MISSIONE PARROCCHIALE

CASTIGNANO, 14 – 24 MARZO 2002

 

 

Relazione dei missionari

 

 “Vogliamo vedere Gesù”

 “Si rende urgente e importante, nella nostra diocesi, ripensare ad una catechesi capace di formare uomini e donne autentici testimoni, persone che sappiano scrivere il Verbo della vita. Una catechesi che sia centrata su Cristo Gesù e tragga da Lui i valori conseguenti; sia trasmissione di una Persona, di un volto, di una storia e sia affidata a persone vive con i loro volti e le loro storie”. Queste linee pastorali, date dal nostro Vescovo mons. Gervasio Gestori nella lettera pastorale a tutta la Diocesi, sono la sorgiva da cui è scaturita e a cui si è alimentata la missione parrocchiale di Castignano. Il tema della missione stessa riassume tutto questo: “Vogliamo vedere Gesù”. Secondo queste linee pastorali la missione è stata fortemente sognata e voluta da don Luigino e secondo queste linee l’abbiamo animata noi missionari. La missione è stata annuncio di Gesù, della sua adorabile Persona, della sua Parola, della sua azione viva e operante nella Chiesa.

 

Laici impegnati sono i veri missionari

La pastorale di partecipazione attiva dei laici coltivata dal parroco aveva già dato inizio una trentina di “centri di ascolto” nelle varie contrade della parrocchia e aveva preparato per la loro animazione diversi laici seriamente impegnati nella vita cristiana. Questi laici impegnati sono stati i primi missionari che hanno preparato  la missione e hanno accompagnato le missionarie nelle case di tutte le contrade di Castignano nei giorni della missione stessa. E saranno ancora questi laici impegnati i veri missionari che con don Luigino porteranno avanti i propositi della missione celebrata.

Noi missionarie non ci siamo sostituite a loro, ma siamo subentrate, come collaboratrici inviate dal parroco don Luigino, a lavorare accanto a loro nella vigna del Signore che è la Chiesa di Castigano. Questi laici-missionari, parrocchiani che hanno accompagnato noi missionarie nelle famiglie del paese, con la loro presenza hanno reso più facile l’apertura delle porte di casa, con la loro capacità di ascolto hanno facilitato l’annuncio della Parola e testimoniato che è una gioia e un onore servire Gesù e il suo Vangelo.

 

La visita alle famiglie

Obbedienti al mandato ricevuto la sera dell’apertura della missione parrocchiale, sia il padre Luca che noi missionarie abbiamo svolto la nostra missione soprattutto recandoci mattina e pomeriggio nelle case. Il Padre missionario ha visitato con don Luigino le famiglie dei malati e anziani impediti, portando loro il conforto della Parola, dei sacramenti e ricevendo una testimonianza che ha stupito: persone che pregano tanto nelle loro case, malati che sono assistiti con cura e benevolenza da familiari che vivono con straordinaria semplicità un servizio umile e grande verso i nonni o parenti che Gesù Cristo qualifica così pregiato da fare meritare a chi lo svolge la vita eterna del paradiso. Noi missionarie abbiamo visitato tutte le famiglie della parrocchia. E’ stata una esperienza molto arricchente: le porte si sono aperte al passaggio della Parola del Vangelo di Gesù; una certa simpatia umana e di fede ha facilitato gli incontri, l’ascolto del Vangelo che abbiamo lasciato in ogni casa, letto , meditato e pregato insieme con chi trovavamo della famiglia. Abbiamo sentito le famiglie come luoghi dove la fede è vissuta, testimoniata e trasmessa ai figli. Case piccole Chiese domestiche, dove, persino in chi non frequenta sempre la parrocchia abbiamo avvertito tanta sete della Parola di Dio che portavamo, tanta nostalgia dei valori cristiani ed ecclesiali. In tanti genitori, soprattutto mamme, ci hanno parlato della sofferenza con cui vivono l’assenza dei loro figli dalla pratica abituale della messa domenicale e dei sacramenti.

Abbiamo ancora una volta constatato che il problema della pastorale giovanile è sofferto prima e più dalla famiglia e non solo dai Vescovi, dai parroci e dagli operatori pastorali. Resta comunque un problema ecclesiale che ci interpella tutti ad una missionarietà che mette al primo posto i giovani.

 

La numerosa partecipazione dei giovani  ai loro centri di ascolto

La novità, la bella sorpresa che ci ha riservato la missione di Castignano è stata senz’altro il movimento giovanile che il passaggio della parola di Dio ha suscitato. Ne è stata testimonianza la loro numerosa partecipazione ai centri di ascolto per loro e da loro programmati e organizzati nelle varie contrade. I giovani, definiti dal Papa  sentinelle del mattino” all’alba di questo nuovo millennio che sta sorgendo anche su Castignano si sono rivelati generosi e decisi ricercatori di Gesù e del suo volto, aderendo così per primi al tema e al grande annunciato della missione: Gesù Cristo Signore, unico Salvatore dell’uomo, che sa dare senso ad ogni vita e regala, a chi si mette alla sua sequela, una gioia piena e duratura. Con don Luigino noi missionari riteniamo che la vera sfida della missione sia come portare avanti questa pastorale dei giovani a Castignano, come continuare a farli incontrare tra di loro, farli crescere nel senso di appartenenza a Gesù e alla sua Chiesa. Vorremmo sentirlo proporre da loro come intendono continuare nella bella esperienza fatta durante la missione. Noi sentiamo indispensabile che si continui a dare loro la prima attenzione pastorale: Auspichiamo che vengano individuati nella comunità cristiana alcuni giovani e adulti preparati e motivati che con don Luigino si facciano buoni compagni di strada per un percorso di fede e di crescita  ecclesiale. Giovani che si facciano carico e forza trainante di altri giovani del paese: questa è la sfida più appassionata della missione celebrata.

 

 

 

 

I centri di ascolto da continuare e l’adorazione da rivalorizzare

Ci pare che il passaggio della Parola di Dio a Castignano abbia suscitato un movimento di gente che ogni mattina, ogni pomeriggio e soprattutto la sera sono usciti dalle loro case per andare in Chiesa o nelle case dove si tenevano i centri di ascolto. Dicevamo che sono stati molto partecipati i centri di ascolto per i giovani, ma quelli per adulti non lo sono stati di meno, anzi. A noi ha colpito però non solo la quantità dei partecipanti , ma la qualità dell’ascolto, la qualità della preghiera nelle case e soprattutto nella Chiesa durante le celebrazioni Eucaristiche, le adorazioni e la fila continuata per le confessioni.Emblematica è stata la partecipazione all’adorazione notturna nella chiesa parrocchiale; adorazione partecipata di ora in ora dalle varie contrade di Castignano: una testimonianza che dice come in questa comunità e in questo caro paese dolcemente adagiato sui colli marchiagiani la fede e l’amore a Gesù Cristo e alla sua Chiesa che gli antichi avi hanno tramandato siano vivi e significativi: vere perle preziose e tesori già scoperti e tuttavia sempre da scavare e ancora riscoprire. Auspichiamo, insieme al vostro amato e stimato don Luigino, che anche dopo la missione si continuino i centri di ascolto nelle case, in occasioni liturgiche particolari e si incrementi e valorizzi di più la partecipazione all’adorazione Eucaristica, vere scuole di preghiera che hanno segnato fortemente la missione di Castignano.

 

Per l’équipe missionaria:

Camilla Vitali

Compagnia Missionaria del s. Cuore di Gesù