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Analisi iniziale del test "Leggere la Bibbia a scuola"

Il test in oggetto, come precisato in precedenza, è tratto dal n. 44 di Famiglia cristiana del 4 novembre 2007. In realtà le domande sono state adattate agli studenti della nostra scuola, dal momento che quelle del settimanale erano rivolte ad un pubblico prevalentemente adulto.

Hanno partecipato al test gli studenti delle classi quarte del nostro liceo, di tutti gli indirizzi: classico, scientifico, linguistico, sociale, pedagogico. Le domande sono state consegnate a 226 studenti e, trattandosi di un test volontario e anonimo, sono state restituite solo 172 risposte compilate in quasi tutte le parti. Quindi ha risposto il 76,1% del totale.

Il questionario può essere suddiviso in due parti. La prima parte riguarda quesiti che indagano la conoscenza diretta dei testi biblici. Le domande prevedono risposte alternative nette (n. 1 e 2), mentre la n. 3 e la 4 possono essere considerate un completamento delle prime due e vanno lette subordinatamente a quelle (infatti si riferiscono alla conoscenza di autori e argomenti religiosi di vario tipo). La seconda sezione di domande prevede parecchie alternative di risposta e si riferisce ad argomenti più specifici come la spiritualità, l’insegnamento della religione, e i valori etici più importanti.

Il primo quesito è decisamente il più importante e dà il quadro della situazione del campione preso in esame. Gli alunni intervistati hanno un’età che si aggira intorno ai 17 anni, quindi con alcuni anni di scolarizzazione alle spalle, e si immagina di letture e di maturità intellettiva. 97 alunni (56%) hanno risposto "no" al quesito, cioè che in vita loro non hanno letto mai, o quasi mai, i quattro Vangeli, completato dalla risposta "c" che prevede una lettura "in parte" dei testi in oggetto (65 alunni, 38%); mentre solo 10 alunni (6%) del totale hanno letto per intero i testi. Se si vanno a confrontare questi dati con il sondaggio di Famiglia cristiana, la situazione dei nostri giovani intervistati sembrerebbe ancora più grave, ma va detto che il primo quesito è un po’ ingannevole, poiché chi ha risposto "no" in realtà non vuol dire che è "a digiuno" di cultura biblica, potendo tranquillamente conoscere i Vangeli parzialmente o per minimi frammenti. Quindi a nostro avviso la risposta "no" va integrata alla alternativa "c" che prevede la risposta "solo in parte". In questo modo il dato complessivo è meno preoccupante di come sembra.

Quesito n. 1

 

 

No

97

56%

10

6%

Solo in parte

65

38%

Totale

172

100%

Il secondo quesito, che chiedeva se tra i libri letti nell’ultimo anno ve n’è qualcuno di argomento religioso, risulta ancora più esplicito: hanno risposto "no" 132 alunni (77%), mentre il "sì" ha ottenuto 40 risposte (23%).

Quesito n. 2

 

 

No

40

23%

132

77%

Totale

172

100%

Il terzo quesito, che precisava di che genere di letture si trattasse, ha riguardato in teoria i 40 alunni che hanno risposto "sì" al quesito precedente. 11 alunni su 40 hanno letto testi di meditazione religiosa, 10 di attualità religiosa, 8 di storia religiosa, 6 libri di preghiere, 5 biografie di santi, 2 classici di spiritualità, 1 un commento biblico, mentre 19 risposte hanno indicato "altro" (con queste precisazioni a penna: "Vangeli, Bibbia"; "Vita di Gandhi", "Libri istruttivi dei Testimoni di Geova").

Il quarto quesito indagava sui classici del pensiero religioso. Essendo un quesito con più alternative di risposta, considerato che molti alunni non hanno indicato autori letti, sono risultate solo 84 indicazioni, decisamente poco se riferito al campione di 172 intervistati. Hanno "trionfato" Maria Teresa di Calcutta (34 su 84 indicazioni, 40,5%), Agostino d’Ippona (30 su 84, 36%), un po’ distanti Teresa d’Avila, San Girolamo, Bernardo di Chiaravalle (tutti e tre con 5 indicazioni, 6% ciascuno), Caterina da Siena (4, il 5%), Ignazio di Loyola (1, appena l’1%).

Il quinto quesito riguarda il tema della spiritualità, con 4 alternative di risposta. Su 190 indicazioni complessive, 85 (45%) si riferiscono a "vivere secondo i valori morali e religiosi", 70 (37%) si riferiscono a "ricercare il senso della vita", 18 (9,5%) a "comportarsi bene nella vita", 17 (8,5%) a "pregare" (con una precisazione a penna: "amare Dio, rispetto della propria vita e di quella degli altri").

Il sesto quesito si riferisce a "come coltivare la spiritualità". Su 351 indicazioni, 83 "aiutare il prossimo", 78 "pregando", 45 "andando a messa", 35 "facendo volontariato", 26 "aderendo ad un movimento religioso", 24 "non so", 19 "altro" (con queste precisazioni a penna: "avendo fede", "meditando", "vivendo secondo valori morali e religiosi", "svegliandosi", "stringendo la Bibbia e la preghiera in un forte legame con Dio e Gesù"), 17, a pari merito, "frequentando la parrocchia" e "leggendo libri religiosi", 7 "parlando con un prete".

Il settimo quesito si interroga sull’insegnamento della religione a scuola. Hanno risposto 170 alunni sul campione di 172. Hanno detto "sì" 138 (81%) (con queste precisazioni a penna: "non solo la religione cattolica", "sì, se si studiano tutte le religioni", "spiegare l’esistenza di Dio"), "no" 32 risposte (19%) (con una precisazione a penna: "lo stato è laico").

Quesito n. 7

 

 

No

32

19%

138

81%

Totale

170

100%

 

L’ottavo quesito è collegato al settimo, dal momento che si chiedeva se è da ritenere sufficiente un’ora sola di religione alla settimana di insegnamento. Avrebbero dovuto rispondere, per libera scelta, solo i 138 alunni che hanno risposto "sì" al quesito n. 7. In realtà le risposte sono state 144, nel senso che si è aggiunto qualche studente che aveva risposto "no" alla precedente domanda. Le nostre percentuali si riferiscono a quest’ultimo dato complessivo. I "sì" hanno totalizzato 95 risposte (66%), i "no" 49 (34%).

Il nono quesito è anch’esso collegato all’insegnamento della religione, in quanto si chiede quali aspetti della religione dovrebbero essere insegnati a scuola. Sono state date 263 indicazioni su 5 alternative di risposta. 105 su 263 (40%) hanno scelto l’"attualità sociale", 69 (26%) i "valori etici", 47 (18%) lo "studio delle grandi religioni", 32 (12%) lo "studio della Bibbia", 10 (4%) la "lettura dei classici di spiritualità".

Il decimo quesito riguarda i valori etici da insegnare. Su 365 indicazioni, 125 (34%) hanno riguardato il "rispetto della vita", 69 (19%) la "famiglia", 63 (17%) "l’onestà", 62 (17%) la "solidarietà", 25 (7%) "altro" (con una precisazione a penna: "fiducia nel prossimo"), 11 (3%) l’"ecologia", 10 (3%) "non evadere le tasse".

 

Ulteriori commenti verranno forniti durante il corso.

"Leggere la Bibbia a scuola"

Test conoscitivo rivolto agli studenti delle classi quarte,

volontario ed anonimo

(Tratto da Famiglia cristiana nel N. 44 del 4 novembre 2007)

 

1) Nel corso della tua vita hai letto per intero i quattro Vangeli?

No

Solo in parte

2) Fra i libri letti nell’ultimo anno, qualcuno era di argomento religioso?

No

3) Se sì, di che genere?

Biografie di santi

Storia religiosa

Classico di spiritualità religiosa

Commento biblico

Libro di preghiere

Attualità religiosa

Meditazione religiosa

Altro

4) Fra questi autori religiosi elencati, ce n’è qualcuno che hai letto?

Madre Teresa di Calcutta

Agostino d’Ippona

Caterina da Siena

Teresa d’Avila

Ignazio di Loyola

Antonio Rosmini

San Girolamo

Bernardo di Chiaravalle

 

 

 

5) Che cosa è per te la spiritualità?

Comportarsi bene nella vita

Ricercare il senso della vita

Vivere secondo i valori morali e religiosi

Pregare

 

6) Come si può coltivare la spiritualità?

Aiutando il prossimo

Facendo volontariato

Pregando

Andando a messa

Frequentando la parrocchia

Aderendo ad un movimento religioso

Parlando con un prete

Leggendo libri religiosi

Altro

Non so

 

7) Sei d’accordo che a scuola si insegni la religione?

No

 

8) Se sì, ritieni sufficiente un’ora di religione?

No

 

9) Quali aspetti dovrebbero essere insegnati?

Valori etici

Studio delle grandi religioni

Studio della Bibbia

Attualità sociale

Lettura dei classici di spiritualità

10) Quali valori etici dovrebbero essere insegnati?

La famiglia

Il rispetto della vita

L’onestà

La solidarietà

L’ecologia

Non evadere le tasse

Altro