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ARTICOLO SU “ARALDO ABRUZZESE”

Due No: ovvero mi astengo

Per argomentare sul mio  - legittimo- dovere di non andare a votare i 4 referendum sulla L.40/2004 vorrei esprimere alcune mie convinzioni rispetto alla domanda posta da Verdone alla fine del suo articolo: l’embrione è persona o solo grumo di cellule.

Lasciando il dovuto spazio al mistero della vita nascente io sono certo di due o tre cose.

1)L'inizio della vita di un nuovo essere umano è scientificamente accertato: è l'istante del concepimento, quando si ha biologicamente un -nuovo arrivato- con un Dna totalmente distinto dal padre e dalla madre, un Dna  dove sta scritto tutto della nuova creatura : da quell'istante c'è al mondo un nuovo essere, unico e irripetibile.
Peraltro un embrione ha un cuore che batte, se gli viene toccata la bocca si volta dall'altra parte, insomma il cosiddetto embrione è un essere vivente.
Lo dice la ragione (non il dogma cristiano) e lo dice la scienza. E per la verità anche il diritto: dalla Raccomandazione 874 del Consiglio d'Europa che difende -i diritti di ogni bambino alla vita dal momento del concepimento- fino all'art 462 del Codice civile che riconosce titolari - per esempio - del diritto all'eredità anche i figli soltanto concepiti, in base al principio del diritto romano per cui "infans conceptus pro nato habetur, quoties de eius commodis agitur".
Tutti - e per prime le madri - sappiamo che già quel piccolossimo essere che si chiama embrione e poi feto è una creatura umana. Che siano soprattutto i cattolici a dover difendere oggi la ragione e la scienza non deve sorprendere. Già Chesterton  prevedeva il destino della nostra generazione: "Tutto sarà negato, tutto diventerà un credo", si negheranno "le pietre della strada; riaffermarle diventerà un dogma religioso; fuochi verranno attizzati per dimostrare che due più due fa quattro. Spade verranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate". Ebbene, sembra che oggi si debba sguainare la spada proprio per dimostrare che due più due fa quattro, che un embrione ha 46 cromosomi e uno spermatozoo solo 23.
Insomma, un embrione, se nessuno lo sopprime, per sua dote naturale si sviluppa in essere umano, senza soluzione di continuità, mentre così non è per nessun organo umano, per nessun materiale biologico e nessuno spermatozoo.

I casi sono due: o l’embrione è una nuova creatura umana o è solo materiale biologico come un capello 
Si può negare che esista una natura umana, con i suoi diritti inalienabili.Ma poi sarebbe bene non contraddirsi come ha fanno in molti, negando che esistano dei "diritti dell'uomo" in  relazione al concepito, ma poi proclamando il dovere dell'ONU di far osservare quegli stessi diritti nei regimi tirannici, attraverso operazioni umanitarie.
Dunque NO ai quesiti referendari che pretendono di abolire ciò che di imperfetto ma buono vi è nella legge 40 e No a chi pretende di risolvere sempre e tutto con l’aut-aut dei referendum.

Giuseppe Bonomo

donbeppe@hotmail.com