: "Riceverete lo Spirito Santo, predicate alle genti il perdono dei peccati (cfr. Gv. 20,22-23). 
  

  

L'Arcivescovo Mons. Mondello con i celebranti alla Messa giubilare di P. Damiano
 

La Chiesa, la cui missione trae origine ed è tutta pervasa dal mistero trinitario, è, insieme, destinataria e protagonista di questo mandato di Cristo; essa è segno e strumento di quel piano mirabile di salvezza e di amore che orienta la storia dell'umanità verso il Regno. 
L'annuncio della salvezza che, oggi come ieri, risuona nella comunità dei credenti, rende manifesto il mistero di Dio, che vuole che tutti gli uomini siano salvi e giungano alla conoscenza della verità. 
1º Luglio 1967: P. Damiano Cingolani è configurato a Cristo eterno sacerdote, per l'effusione dello Spirito Santo, a gloria del Dio Padre. La Trinità Santissima, origine e fonte di ogni ordine e ministero, lo costituisce "segno" della presenza salvifica di Dio in mezzo al suo popolo e lo invia quale annunciatore qualificato del suo mistero di amore.

25 anni dopo, P. Damiano rende grazie al Padre Creatore, al Figlio Redentore, allo Spirito Santificatore del suo ministero presbiterale, consacrato alla gloria del Dio uno e trino e alla edificazione del suo Regno. 
Il 14 giugno scorso, solennità della SS Trinità, alla presenza dell'Arcivescovo di Reggio Calabria, S.E. Mons. Vittorio Mondello, delle due comunità religiose canossiane, maschile e femminile, dei suoi familiari, di un piccolo gruppo di sacerdoti e fedeli della parrocchia S. Famiglia di Caltagirone, dei sacerdoti di origine favignanese, di alcune religiose di Marsala, e di quanti a lui legati da vincoli di amicizia, hanno voluto esprimergli gratitudine e riconoscenza, P. Damiano ha voluto rivivere nel sacrificio di lode il giorno della sua ordinazione sacerdotale. 
La solenne messa giubilare, accuratamente preparata dalla comunità parrocchiale, è stata introdotta da P. Alfonso, che ha rivolto un breve indirizzo di saluto a P. Damiano e ai convenuti; gli hanno faro eco, al termine della celebrazione, l'omaggio di un giovane della comunità favignanese e gli auguri di una rappresentante della parrocchia di Caltagirone. 
L'Arcivescovo, che ha presieduto l'Eucaristia, ha ricordato all'omelia che il sacerdozio ministeriale è ordinato all'edificazione della Chiesa, mistero di comunione, che ha il suo unico modello di perfezione nella comunione trinitaria, anch'egli ha voluto formulargli un affettuoso augurio, chiedendo al Signore l'abbondanza dei suoi doni al festeggiato perché continui ad essere annunciatore coraggioso ed entusiasta del Vangelo di salvezza e fedele dispensatore del mistero di Dio.
Prima della benedizione conclusiva, P. Damiano ha inteso ringraziare tutti rendendo lode a Dio uno e trino, Padre e Figlio e Spirito Santo, a cui, solo, appartengono l'onore, la gloria e la potenza per i secoli eterni.