
Il
primo strumento musicale di cui si abbia notizia per la chiesa di s.
Giovanni Battista è
l’armonium “decens” ricordato per la visita del card. Federigo Borromeo del
1604. Se ancora per la visita del card. Federico Visconti del 1685 la
chiesa di Cesano è segnalata come priva d’organo, tale mancanza
dovette essere colmata proprio negli anni immediatamente successivi,
visto che il suono dell’organo è esplicitamente ricordato per la
solenne festa di s. Antonio del 1715.
A
cura del padre di quei fratelli Prestinari che nel 1817 si erano
proposti senza successo per l’organo di Cuggiono risulta poi essere
stato realizzato un nuovo strumento, per il quale, in un documento del
1802 viene ricordata la collocazione del mantice.
Riadattato
“come nuovo” nel 1840
l’organo Prestinari fu, come si è visto, “scomposto”
e cioè di fatto smembrato con l’atterramento della chiesa a fine
Ottocento. Così i questionari per le visite del card. Ferrari del 1900
e 1906 tornano a parlare di un semplice armonium.
Il
nuovo organo fu realizzato poco dopo: con lettera di accompagnamento del
10 aprile 1911 mons. Pogliani invia infatti alla curia arcivescovile
disegni e progetti riguardanti “l’organo da collocarsi nella chiesa
mia prepositurale ed altro da collocarsi nella chiesa del mio
ospizio”. Lo scavo per le colonne di sostegno della cantoria è
ricordato per il 1912 e così il questionario del 1913 alla domanda
sull’organo ha una risposta positiva.
Restaurato
nel 1946 dopo le vicende della guerra e fornito di elettroventilatore
dalla ditta Krengli di Novara nel 1961, quest’organo fu radicalmente
revisionato e ampliato dall’organaro cesanese Gianfranco Torri nel
1983-85. In questa occasione fu notata la targa che segnalava come
costruttrice dell’organo la “pregiata
fabbrica organi” di Crema di “Inzoli
cav. Pacifico e figli”.
L’organo
ristrutturato presentava queste caratteristiche: 1735 canne, due tastiere
(una per il grand’organo e una per il manuale positivo)e 26 registri.
Fu
inaugurato il 28 settembre 1985 con un Concerto eseguito dal M°
Francesco Catena. Nel 1998 si iniziò una seconda revisione, con
l’aggiunta di somieri nuovi, tre nuovi registri in legno, nuova
consolle meccanica.. Il nuovo sontuoso organo dovrebbe produrre i suoi
inimitabili suoni con la Pasqua di quest’anno.
Nel corso dei restauri del 1995 la cantoria è stata a sua volta ampliata, nel corso dei quali si sono anche ripuliti gli affreschi della controfacciata, ritrovandone una certa delicatezza di colore nei celesti, nel bianco e nei grigi del cielo, degli angeli e delle strutture architettoniche che vi sono state disegnate dal Barozzi nel 1944.
Sempre nel corso dei restauri si è pensato ad una ristrutturazione dell'organo del 1985, che poi diventò un vero e proprio nuovo organo. L’ha costruito, anzi, di più, l’ha accudito come si fa con una creatura, con un bambino (lui usa chiamare il nostro organo “il mio bambinone”), l'artigiano Gianfranco Torri, lo stesso che aveva fatto l'organo del 1985.
Il 12 settembre 2001, nell'ambito della festa patronale vi è stata la benedizione e l'inaugurazione ufficiale del nuovo organo.
Un organo fatto con il cuore, il sudore e l’amore. Al costo di migliaia e migliaia di ore: sì, ben 15 mila.
Tradotto in lire? E’ un organo che vale (ed è costato al nostro organaro) 600 milioni. Noi, comunità parrocchiale di san Giovanni Battista, gliene abbiamo dato la metà. L’altra metà è dono suo, di Gianfranco Torri.
La differenza è tanta, noi non si poteva di più, lui si merita molto di più.
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