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Ordine del giorno del raggio al Liceo Classico di Roseto

Al liceo classico di Roseto ogni 15 giorni circa ci siamo visti per parlare di cose importanti per la nostra vita giudicando fatti accaduti. In questo foglio vi riassumo il contenuto degli incontri con le domande che ci siamo posti. Potrebbero essere anche ora, per noi, spunto di riflessione e di dialogo.

v DESIDERIO E FELICITA’ "Gemelli concepiti in vitro a Roma, nati in USA da madre in affitto"

Billotta (ginecologo) :"Io vado avanti, non ho violato la legge. Ora questi genitori sono felici."Flamigni il ginecologo pioniere:"L’utero in affitto è una scelta incivile. Non sarei invece contrario al dono del grembo: significa che un’amica rinuncia ad un anno di pace perché l’altra abbia un figlio"-SMI Agenzia affitta uteri:"Aiutiamo le coppie che soffrono"/ Questo significa davvero amare? Il filosofo Galimberti: "Alla base di queste scelte non si fa fatica a scorgere un senso d’onnipotenza, per cui si può fare quel che natura non concede"

Il rinunciare ad un desiderio è sempre ostacolo alla nostra felicità?

Desiderio o sogno? "Finché eravamo giovani era tutta un’altra cosa/quella voglia di vivere,/la voglia di vivere che c’era allora chissà dov’è?Chissà dov’è?"(V.Rossi,liberi liberi)

La giovinezza è destinata ad infrangersi così. Cosa ne sarà dei nostri desideri e dei nostri sogni?Cosa ci può salvare, un sogno? Un ideale?La saggezza di chi ci ha preceduti ci può aiutare: " Se niente di ciò che ci è dato ci soddisfa non è perché tutto è illusione ma, al contrario, perché il cuore dell’uomo è più vasto del mondo" (E. Gilson) C’è però una difficoltà che Platone così esprime:"L’oggetto che ogni anima persegue e che pone come meta nelle sue azioni è la felicità. Ma su di essa è sempre incerta ed incapace di coglierne l’essenza e di averne una salda fede" Com’è possibile non avere una "salda fede" nella meta? Cosa l’impedisce? Come restare fedeli al cuore che è "più vasto del mondo"?

"Guerreggiare" "…Insomma a quanto ne so dovrei studiare per strappare un titolo di studio che a sua volta mi permetta di strappare un buon lavoro che a sua volta mi permetta di strappare abbastanza soldi per strappare una qualche cavolo di serenità tutta guerreggiata e ferita e massacrata dagli sforzi inauditi per raggiungerla. Cioè uno dei fini ultimi è questa cavolo di serenità martoriata…"

Se quello che faccio non mi rende felice, mi devo adeguare alla società oppure devo guerreggiare?

Si può essere felici nelle cose che si devono fare? Ci aiutiamo a rispondere leggendo alcuni brani di lettere o temi di ragazzi della vostra età.

Piero:" Durante i primi mesi di scuola mi sono reso conto, grazie ad alcuni episodi che mi sono successi, di come sia più bello, ma anche più facile studiare giudicando quello che si impara. Per me giudicare vuol semplicemente dire paragonare quello che studio con la domanda di felicità che ho e che non posso pensare di tenere lontano dalla mia attenzione durante le ore di scuola e quelle di studio, come oggi invece si è spinti a fare".

Serena:Più volte svegliandomi la mattina e percorrendo la strada verso scuola, mi sono interrogata sul perché mi è chiesto di studiare determinati argomenti e che cosa alcune materie c’entrano con la mia giovane vita. Pochi giorni fa ho letto su un quotidiano: "Dallo stupore di fronte all’enigma del mondo e al mistero dell’esistenza fioriscono la filosofia, la poesia l’indagine scientifica e la capacità dell’uomo di trasformare le cose"Queste parole mi sembrano stimolanti per rispondere alle mie domande esistenziali.

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Risposta: Quando un uomo può dirsi felice? Quando ottiene ciò che vuole?Quando possiede ciò che gli pare e piace?Ma in questo modo tutti noi, poco o tanto andremo incontro a delusioni amare. Le cose infatti non ci appartengono e non basta volerne una per ottenerla"

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