Una storia lunga cent'anni
Quando
i residenti, gli sportivi o i villeggianti da Lecco si portano verso
Chiavenna, Madesimo, il passo Spluga, attraversato il ponte che sovrasta
il fiume Adda che in quel punto
si getta nel lago di Como, incontrano il villaggio di Nuova
Olonio, frazione di Dubino, di esso già in lontananza scorgono un
caseggiato rossiccio affiancato da una chiesa. È il complesso della
parrocchiale e della Casa Madonna del Lavoro.
Anche cent’anni fa questa zona, chiamata Pian di Spagna era percorsa da
una strada importante per le comunicazioni coi paesi d’oltralpe e
Don Luigi Guanella la percorse mille
volte quando dalla nativa Fraciscio scendeva a Como o da qui vi risaliva.
Il paesaggio allora era ben diverso: paludi e acquitrini, provocati dagli
straripamenti del fiume Adda e dalle alluvioni,
l’invadevano e il risiedervi costituiva
un rischio per la malaria che vi imperversava e per
l’insalubrità dell’aria che già nel XV secolo avevano costretto i
residenti ad abbandonare il borgo romano di Olonium. Attorno solo
qualche raro capanno di pescatori e una sola casa in muratura: “la
Castelletta”.
Guardando a quelle terre la fervida mente di don Luigi, sensibile alle
situazioni sociali ed economiche di allora che costringevano tanta gente a
emigrare in paesi lontani con pericoli per la loro stessa fede, macchinava
progetti: bonificare quella terra non significava dare lavoro ai
valligiani e risolvere il problema dell’emigrazione almeno per alcune famiglie?
Con tanta fiducia nella divina Provvidenza, con le idee ben chiare e
con determinazione, il 20 settembre 1900 don Luigi
acquistò con
alcune migliaia di lire, la Castelletta e una vasta area di quel terreno e
subito vi costruì una chiesetta provvisoria in legno dedicata al
SS. Salvatore che inaugurò con grande festa il 4 novembre 1900. Non era
che il primo passo: restaurata la Castelletta, questa divenne il centro
propulsore di un’attività irrefrenabile.
Con operai e con i suoi prediletti “buoni figli”
divenuti i primi ospiti di quell’opera che si fregiava del titolo di
colonia agricola, i lavori di bonifica procedettero celermente con
meraviglia dei derisori e di chi riteneva l’opera pazzesca. Il 15 maggio
1904 don Luigi inaugurò la nuova chiesa
in muratura in stile romanico nella quale collocò la
statua del SS. Redentore e il gruppo della Madonna del Lavoro. Incanalata
l’acqua di una sorgente, venduti alcuni appezzamenti del terreno
bonificato, attorno al nucleo della chiesa e dell’azienda agricola
incominciarono a sorgere abitazioni di contadini accorsi dalle valli
circostanti.
Il villaggio prendeva forma con il suo asilo, la sua scuola
elementare, la latteria e il cimitero.
Con il passare degli anni la colonia agricola si trasformò seguendo le
esigenze sociali e di bisogno e fu interessata da
un graduale ma costante lavoro di restauro, ampliamento, ammodernamento e
adeguamento.
Mentre la Chiesa, che nel 1925 venne fiancheggiata dal campanile, col suo
oratorio diventava sempre più un polo di aggregazione per la vita
pastorale e per la vita sociale che si arricchiva di attività, come il
teatro, di feste religiose e popolari, l'istituto accoglieva ospiti
anziani oltre che bambini e giovani disabili.
Un forte legame di un reciproco aiuto nelle varie necessità di salute, di
lavoro e di vita sociale teneva unite le due comunità.
La chiesa del SS. Salvatore da oratorio privato venne eretta a Vicaria nel
1902, a Santuario Madonna del Lavoro nel 1942 e infine a Parrocchia nel
1952.
La Casa dopo i vari ampliamenti e restauri, si arricchiva di un articolato
complesso per l’Istituto medico psico-pedagogico che veniva inaugurato nel 1969. Ma la bella e moderna struttura per
ben poco tempo ospitò gli alunni disabili poiché nel 19.. venivano
abolite le scuole speciali. La fondazione dell’Istituto Educativo
Assistenziale per Handicappati provocò la ristrutturazione di alcuni
corpi della scuola speciale: il
padiglione delle camerate,
quelli della mensa, del teatro e dei convegni. Mentre il padiglione delle
camerate è stato suddiviso in tre funzionali appartamenti per dieci
ospiti ciascuno, gli altri, oltre che servire per gli utenti della Casa,
è molto richiesto per convegni vari da associazioni esterne.
La casa per anziani, comunemente chiamata “ricovero”, dopo
un’importante ristrutturazione negli anni settanta, è stata
radicalmente rinnovata a partire dal 1994 fino al 1998.
La Casa Madonna del Lavoro si presenta ora molto complessa nelle sue
strutture di accoglienza e di risposta alle necessità della zona in cui
si trova. Infatti comprende la Residenza Sanitaria Assistenziale (R.S.A.)
per le persone anziane; l’Istituto Educativo Assistenziale per
Handicappati (I.E. H.) e un Centro Socio Educativo per Handicappati,
questo dipendente dalla A.S.L. n. 9 della Provincia di Sondrio; la
Parrocchia-Santuario.
Non tutto però finisce qui: il futuro potrebbe riservare altri interventi
date le necessità della zona.
La strada partita dal sogno e dal desiderio di fare del bene di don Luigi
Guanella ha percorso cent’anni di storia accompagnata dall’infallibile
divina Provvidenza che l’ha guidata, sorretta, assistita durante tutte
le vicissitudini che l’hanno coinvolta.
Il piccolo seme che don Luigi ha interrato nella palude si è lentamente
trasformato in albero rigoglioso dai molteplici frutti e i suoi figli,
ispirati dal suo carisma di carità continueranno, sempre accompagnati
dalla divina Provvidenza, il cammino di amore verso le persone da lui
sempre predilette.
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