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  FEBBRAIO 1991 LA VOCE DELLE EGADI

PAGINA 3   

LA MATTANZA

La prima foto della mattanza

  

Per un turista che arriva a Favignana la mattanza non rappresenta che un fatto folcloristico. Se si sofferma poi a considerare il "rituale" che precede ed accompagna lo svolgersi di tale avvenimento, può anche pensare che spesso esso rappresenta il sopravvivere di primitive e rozze esperienze marinare e sociali. Non a caso, infatti un regista televisivo nel realizzare tempo fa un documentario sulla mattanza, è arrivato alla volgare mistificazione della realtà sociale, rappresentando l'annuncio dell'entrata dei primi tonni nella rete con il suono a festa delle campane e con la gioiosa corsa di due asini consapevoli, si diceva nel commento, dell'importanza dell'avvenimento. 

In realtà la mattanza è l'epilogo di un complesso di operazioni messe in atto per pescare i tonni con un sistema che nel tempo è stato via via aggiornato per sfrut-tare meglio le caratteristiche di nuovi materiali impiegati: reti, gomene, galleggianti, ecc. Il principio su cui si basa la pesca è rimasto però immutato nel tempo: i tonni nella loro migrazione durante il periodo della riproduzione vengono intercettati da un tipo di rete (costa) e guidati verso un complesso di camere (isola) formate da rete più robuste, dove poi vengono catturati (mattanza). Il termine "Mattanza" deriva dal verbo spagnolo matare, che significa uccidere. 

In effetti la cattura di centinaia di tonni nel volgere di qualche ora non può che essere cruenta, giacché i grossi sgomberoidi, stretti nella parte terminale dell'isola delle reti (camera della morte), nella disperata quanto vana lotta per sfuggire e sopravvivere, finiscono per uccidersi l'un l'altro con poderosi colpi di coda.

 

Il mare tutto intorno si tinge di rosso, l'eccitazione dei pescatori raggiunge il parossismo e lo spettacolo risulta effettivamente suggestivo, specie per chi lo vede per la prima volta. Per chi come noi, invece, è ormai abituato a vedere ricorrentemente questa sagra marinara ed a capire sia gli aspetti del rituale che la funzionalità pratica dei canti, tutta quella eccitazione che la tonnara porta con sé nei mesi di aprile e maggio rappresenta qualcosa che caratterizza e da una specificità al vivere dei favignanesi. Ed, infatti, ogni anno dopo la prima mattanza il mare non profuma più di fondali, ma di quell'odore acre che gli conferisce il sangue del tonno; odore che si armonizza con tutti quelli che il risveglio della natura comporta con l'avvento della primavera. In tale atmosfera la mattanza non ci appare più come un semplice fatto di uccisione e di morte, sebbene anche come evento che con la sua suggestione stigmatizza il rinnovarsi della vita nell'alternanza della stagioni. Siffatta complessa sensazione si può cogliere, però, soltanto qui nell'isola di Favignana, dove la vita fluisce forse un po' monotona, ma certamente non priva di quelle genuine emozioni che tradizionalmente la mattanza ci regala. Ma la mattanza ha anche una valenza economica: è ricchezza che viene dal mare, è ricchezza che viene da Dio! Di ciò sono consapevoli i tonnaroti quando alla fine di una giornata di pesca, scoprendosi il capo, ringraziano tutti in coro il Signore con la rituale invocazione: "E sempri sia ludatu lu nomu di Gesu".

FAVIGNANA HA LA SUA BANDA MUSICALE

Il 1990 per il futuro della Banda Musicale di Favignana si è chiuso all'insegna dell'unità e della pace. Da diversi anni purtroppo si registravano incomprensioni e screzi tra le due compagini bandistiche, che non hanno di certo giovato alla collettività isolana!
Il 23 ottobre nasceva dalla fusione dei due complessi bandistici il nuovo sodalizio: l'"Associazione musico-culturale Egusea - Nuova Vincenzo Bellini" con uno scopo ben preciso: la coltivazione dell'arte musicale e di ogni altra iniziativa culturale e di spettacolo.
Già il 4 novembre il nuovo "gruppo" onorava i Caduti della grande guerra con una cerimonia solenne e successivamente l'8 dicembre allietava i festeggiamenti in onore della Madonna Immacolata, titolare della Chiesa Matrice, e la terza giornata dello sportivo celebrata in oratorio.
Il momento "magico" l'abbiamo tutti vissuto durante il periodo natalizio con lo spettacolo teatrale "I Civitoti in Pretura" di Nino Martoglio e con il magnifico concerto del complesso bandistico, diretto dal maestro professor Antonino Di Giorgio, validamente collaborato dal maestro Giuseppe Beninati nella Chiesa Matrice.

La tradizione bandistica a Favignana è notoria. Esisteva già negli anni 40 con il maestro Giovanni Barraco, poi con il maestro Pietro Roccia ed ai giorni nostri con il maestro Beninati. L'organico della Banda è costituito da elementi locali che hanno da sempre dedicato i piccoli ritagli di tempo libero alla coltivazione della musica, che per lo più è stata tramandata da Padre in Figlio.
E' solo da qualche anno che il Comune di Favignana ha istituito i corsi di formazione didattico-musicale per i ragazzi fino ai 16 anni, impiegando inizialmente il Maestro Giuseppe Agrizzi ed attualmente il Maestro Professor Antonino Di Giorgio.
Gli allievi vanno ad alimentare l'organico della Banda che attualmente conta più di 60 elementi. Giunga il grazie più sentito a quanti si sono adoperati per l'unificazione delle due Bande musicali.