La Parrocchia dei Santi Vito e Modesto

Indirizzo e telefono

Piazza della Pace 3,
22072 CERMENATE (CO)

telefono:
031/77.18.12 (Parroco: don Vittorio Bianchi)
031/72.21.78 (Vice Parroco: don Piero Piazzoli)
031/77.14.09 (Vicario: don Eugenio Bompani)
fax: 031/77.15.88
e-mail: parrocchia.cermenate@cosmo.it

affresco della vita dei Santi Vito e Modesto, opera del Quaglio, 1763

Affreschi della vita dei Santi Vito e Modesto, opera del Quaglio, 1763

Le nostre chiese

Un fatto interessante della nostra storia cittadina è il numero di chiese.
In antico ce n'erano sei: San Vito e Modesto, l'Addolorata (la chiesa del Lazzaretto), San Vincenzo, Santa Maria in Vinea (Vigna) San Bernardo, Santa Maria in Campo e San Maurizio.
Attualmente sussistono sono le prime tre, cui si sono aggiunte la piccola chiesa dei Santi Simone e Giuda (a Montesordo, frazione di Cermenate) e quella del Sacro Cuore (Frati Minori).


La Parrocchia

La parrocchia è fra le primissime della Pieve di Fino Mornasco, in antico di nomina popolare, ma attualmente di nomina vescovile.
Il primo parroco di cui si conosca il nome è il prete Lucham di Barlassina, eletto in Carrobio (piccola piazzetta in centro al paese) dai consoli e dal popolo, il 2 maggio 1428.
L'investito della parrocchia ripeteva il suo titolo da tutte le chiese, fatta eccezione per S.Maurizio, del cui beneficio, molto lauto, era investita la famiglia Visconti.
Il titolo di Prevosto venne conferito al parroco Pier Francesco Pedroni, nel 1773, con Bolla di Papa Clemente XIV, dal quale il sacerdote godeva una benevolenza particolarissima, ed il diritto alla "Cappa Magna" a G.B.Volonté, nel 1881, da Mons. Pietro Carsana, vescovo di Como.


Santi Vito e Modesto (e Crescenzia)

E' l'attuale parrocchia e di essa si fa menzione per la prima volta nel 1297.
Alla fine del secolo XVI si era ridotta in cattivo stato: ad unica navata, con le pareti rustiche e spoglie, con l'intravatura del tetto scoperta e con delle piccole finestre che la lasciavano buia.
Aveva ai lati altari malandati, e un coro angusto, chiuso da un muricciolo che sostituiva le balaustre; non esisteva annessa alcuna sacrestia e arrivava complessivamente sotto la cupola attuale.
Davanti ad essa, per tutto lo spazio occupato dalla piazza, e sopraelevato di circa un metro, era il cimitero, cinto da mura e con in mezzo l'alta colonna che ancora si vede.
Tale povertà della chiesa corrispondeva alla generale situzione di miseria: basti pensare al fatto che una grande pestilenza ridusse le famiglie da 170 a 32.
Un documento dell'archivio parrocchiale atttesta la costruzione, nel 1612, della navata longitudinale, mentre nel 1765, ad opera del parroco Caminata venne costruito il Coro e il braccio trasversale. A quest'ultima epoca risale anche il campanile, su cui alcuni ricchi possidenti facevano esporre un orologio.
Nel 1907, ad opera del prevosto Pezzati, si attuò una risistemazione complessiva della chiesa, con la apertura della piazza antestante. Il tempio fu consacrato il 20 ottobre 1907 da Mons. Alfonso Archi, con l'obbligo di fare una festa in ricordo la terza domenica del mese di ottobre.


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