IL CRONICON 

Ci sono nell’archivio parrocchiale i “Cronicon”, i diari  che i parroci redigono per registrare la vita parrocchiale nei suoi più diversi aspetti. Uno, manoscritto, è opera di don Pietro Caldirola, parroco dal 1942-1962. Molto interessante, si fa leggere tutto d’un fiato per il suo inimitabile stile. C’è poi quello dell’attuale parroco, don Evangelino Maggioni, dal 1982 a oggi. Scrive Don Lino nella prefazione al libro "La chiesa da cui veniamo":

Venni a Cesano una sera di pioggia e freddo.  Era la domenica 28 novembre 1982.

Sedici anni dopo, nella caldissima estate di questo 1998, mi decisi, sulle orme di alcuni miei predecessori, a scrivere il Chronicon, una sorta di diario della vita della nostra parrocchia.

Questo diario mi fece scorrere, come in un film, avvenimenti, volti, iniziative, difficoltà, risultati:  di alcuni di questi ricordi avevo perso perfino la traccia, di altri la memoria era vivissima per la forte emozione che avevano suscitato in me.

Ne ricordo due, in particolare, che interessano questo libro: la prima grande emozione la provai il 26 settembre 1984, verso sera. Arrivò alla canonica l’archivista della Curia, il compianto mons. Eugenio Cazzani, portandomi l’intero archivio della nostra parrocchia che aveva riordinato con cura. L’aveva portato con sé pochi mesi prima: su una vecchia Fiat, dentro poche cassette di frutta (proprio così!) stava tutto il nostro “glorioso” passato. Tornava su un grosso pulmino, ben ordinato in 61 cartelle col loro bravo “regesto” (un indice corredato da brevi note esplicative). In quel momento mi sembrò di aver accolto la voce della nostra storia, pronta ancora a raccontare di sé. Non avremmo questo libro senza  quelle 61 cartelle! L’emozione lasciò il posto a una grande pace nel cuore: avevo compiuto un atto dovuto verso chi mi aveva preceduto!

La seconda emozione la provai, ancora sul far della sera di una domenica di novembre.

Dal Chronicon:  “Era il 12 novembre 1995: la chiesa parrocchiale riapre per un momento i battenti ai fedeli. E’ un’ora commovente: alle 17.00 con una cerimonia semplice il Parroco dà sepoltura ai resti ossei, numerosissimi, ritrovati durante gli scavi. La chiesa e’ colma, presenti i consiglieri del Cons. Pastorale e per gli affari economici parrocchiali; e’ presente anche la signora Sindaca, Bruna Brembilla.

In un silenzio religioso si benedicono i resti, vengono deposti  nel sepolcro sotto l’ altar  maggiore (il vano del fontanile san Giovanni?) e si introduce anche una pergamena ricordo. Il geom. Radici, direttore dei lavori, dà notizie sui ritrovamenti archeologici. Il consigliere Luigi Varini aggiorna sulla situazione finanziaria. I fedeli, infine, salgono sul presbiterio a visitare il sepolcro. Il muratore Samuele Capano, alla presenza dell’impresario il sig. Vincenzo Tarantola, sigilla il tutto definitivamente”.