L'ARAMAICOI primi tentativi di comprendere il messaggio di Gesù devono
svolgersi nel contesto del Giudaismo. Il Nuovo Testamento era
scritto in greco, ma il linguaggio che Gesù parlava con i suoi
discepoli era l’aramaico, una lingua semitica legata all’ebraico. Le parole e le frasi aramaiche sono sparse per
tutta la lunghezza dei Vangeli e degli altri primi testi cristiani
a riflettere il linguaggio nel quale i vari detti e le formule
liturgiche erano stati ripetuti prima che fosse completata la
transizione al greco. Tra esse, troviamo parole familiari come
"Osanna" e come il grido di disperazione di Gesù sulla croce:
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Amen deriva dal verbo "aman" che nel significato fondamentale significa "essere fermo/stabile". La forma causativa del verbo "aman" significa "fare stabile, rendere sicuro, rendere fermo" da cui deriva il senso finale di "prestar fede, credere". Da qui deriva il senso profondo che la Fede è una iniziativa di Dio il quale causativamente "fa stabile, rende fermo/sicuro" e di conseguenza "gli si presta fede", in una parola "gli si crede". Pertanto ogni qualvolta un credente dice "amen", deve avere la consapevolezza che non recita una formula di chiusura di preghiera, ma fa un'autentica, completa professione di Fede. In una paroletta è racchiusa tutta la densità e intensità del "Credo" |
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I maestri ebrei solevano dire: "quando non hai assolutamente tempo per pregare come prescrive la legge, pronuncia la parola "amen" che racchiude tutta la preghiera e la Fede". Ogni volta che diciamo "amen", affermiamo la fedeltà a Dio che è Colui che resta stabile/fermo nella sua alleanza in eterno e affermiamo la nostra Fede, cioè la nostra volontà di stabilità e fermezza nel Dio dell'alleanza che professiamo nostro re e nostro unico Dio. La lingua ebraica biblica, quella in cui è scritto l’Antico Testamento, non era più parlata all’epoca di Gesù e veniva comunemente usata nella liturgia sinagogale del sabato anche se ben pochi potevano comprenderla pienamente. Era quindi una lingua letteraria, conosciuta e capita solo dal ceto colto. Da molti secoli la lingua ebraica era affiancata, come detto prima, dall'aramaico. Questa lingua era la lingua familiare che parlava il popolo in molti villaggi e cittadine della Palestina in particolare al nord (Nazareth, Cafarnao, ecc.) dove Gesù fu educato, crebbe e trascorse la maggior parte della sua vita. Anche al di fuori dei confini di questa regione era parlata e capita. |
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Nel concerto della corale Jesus Christ dedicato a
Joannes Paulus II, è stata inserita la recitazione del Padre nostro
in aramaico. Tale recitazione eseguita da Giovanni e tradotta da
Sabina, è accompagnata da una proiezione multimediale realizzata da
Mario rielaborando un servizio RAI-Speciale TG1. |
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