L’oratorio: un ponte fra la comunità e la città sulla strada della testimonianza

 

            Ci ritroviamo a parlare di oratorio, ad interrogarci su cosa esso possa significare per una comunità e per una città.

Una comunità cattolica è capace di una testimonianza autentica solo se si esprime con ugual efficacia nelle tre dimensioni fondamentali della fede, “liturgia”, “catechesi” e “carità”. Di queste, la Carità incarna l’azione missionaria della Chiesa, che deve concretizzarsi nelle opere che le  comunità parrocchiali svolgono sul loro territorio. Quanto più coordinata e condivisa è l’azione missionaria tanto più una comunità è testimone del Cristo Risorto.

Gli oratori sono uno strumento di condivisione e coordinamento dell’azione missionaria delle parrocchie verso i ragazzi e i giovani.

            L’oratorio deve rappresentare un ponte fra la nostra comunità ed il resto del paese, un ponte che superi le acque dell’indifferenza e della diffidenza.

Sull’altra riva abbiamo trovato dei giovani disposti ad aiutarci, disposti a realizzare questo progetto ambizioso. I lavori per il ponte continuano, ma stanno procedendo solo su una sponda. E’ un fiume strano quello dell’indifferenza, non permette di guardare oltre le acque.

Ognuno di noi ha la sua barchetta, il “suo” gruppo di catechesi, l’associazione, il coro…. ci affanniamo, fatichiamo … e tutto per la comunità??.

Quante volte le nostre barchette hanno imbarcato acqua, quante volte ci siamo sentiti delusi dai risultati o dall’ingratitudine. Troppe volte cerchiamo di cogliere i frutti del nostro impegno per noi stessi  dimenticando che siamo lavoratori della Vigna del Signore e non del nostro orticello.

Possiamo continuare a traghettare e a traghettarci in questo modo? Dall’altra parte del fiume vogliono un ponte! Il paese ne ha bisogno, la nostra comunità ne ha bisogno!

Non vogliamo che l’oratorio sia un altro orticello o un’altra barchetta, soprattutto non vogliamo che sia la barchetta dei giovani!

Invito tutti a lasciare a riva gli individualismi e ad iniziare a pensare alla comunità parrocchiale come alla nostra comunità.


Antonio Santorsola