Parrocchia S.Lorenzo Martire
Via Cappuccini 30
26013 Crema - Sabbioni (CR)
Tel. 0373 30156 - Fax 0373 231238
Internet
http://www.parrocchie.it/crema/sanlorenzo
|
L'Educazione e l'animazione per i giovani nel Tempo Libero. Una sfida profetica per gli Oratori |
Crema 2002
Il piano su cui si pone il progetto dell'Oratorio è a metà strada tra la pura teoria educativa e la pratica. L'Oratorio, è un crocevia di persone, d'interessi, di proposte culturali e di attività a diversi livelli: annuncio della fede, pratica sportiva, tempo ricreativo. Queste diverse esperienze possono trovare nel progetto dei riferimenti, delle ispirazioni da tradurre nel campo pratico.
Il progetto è da intendersi come momento ispirativo di una comunità adulta che vuole porsi come educativa nel mondo giovanile.
Al centro della vita dell'Oratorio c'è la persona, in particolare il bambino, il giovane che ha diritto di crescere nella fede e nella vita con un accompagnamento graduale.
Le tappe della vita che una persona trascorre in un oratorio si possono brevemente identificare nel periodi dell'infanzia e l'adolescenza e nel periodo successivo della maturità e dell'ingresso nel mondo adulto.
L'atteggiamento dell'Oratorio, nel suo insieme, dovrebbe esprimere il volto di una comunità che aiuti la persona, attraverso le proposte, le attività di catechesi, i momenti ricreativi e anche dove e quando questo sia possibile momenti di vita all'esterno come le vacanze.
L'educatore rappresenta, con il suo modo di essere e di agire, l'intera comunità adulta, i suoi consigli, i suoi programmi di lavoro, i suoi pregi e i suoi difetti, rappresentano l'esperienza pratica di questo "interesse della comunità adulta nei confronti dei più giovani".
Introduzione
All’interno di un progetto di pastorale giovanile è importante tenere presente il tempo libero come quel tempo in cui gli adolescenti e i giovani possono diventare protagonisti di attività. La società attuale offre un gran numero di occasioni d’incontro ai giovani nei Pub, nei concerti, nelle discoteche Spesso questi luoghi non favoriscono la crescita della persona poiché sono contaminati da una serie di proposte e mode culturali che non trasmettono valori e, anzi, portano la persona verso mete non costruttive e in certi casi auto-distruttive. Il consumo di alcool, l’abuso di sostanze stupefacenti, i comportamenti aggressivi sono alcuni degli aspetti di questi luoghi "comuni" del tempo libero, sfruttato commercialmente. Vi sono, anche, nella società culturale attuale, luoghi significativi per il tempo libero dei giovani e attenti al rispetto della persona. Si tratta però di esperienze ancro marginali rispetto al bisogno che i giovani manifestano e al rispetto dei valori educativi che la comunità degli adulti dovrebbe proporre.
L’Oratorio può diventare uno dei luoghi significativi del tempo libero.I giovani si ritrovano all'Oratorio nei pomeriggi e alla sera, in quelli aperti", al sabato e alla domenica, trascorrono il loro tempo nel dialogo tra i pari e nel gioco. Il tempo libero del venerdì e del sabato sera invece trascorso, dalla maggiornza nei Pub, nelle discoteche, nei centri commerciali e in quei ritrovi "giovanili" informali come la strada o la piazza.
Per far si che l’Oratorio diventi un luogo significativo del tempo libero dei giovani è utile pensare a diverse prospettive.
In genere gli oratori della Lombardia si prestano a una ristrutturazione in favore dell'animazione del Tempo Libero. Alcune esperienze significative sono già in atto, ad esempio presso la Parrocchia di Quartiano (LO) in cui si è sviluppato un centro di animazione che fa riferimento all'Oratorio e che si apre al territorio circostante. Questa esperienza, che vale la pena accostare, si chiama M'interessi e dice Mons. Domenico Sigalini, nella presentazione del progetto,: "si tratta di pensare l'Oratorio per progetti non per muri o spazi o adempimenti di routine. I progetti devono essere in grado d'interessare il mondo giovanile, di mettersi sulla sua lunghezza d'onda, sulla ricerca di comunicazione, di stare assieme, di gestire la propria corporeità, i propri gusti, la propria domanda di religiosità al di fuori degli schemi già preconfezionati e orientarla al Signore della vita". Un approfondimento su questo tipo di progetto aiuta, credo, ogni oratorio che voglia porsi come luogo e strumento educativo all'interno della cultura giovanile.
Il presente lavoro è suddiviso in tre parti. Nella prima parte vi è un breve riflessione sulla struttura-edificio dell'Oratorio. Perciò s'intende la parte muraria, le attrezzature stabili, i luoghi che lo caratterizzano. La seconda parte è dedicata al progetto educativo a cui dovrebbe ispirarsi la vita di un Oratorio, progetto che qualifico come itinerante poiché necessità sempre di revisioni e adattamenti. Nella terza parte, infine, presento alcune riflessioni di di Mons Sigalini sulla condizione giovanile e la gli atteggiamenti che nel mondo degli adulti vengono sviluppati.
Prima Parte
La struttura
1 Una struttura che favorisca una possibilità culturale per i giovani
La prima prospettiva è la struttura stessa dell’Oratorio. Negli anni successivi al dopoguerra si sono costruiti Oratori aventi un carattere prevalentemente sportivo, favorendo l’aggregazione dei gruppi giovanili attraverso la creazione di società sportive, palestre, campi da gioco. In quel tempo questa prospettiva ha favorito una buona partecipazione dei giovani alla proposta dell’Oratorio. Nei tempi nostri questa prospettiva sportiva può essere significativa solamente per i bambini e limitatamente per gli adolescenti mentre è insufficiente per i giovani.
Sarebbe bene pensare e progettare strutture che favoriscano non solo l’aggregazione sportiva ma anche un’aggregazione culturale su vasta scala come quella teatrale e musicale. Ad esempio negli oratori che hanno spazi esterni sarebbe bene costruire un palco coperto permanente e una tettoia permanente anch’essa. Questo per favorire spettacoli esterni e la possibilità in caso di pioggia del loro svolgimento. E’ da ricordare che i giovani durante l’anno scolastico vivono la maggior parte del loro tempo al chiuso nelle scuole e ancora al chiuso nelle case per studiare. Quando essi giungono all’oratorio o in un centro di aggregazione giovanile essi amano sostare all’esterno e non all’interno di una struttura.
A che cosa serve un palco e una tettoia permanente?
A dare la possibilità ai giovani di progettare momenti di festa, rappresentazioni teatrali, concerti musicali in cui esibirsi e in cui essere finalmente i protagonisti.
Una struttura di questo tipo favorisce anche una aggregazione di persone più adulte che possono chiedere anch’esse la possibilità di fare rappresentazioni, ascoltare concerti ad esempio di musica classica o altre attività.
1.2 Lo spazio interno
Costruire un Oratorio tenendo conto delle esigenze dei giovani significa cercare di cogliere anche a livello architettonico degli spazi interni adatti all’incontro e al dialogo e anche per l’interno vale il discorso di uno spazio adatto alle rappresentazioni per il periodo invernale. Non necessariamente bisogna costruire un cinema o un teatro è sufficiente avere una sala ampia in cui poter disporre sedie e tavoli secondo l’uso che se ne fa.
Il Bar tradizionalmente è posto all’interno dell’Oratorio. E’ importante non sottovalutare questa attività. Il Bar è luogo d'incontro per tutte le età e il suo servizio va integrato nel progetto dell’Oratorio. Senza questo inserimento nel progetto di vita dell'Oratorio, facilmente, può diventare un luogo a se stante senza significato o con i significati che vigono all’esterno.
Seconda Parte
Un progetto educativo
2.1 Introduzione
Dice D.Sigalini: "Educare significa: far incontrare il giovane con la figura di Cristo e in quell’incontro, far trovare il senso profondo della vita affinché sia al servizio del Regno". Questo è il compito di tutta la comunità cristiana. Aggiungo che il significato dell'educazione alla fede, i suoi obiettivi e il metodo sono sempre espressione di una comunità adulta che si mette nell'atteggiamento educativo e sceglie un progetto e delle persone che lo realizzino.
E' un progetto sottinteso anche la scelta di non avere progetti…!
Presento qui di seguito il Progetto educativo del nostro Oratorio, esso esprime nei suoi tratti essenziali, l'atteggiamento di una vita condivisa con ragazzi adolescenti, i giovani. Come ogni progettualità esso incarna desideri, aspettative, fasi in atto e anche le difficoltà dell'attività del nostro oratorio. Questo progetto è frutto del corso per gli Animatori di quest'anno.
2.2 Il Progetto Educativo dell'Oratorio
Scheda 1
Che cos'è l'Oratorio ?
L'Oratorio è...
1 ) Uno strumento, …una forma, …un progetto
Qualificato
Tipico
Promotore
Per la formazione cristiana
delle giovani generazioni che:
- si allenano alla vita
- accolgono la Parola di Dio
- raggiungono una sintesi armoniosa e feconda tra fede e vita
2) che si identifica in un luogo
- di crescita
- di formazione umana e cristiana
- d'incontro
- di maturazione
- dell'opera degli educatori
Scheda 2
DELL’ORATORIO
Il Parroco
: è il responsabile principaleIl Sacerdote assistente
: è l’anima, il sostegno e la guida dell’Oratorio. E’ colui che educa alla fede, è un esempio di dedizione; è educatore degli educatori.La religiosa
: segno di totale dedizione a Dio, che realizza la sua vocazione anche nel servizio educativo.Il catechista
: accompagna i ragazzi alla maturità compiendo insieme a loro un vero cammino di fede.L’animatore sportivo
: aiuta a cogliere nei valori veicolati dallo sport gli elementi fondamentali della vita cristianaL’animatore di attività
: partecipa alla passione educativa svolgendo servizi utili al bene comune ed alla crescita dei ragazzi
Parroco, Sacerdote Assistente, Religiosa, Animatore Sportivo, Catechista, Animatore del Tempo libero
queste figure educative
lavorano insieme,
cercano insieme la via migliore,
cercano insieme il progetto -
sempre itinerante -
della vita dell'oratorio.
L'educatore
L'educatore è una persona matura, affidabile, cosciente dei propri limiti, capace di dialogo e ascolto, capace di empatia
SCHEDA 3
Quali mezzi per fare l’Oratorio
1 I mezzi per educare alla fede
La catechesi
La vita liturgico-sacramentale
La carità
Le attività ludico-sportive
Le attività culturali (Musica, Teatro, Danza)
La formazione sociale
Il bar
Scheda 4
Linee per una identità d’Oratorio
L’accoglienza in Oratorio
è un atteggiamento
che permette
di ricevere le persone
non solo in un ambiente,
ma nel proprio cuore
DANDO ATTENZIONE
AD OGNI INDIVIDUO
Per fare questo è necessario
Conoscere la situazione personale dei ragazzi:
In Famiglia
A scuola
Nel gruppo
Nelle associazioni che frequentano
L’atteggiamento dell’accoglienza
NON dev’essere esclusivo
degli animatori,
ma di tutte le persone
che frequentano
L’Oratorio
4.2 PROPOSTA
DEVE ESSERE UNA CHIARA
PROPOSTA DI VITA CRISTIANA
Al Centro della vita oratoriana
Deve essere posta la catechesi che
Non è
Ma è
Una catechesi capace di interessare i giovani
E condotta su temi a loro vicini e accessibili
4.3 CORRESPONSABILITA’
L’ORATORIO NON è
Un centro d ‘aggregazione
Dove tutto e’ perfettamente
Organizzato
MA E’
Un luogo in cui ognuno ha la possibilita’ di
Costruire
Organizzare
Proporre
Essere attento\a
QUESTI COMPITI SPETTANO:
-AL SACERDOTE
-ALL’ANIMATORE
-AL CATECHISTA
-AL CHIERICHETTO
-AI BAMBINI
ognuno secondo i propri ruoli ed in armonia con le linee
progettuali dell‘oratorio, deve sentire l’oratorio stesso
come qualcosa di proprio, di cui occuparsi e prendersi a
cuore
4.4 MISSIONARIETA’
Vivere la missionarietà nell’Oratorio
Significa
vivere l’apertura:
Perché l’oratorio è un ponte tra:
il luogo dove s’incontrano i ragazzi/e per il gioco, per ritrovarsi semplicemente
SCOPO DELLA MISSIONARIETA’
DELL’ORATORIO
-
Aiutare i ragazzi a portare la loro presenza e testimonianza negliambienti di vita (scuola, società sportiva, ecc.)
- Invitare gli adolescenti ed i giovani ad essere missionari
verso i loro coetanei indifferenti E lontani dalla vita dell’oratorio
di povertà esistenti sul territorio
- Far crescere nei ragazzi la passione per l’annuncio del Vangelo in tutto il mondo e per tutti i popoli .
4.5 VITA ASSOCIATIVA
L’oratorio può creare le condizioni favorevoli
Per l’esistenza, nel suo contesto, di:
ASSOCIAZIONI
MOVIMENTI
GRUPPI
I ragazzi devono avere la possibilità
Di scegliere il
"contesto migliore"
per esprimere i propri doni
ma ….. ATTENZIONE
L’ORATORIO NON E’
Associazioni + movimenti + gruppi
L’ORATORIO E’
CHE PORTANO ALL’INTEGRAZIONE DI
Associazioni
Movimenti
Gruppi
Scheda 5
L’Animatore
L’animatore
è una persona….
….che sorride
per regalare gioia
ed entusiasmo
….che si veste in modo adatto a ciò che deve fare
- dignità nel vestire
- fantasia a seconda dell’attività
….che è attento
- alla sua creatività
Si diventa animatori
Con l’esperienza
Con l’umiltà
Terza Parte
Alcune linee di riferimento
per un progetto educativo dell’oratorio
Linee per un progetto educativo dell’oratorio
Di D.Domenico Sigalini, direttore del servizio nazionale per la Pastorale Giovanile della C.E.I.
Introduzione
I GIOVANI
Non è facile parlare di giovani. Sono sfuggenti come le pantere. Non ci stanno dentro i sondaggi.
Non mi soffermo su quest'argomento se non per richiamare alcune informazioni che già altri hanno dato, ma che ci servono per collocare le nostre riflessioni.
La loro vita è scandita da molteplici appartenenze. Si trovano non come un tempo ad abbeverarsi alla vecchia fontana del villaggio (immagine della parrocchia cara a Papa Giovanni) ma a districarsi in un mercato di bancarelle.
La loro storia assomiglia ad un mosaico in cui ogni aspetto (tessera-carpe diem) vale per se stesso, tutti gli aspetti hanno il loro valore non necessariamente in sintonia con gli altri. Una realizzazione policentrica.
La loro attenzione non è per un’immagine fissa. Ma ruota, si destreggia in una molteplicità di situazioni scavando da tutte utilità e vantaggio.
Alcuni dati
Da una recente indagine dell’osservatorio di Treviso sulla condizione giovanile datato aprile 1999. Campione di 1363 studenti di 14 istituti superiori di Treviso, su una popolazione di 13.197 studenti appartenenti a tutto il territorio della provincia e non solo.
Adesioni alle associazioni:
Luoghi frequentati nella fine settimana sia da solo sia che con gli amici
Questa veloce carrellata ci dice che dobbiamo chiarirci alcune idee sui nostri ragazzi e giovani e sulle loro appartenenze. Inoltre potremmo riflettere su cosa significa in questo contesto educare, e per ultimo se il nostro Oratorio si può considerare un luogo educativo o cosa deve mettere in atto per esserlo.
Cap.1
CHE COSA SIGNIFICA EDUCARE
Alcune definizioni
1. Dal latino educare, della stessa radice di ducere che significa condurre, portare.
4. Guidare e formare qualcuno, specialmente i giovani, affinandone e sviluppandone le facoltà intellettuali e le qualità morali in conformità a determinati principi
b) Nella……Pastorale Giovanile
"Educare significa: far incontrare il giovane con la figura di Cristo e in quell’incontro, far trovare il senso profondo della vita affinché sia al servizio del Regno". Questo è il compito di tutta la comunità cristiana. Aggiungo che il significato dell'educazione alla fede, i suoi obiettivi e il metodo sono sempre espressione di una comunità adulta che si mette nell'atteggiamento educativo e sceglie un progetto e delle persone che lo realizzino.
E' un progetto sottinteso anche la scelta di non avere progetti…!
c
) I luoghi comuni sull’educazioneSi ritiene negativa ogni disparità tra educatore e educando
d) un commento alle ingenuità
Di fronte a queste diverse impostazioni educative che spesso sono attuate senza una riflessione previa ci si possono porre alcuni interrogativi:
Quali sono le scelte giuste, le immagini realizzanti, le risposte corrette cui tendere in un clima così disgregato e disgregante, come quello contemporaneo?
C’è poi un minimo di accordo sui valori a cui educare e sul modo con cui educare tra le diverse esperienze educative (scuola, parrocchia, famiglia, sport, divertimento e servizio)?
Una cosa, infatti, è ciò che si sente a casa, altro quello che si dice in parrocchia, altro in compagnia, in tv … Nel limite del possibile si può lavorare in rete, convergere, collaborare. L’educazione è azione comune, è azione di una comunità educante.
Cap.2
L’ORATORIO COMUNITÀ EDUCANTE
Alcune riflessioni dell'emerito Arcivescovo di Milano C.M. Martini
L’oratorio è una comunità che educa all’integrazione fede e vita, grazie al servizio di una comunità di educatori in comunione di responsabilità con tutti gli adulti. (cf. Direttorio degli Oratori)
L’oratorio deve porsi come comunità educante all’interno della comunità più ampia, centro di vita spirituale, che è la parrocchia.
La parrocchia deve saper che ha, nel suo essere missionario, un ponte stabile tra chiesa e strada: l’Oratorio. Deve in altre parole sapere che ha mandato, stabilmente!, un missionario tra i giovani nel servizio d'oratorio.
L’oratorio, dal canto suo deve sapere che è un missionario, inviato dalla comunità; che da lei riceve mandato e contenuti, a lei si deve sempre riferire (Consiglio Pastorale e celebrazione eucaristica).
Quindi il progetto educativo dell’oratorio deve rientrare in un progetto più ampio di progetto parrocchiale. Pensiamo a cosa significa tutta "la partita":
più in particolare:
Questo permette che la proposta della parrocchia sia sempre unica e condivisa anche se nelle diverse sue espressioni.
Si diceva che non ha senso che dopo un attività di gruppo gli animatori non si fermino con i ragazzi al bar dell’oratorio. Una partita di calcio infatti, può essere il luogo della conferma o della smentita di quello che è stato trattato un ora prima a catechismo o in associazione. (far giocare tutti, scegliere il brocco, non cercare solo la vittoria ma il divertimento … e magari prima si è fatto il cartellone sulla pace o sull’uguaglianza).
Cap.3
L'ORATORIO, UN LUOGO EDUCATIVO ?
In un sondaggio su 1300 giovani del territorio di Treviso alla domanda sul fine settimana: la punta più alta di giovani è detto frequenta i centri commerciali, multi sala cinematografiche, sala giochi … mentre la più bassa, le discoteche. E noi pensiamo che quelli siano ancora i templi di maggior raduno dei giovani.
La riflessione sui centri commerciali ci deve far suonare diversi campanelli d’allarme:
Ora questi giovani "distratti" da mille bancarelle (e noi con loro) non hanno un centro, si diceva, sono policentrici … e aveva un bel dire Battiato: "cerco un centro di gravità permanente che non mi faccia mai cambiare idea …"
Ma che strano proprio ciò che ci decentra si chiama paradossalmente centro. Ma ciò che è più da temere è la seconda parola perché quello è un centro "commerciale".
Qui tutto è pensato in termini economici, commerciali.
Qualcuno questo "ambiente", lo ha definito un non luogo. E le considerazioni che verremmo a fare ci illumineranno proprio sugli errori da non fare pensando al nostro oratorio.
a) il non luogo
Il non luogo è la piazza, e il centro commerciale, in quanto assomiglia ad una piazza a buon diritto essere considerato tale. Tra l’altro una volta si andava a fare un giro in piazza (la famosa vasca trevigiana) ora si va al centro.
Le caratteristiche della piazza, o della stazione ferroviaria è la precarietà dei rapporti. Essi sono sfuggevoli. Ci vai, ma sei di passaggio. La tua meta non è lì. Può essere bello, utile … ma poi vai da un’altra parte, dove qualcuno ti aspetta stabilmente.
L’oratorio è un non luogo quando viene usato o presentato come una stazione ferroviaria, o come un centro commerciale. Ci passi per andare a fare catechismo o per giocare … ma non c’è nessuno che ti aspetta, vai sapendo che finito torni a casa.
Ma il non luogo è anche, dicevamo, un piazza di bancarelle. Qui vige appunto la logica commerciale della domanda precisa (cinema, paninoteca, sala giochi, spese …) e dell’offerta subito gratificante.
Il successo di questo non luogo dice che un po’ tutti siamo dentro a questa mentalità e alle sue dinamiche che è molto importante conoscere sia per non caderne vittime (più o meno ingenue) sia per imparare (siate semplici come le colombe ma astuti come i serpenti)
b) il luogo, ovvero l’esserci.
Questa riflessione sulla linea di demarcazione tra il non luogo e il luogo, è proprio nella capacità di porsi con logiche diverse: dal commerciale al gratuito, dal rapporto precario a stabile. Dal rispondere immediatamente in modo materiale al rispondere rilanciando ad un oltre spirituale.
L’oratorio si pone pertanto come un ambiente educativo, non solo perché esteriormente accogliente, ma perché è abitato da qualcuno. C’è qualcuno che ti dice, con simpatia, io sono qui per te, io sono qui con te. Io ho qui la mia meta e sei tu. Ma anche la mia meta, come la tua, è anche più in là.
"Anche un parcheggio è un non luogo … è una piazza. Eppure un parcheggiatore ne aveva fatto un luogo educativo".
Un esserci quindi, non per vendere ma per testimoniare un già e ….un oltre
consapevolezza che il Signore è già all’opera con il suo Spirito nel cuore di chi ci sta davanti.
B I B L I O G R A F I A
per un approfondimento
AA.VV. (a cura di), Catechismo della Chiesa Cattolica (Vaticana, Roma 1992).
AA.VV. (a cura di), Direttorio per gli oratori parrocchiali (Diocesi di Treviso, 1993).
AA.VV. (a cura di), Educare alla fede, oggi. Atti del Convegno di Studio per Operatori Pastorali,Treviso 1989.
AA.VV. (a cura di), Le età dei giovani alle soglie del 2000 (Rogate, Roma 2000).
AA.VV. (a cura di), M'Interessi. Linee di programmazione per il tempo libero del fine settimana. Opuscolo informativo a cura di Don Emanuele Brusati (Quartiano - LO, 2002)
CARLA MONACA - IDA VINCI (a cura di), Sulla strada. Itinerario annuale per adolescenti (Elledici, Torino 1999).
CENTRO ORATORI ROMANI, Oratoriando tutto l'anno (Elledici, Torino 1998).
C.M.MARTINI , Itinerari Educativi (Centro Ambrosiano, Milano 1988).
C.M.MARTINI, Sul corpo (Centro Ambrosiano, Milano 2000).
DI CRISTOFARO LONGO GIOIA, Onorare la vita al di là di ogni scacco. Una prospettiva di antropologia culturale in AA.VV.(a cura di), Note di pastorale giovanile. Anno36 dicembre 2002 (Elledici, Torino 2002)
GIULIETTI PAOLO, L'animazione culturale nella pastorale giovanile in Italia in
AA.VV.(a cura di), Note di pastorale giovanile. Anno36 dicembre 2002 (Elledici, Torino 2002)
FREUD SIGMUND, Il disagio della civiltà e altri saggi (Bollati-Boringhieri, Torino 1999).
FROMM ERICH, Avere o essere (Mondadori, Milano 1976), 1a ed. 1976
FROMM ERICH, L'arte di amare (Mondadori, Milano 1995), 1a ed. 1956
MOTTO FRANCESCO, Un sistema educativo sempre attuale (Elledici, Torino 2000).
NERI CLAUDIO, Gruppo (Borla, Roma 1998).
POLLO MARIO, Una scommessa, un progetto, un metodo intervista a cura di Giancarlo De Nicolò in AA.VV.(a cura di), Note di pastorale giovanile. Anno36 Dicembre 2002 (Elledici, Torino 2002).
RAVASIO BRUNO (a cura di), Le due adolescenze. Crescita e identità a confronto (Elledici, Torino 1998).
TONELLI RICCARDO, Una pastorale giovanile nello stile dell'animazione in AA.VV.(a cura di), Note di pastorale giovanile. Anno36 Dicembre 2002 (Elledici, Torino 2002).
INDICE GENERALE
Premessa
Introduzione
Prima Parte: La struttura
1 Una struttura che favorisca una possibilità culturale per i giovani
Seconda Parte: Un progetto educativo
2.1 Introduzione
2.2 Il progetto educativo dell'oratorio
Scheda 1 Che cos'è l'oratorio
Scheda 2 I protagonisti dell'oratorio
Scheda 3 Quali mezzi per fare oratorio
Scheda 4 Linee per una identità di oratorio
Scheda 4.1 Accoglienza
Scheda 4.2 Proposta
Scheda 4.3 Corresponsabilità
Scheda 4.4 Missionarietà
Scheda 4.5 Vita Associativa
Scheda 5 L'animatore
Terza Parte:
Alcune linee di riferimentoper un progetto educativo dell’oratorio
Introduzione: I Giovani
Cap.1 Che cosa significa educare
Cap.2 L'Oratorio, una comunità educante
Cap.3 L'Oratorio, un luogo educativo ?