corriere cesenate
settimanale della Diocesi di Cesena-Sarsina

Anno XXXIV - n. 7
23 febbraio 2001


Fuci, più di cento giovani incontrano Giorgio Tonelli per parlare di televisione
BOCCIAMO LA "SCATOLA LUMINOSA"?
L'audience al primo posto invece della qualità del prodotto

"Mi raccomando restate con noi!' una proposta davvero seducente quella che i conduttori televisivi ci ripetono sempre prima di uno stacco pubblicitario, ma noi ghigliottinati dal telecomando ci lasciamo condurre da uno zapping sfrenato. Ma la Tv "spazzatura' che in queste ultime settimane è sempre più presa di mira che regole segue?

«La Tv - ha esordito Gìorgio Tonelli, caporedattore del Tg regionale di Rai 3, durante la conferenza, organizzata dalla Federazione universitaria (Fuci), tenutasi venerdì scorso presso il seminario - oggi, non è sicuramente più quella dotata di una funzione pedagogica degli anni cinquanta, cioè quella che creava programmi differenziati sia per taglio che per confezione. La Tv di Stato, l'unica esistente allora, catturava attorno a sé intere famiglie. Dagli anni ottanta ad oggi le cose sono un po' cambiate. Siamo nell'era della Tv commerciale e ipertrofica cioè costituita da un flusso ininterrotto di immagini. Al posto dell'informazione, intrattenimento ed educazione, i tre generi della genesi televisiva in Italia, oggi rimane solo l'intrattenimento spettacolarizzato. E' una televisione seriale nella quale i programmi sono format acquistati all'estero e trasmessi senza variazione alcuna, se non del conduttore. La "scatola luminosa", così trasformata, conduce a un progressivo abbassamento del livello contenutistico capace però di far crescere la quota del mercato. Un esempio è il duello in corso tra "Quiz show" di Amadeus e "Passaparola" di Scotti. Ma esistono anche format informativi capaci di sviluppare diversi tipi di giornalismo televisivo: la tv-notizia sullo stile del "Fatto" di Enzo Biagi, la tv- dibattito come "Porta a porta" di Bruno Vespa o la tv-intervento capace di coinvolgere in prima persona lo spettatore, ne è d'esempio la trasmissione "Chi l'ha visto?", per esempio; infine c'è la tv-intrattenimento fruibile in particolar modo nelle ore pomeridiane».

«Pensiamo - ha proseguito Tonelli - al mercato della pubblicità: cresce in maniera esponenziale ogni anno ed è obiettivamente legata agli indici di ascolto. Chi fa il palinsesto della televisione non si pone il problema della qualità del prodotto, ma di quanti telespettatori dare all'inserzionista perché i programmi nascono in funzione di quest'ultimo. Dobbiamo renderci conto che la Tv costa tantissimo e che il canone che paghiamo costituisce un elemento residuale del servizio. L'incidenza di quest'ultimo nei ricavi complessivi delle Tv europee è calato dal 45% del 1997 al 25% del 1998, perché il canone in tutti i paesi aumenta in base al costo della vita ma le spese della tv aumentano con percentuali maggiori. Permettetemi di dire che la Rai, di cui si parla tanto con ironia, è l'unico emittente, oggi, di servizio pubblico in Europa che ha un ascolto superiore al competitore privato».

Tonelli ha cercato, oltre che di delineare i pilastri che sorreggono questo noto strumento di informazione, anche di far emergere dai giovani presenti, attraverso la visione di brevi filmati, interessanti osservazioni su come i servizi giornalistici messi in onda siano carichi di trucchi manipolatori.

Aríanna Maroni


inizio pagina - sommario

Questa pagina è stata aggiornata il 25/02/01.