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LE FONTI – SCHEDA 2 TESTO

Le fonti documentarie alle quali attingere notizie di Paolo fanno di lui la figura più nota, chiara e viva nella Chiesa delle origini. I biblisti più recenti ne distinguono di tre tipi.

Le 7 Lettere autentiche (1 Tessalonicesi, la e 2a Corinti, ai Filippesi, a Filemone, ai Galati, ai Romani) sono le più interessanti e utili: sono scritte da lui personalmente negli anni 50 del 1° secolo, riflettono maggiormente la propria personalità, umana e teologica oltre che letteraria.

Le 6 Lettere di tradizione paolina (2a Tessalonicesi, ai Colossesi, agli Efesini, la e 2a Timoteo, a Tito), attribuite a varie figure di discepoli posteriori, il cui pensiero però rispecchiava fedelmente il pensiero del maestro, come si usava nell’antichità orientale e greca. La mancanza di paternità diretta è motivata da ragioni stilistiche, da alcune diverse concezioni riguardanti soprattutto Cristo e la Chiesa, dalla non armonica successione degli avvenimenti biografici.

Gli Atti degli Apostoli, che a partire dal cap. 13 sono in pratica gli Atti di Paolo, dalla «conversione» sulla strada di Damasco fino al suo arrivo a Roma come prigioniero. Anche qui qualche discrepanza - di pensiero e di successione di fatti - va attribuita alla redazione di Luca, che ha scritto solo negli anni 80 e non sempre fu compagno di viaggio dell’apostolo.
Non si può far credito ai numerosi scritti apocrifi recanti il nome di Paolo. I più importanti sono: gli Atti di Paolo, risalenti alla fine del 2° secolo, che narrano lunghe peripezie in varie città, da Damasco a Roma; l’Apocalisse di Paolo, databile tra il 3° e il 4° secolo, che descrive l’attuale condizione dei defunti nell’aldilà (ad essa si è forse ispirato Dante, Inferno, 2, 28-30); un’altra Apocalisse di Paolo, risalente al 2°secolo, è stata rinvenuta 50 anni fa nei manoscritti copti di Nag Hammadi.
Tacciono del tutto gli scrittori giudaici e greco-romani dell’epoca (Giuseppe Flavio, Filone d’Alessandria, manoscritti di Qumran). Sono però utili per conoscere gli usi ebraici e la società pagana che Paolo voleva condurre alla fede in Cristo.

P. RE